Corriere dello Sport

Campo e brand: la rincorsa della Roma parte da Tokyo

- Di Chiara Zucchelli ROMA

Sotto un cielo uggioso la Roma ha lasciato ieri pomeriggio l’Italia per iniziare la breve, ma intensa, tournée giapponese. I gialloross­i sono arrivati a Tokyo alle 11.30 di mattina ora locale, nella notte italiana, a bordo di un aereo ITA che aveva, a bordo, anche passeggeri comuni stupiti, e felici, di ritrovarsi accanto a Mourinho e i giocatori. Il clima, naturalmen­te, era ed è buono perché non sarà questa l’occasione in cui fare richiami di preparazio­ne o nuove prove tattiche ma, dopo le difficoltà delle ultime settimane, sarà l’occasione per fare gruppo con la testa più leggera rispetto al solito. E chissà che questo non aiuti quei giocatori, vedi Abraham, più in crisi negli ultimi tempi. Proprio per questo motivo, come d’abitudine, Mou e la squadra faranno storia, e vita, a sé: i partner del club alloggeran­no al Grand Nikko Tokyo, i giocatori e l’allenatore in un altro albergo a qualche chilometro di distanza.

GLI IMPEGNI. Due le partite in programma: la sfida al Nagoya Grampus al Toyota Stadium ci sarà il 25 novembre, mentre il 28 novembre la Roma sarà impegnata con lo Yokohama F. Marinos al Japan National Stadium prima di ripartire, direttamen­te dopo il fischio finale. Tutte le partite, nella tarda mattinata italiana, saranno visibili su Dazn. Dal campo al marketing: se la presenza dei Friedkin è possibile ma non confermata, sono e saranno invece tanti gli eventi a cui parteciper­anno Mourinho, Pinto e i giocatori. Il gm incontrerà la stampa locale, l’allenatore anche, i giocatori pure, da capitan Pellegrini a Abraham. Proprio Tammy e Pinto, domani, andranno al Foreign Correspond­ent Club di Tokyo e con loro, anche per motivi di lingua, ci sarà Volpato. Previsti, poi, molti appuntamen­ti a Casa Roma, lo spazio allestito nel cuore di Tokyo in un palazzo di Shibuya, l’incrocio famosissim­o che ricorda Times Square a New York (o viceversa).

CASA ROMA.

Casa Roma si divide su tre livelli: al piano terra è stato allestito lo store, mentre al primo piano c’è una sala in cui si vedranno le due amichevoli (e anche qualche partita del Mondiale). All’ultimo piano c’è una sorta di piccolo museo, con la Conference League e altri cimeli vari. Due i simboli di casa Roma: Hide Nakata, il giapponese che ha indossato la maglia gialloross­a venti anni fa e, naturalmen­te, Francesco Totti. Non fa più parte del club, ma è e sarà sempre un simbolo esportabil­e nel mondo. Come lui, naturalmen­te, José Mourinho, attesissim­o in Giappone. Il tecnico parlerà alla stampa, sarà il volto e la voce principale della società che torna per la prima volta a Tokyo dal 2004. Una vita fa. Mou però non sarà l’unico simbolo della Roma che vuole mostrare l’immagine di una società in crescita, nel suo insieme, sotto tutti i punti di vista. Ecco perché la delegazion­e che è volata a Tokyo è molto numerosa (circa 70 persone, tra cui 23 giocatori convocati) e comprende tutte le aree del club. Al ritorno, poi, i giocatori avranno qualche altro giorno di vacanza prima del ritiro in Portogallo: lì poco spazio per gli eventi, sarà il campo il protagonis­ta principale.

Allestito uno spazio nel cuore della città per lo store, il museo e una sala video

 ?? ?? Lo store nel cuore di Tokyo
Lo store nel cuore di Tokyo

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