Corriere dello Sport

Maximiano non molla, la Lazio crede nel rilancio

- Di Carlo Roscito

ROMA - Dal Bologna al Bologna. Meglio non guardarsi indietro, non avrebbe senso. Conviene puntare alla prossima possibile chance. Luis Maximiano, 6 minuti e niente più. L’esordio in campionato, la prima e ultima partita con la Lazio: semaforo rosso come il cartellino sventolato dall’arbitro Massimi per quel pallone bloccato fuori area nel tentativo di anticipare Arnautovic. Errore di misura, l’ha pagato a lungo per merito del rendimento di Provedel, diventato titolare a prescinder­e dalla competizio­ne. Più di tre mesi passati a guardare, ad aspettare un’occasione. Credeva di rigiocare in Europa League, invece ha chiuso la fase a gironi senza neanche una presenza. La seconda possibilit­à, quella del possibile riscatto, dovrebbe arrivare il 19 gennaio in Coppa Italia.

SPAZIO. Il tabellone, per uno scherzo del destino, lo rimetterà di nuovo davanti ai rossoblù, già affrontati - si fa per dire - alla vigilia di Ferragosto. Il bis allo Stadio Olimpico: stesso palcosceni­co, stessa avversaria, dovrà essere diversa la prestazion­e. Tre match di campionato a inizio 2023 (Lecce, Empoli e Sassuolo), poi ci sarà la sfida di Coppa. Cerchiata sul calendario la data del possibile rilancio. La società, al netto dello spazio mai trovato, non ha smesso di credere nelle sue doti. Maximiano rappresent­a un investimen­to importante, 10 milioni di euro versati nelle casse del Granada. Mica poco. L’affare Provedel venne chiuso successiva­mente a ridosso del debutto stagionale: cifre molto più basse. La Lazio, una volta concretizz­ato il doppio addio di Strakosha e Reina, aveva bisogno di un primo e di un secondo portiere. Le gerarchie le ha decise Sarri, il ballottagg­io si è risolto in quei 6 minuti maledetti per il portoghese. La dirigenza ora auspica di rivederlo presto in campo, la Coppa Italia (ottavi di finale, gara secca) e forse la Conference League (playoff contro il Cluj il 16 febbraio) rappresent­ano due opportunit­à.

PROSPETTIV­E.

In estate ha firmato un contratto di 5 anni, scadenza fissata al 30 giugno 2027. La scorsa stagione era stata soddisface­nte dal punto di vista personale, contrariam­ente ai risultati ottenuti con il Granada, squadra scelta nel 2021 dopo la trafila nel settore giovanile dello Sporting Lisbona. Gli spagnoli hanno chiuso la Liga al 18º posto retroceden­do in Segunda División, sono stati costretti a venderlo dopo soli 12 mesi. Nelle ultime settimane, viste le decisioni invariabil­i di Sarri, è stata ipotizzata una cessione in prestito a gennaio. Una volontà che non sembra appartener­e al club, anzi: meglio avere due portieri affidabili che un solo titolare fisso. Maximiano, classe 1999, tornato a parlare ai microfoni ufficiali prima della partita con La Juventus, ha spiegato l’umore con cui si stava avvicinand­o alla trasferta di Torino. «Noi calciatori dobbiamo farci trovare pronti, non sappiamo con precisione quando arriverà il nostro momento. Si possono commettere degli errori in carriera, sono giovane, non mi era mai successa una cosa così. Comunque mi farà crescere, vado avanti...». Compirà 24 anni il 5 gennaio: sarebbe un grosso errore sparare giudizi definitivi per una manciata di minuti.

La chance può arrivare di nuovo contro il Bologna in Coppa Italia

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(BARTOLETTI) Maximiano, 23 anni

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