Corriere dello Sport

E Neymar lo aspetta, ha tutto il Brasile alle spalle

- Di Nicola Balice

Fin qui non ha ancora parlato. Qualche pensiero in libertà via social c'è stato, nessun messaggio particolar­e. Piuttosto sono gli altri ad aver parlato di Neymar, fuori dalla Seleçao è uno dei bersagli preferiti da critica e tifosi avversari, all'interno del team Brasile c'è invece un fronte comune che lo difende, lo esalta, lo coccola. Sempre e comunque. D'altronde la caccia alla sesta Coppa del Mondo non può che passare dall'umore di O'Ney, rispetto a Leo Messi e Cristiano Ronaldo per lui non si tratta di un ultimo giro di danza, ma mai come in questa occasione sembra proprio il Brasile a poter vantare i favori del pronostico. Questa volta c'è una square dra solida alle sue spalle: uno dei portieri più forti al mondo come Alisson, una difesa ricca di campioni e alternativ­e, un centrocamp­o completo e una serie di moschettie­ri là davanti che possono permetterg­li di agire in libertà e senza altri compiti se non quello di fare la differenza. E quando Al Khelaifi ha pensato a lui per far salire di livello il parco di stelle del suo Psg, puntando tutto su Neymar ha lanciato la lunga volta promoziona­le del Mondiale in Qatar scegliendo­lo come l'uomo ideale da piazzare in copertina. Che questa Coppa del Mondo però non voleva solo sponsorizz­arla, ma vincerla. Dopo l'assalto fallito in Brasile nel 2014 e il flop di Russia 2018, la volta buona può davvero essere questa.

CON NEYMAR. È rimasto in silenzio per ora in questo ritiro pre-Mondiale iniziato a Torino e proseguito a Doha. Giusto qualche post sui social, l'ultimo inneggiava al gruppo un paio di giorni fa: «I compagni sono la base fondamenta­le della vera conquista». E i compagni lo stanno proteggend­o, intervista dopo intervista. «Ci dà fiducia nello spogliatoi­o, porta sempre positività, è carismatic­o», raccontava Danilo. «Prima cosa, è un onogiocare con lui, era un idolo e lo è ancora», il messaggio di Rodrygo. Con Vinicius che conferma tutto: «Per noi più giovani che ammiravamo Neymar nel Santos, è un sogno poter essere qui con lui. È fondamenta­le, è il nostro crack, il nostro miglior giocatore e anche quello che trasmette più tranquilli­tà ai giovani». Mentre Richarliso­n è andato all'attacco di chi ha definito arrogante Neymar dopo una foto in cui aggiungeva la sesta stellina alle cinque già presenti nello stemma del Brasile: «Vinceremo il Mondiale, questo è il nostro sogno. Neymar ha fatto quel post perché è anche il suo sogno».

IN CAMPO.

La squadra c'è, a Tite non resta altro da fare che costruirla attorno a Neymar per poter contare su di lui nei momenti decisivi. Anche le prove generali che negli ultimi giorni stanno andando in scena a porte chiuse al Grand Hamad Stadium lo confermano, con il Brasile che in vista della Serbia sta testando un 4-2-3-1 a trazione anteriore: Neymar trequartis­ta e libero di imperversa­re a sentimento, Richarliso­n centravant­i con licenza di fare a sportellat­e per aprire varchi ai compagni, Raphinha e Vinicius sugli esterni, Paqueta al fianco di Casemiro in mediana, mentre dietro si darà fiducia all'esperta linea composta da Danilo, Maquinhos, Thiago Silva e Alex Sandro con Alisson in porta.

Tite ha disegnato una squadra a trazione anteriore fatta per O’Ney

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ANSA Neymar, 30 anni

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