Corriere dello Sport

Milinkovic occasione Mondiale

Lazio in pressing, ma finora nessun segnale di svolta Domani l’esordio con la Serbia contro il Brasile e sul rinnovo prende tempo aspettando offerte per gennaio o giugno

- Di Daniele Rindone ROMA

Guardando il Mondiale si può vedere il futuro di Milinkovic, il grande atteso. La Coppa del mondo, fin qui il massimo storico della sua carriera, può dargli quella statura di top player che ha alla Lazio e che va suggellata internazio­nalmente. Sergej esordirà domani (ore 20) con la Serbia contro il Brasile, se la vedrà subito contro Neymar. La prima sfida misurerà la sua crescita, il livello della sua grandezza. Il Mondiale di Milinkovic sarà vissuto anche dai laziali, consumati dal timore di vederlo esplodere davanti alla platea mondiale, il che metterebbe ancora più a rischio la sua permanenza nei prossimi due mercati (giugno più di gennaio). Il Mondiale sarà vissuto anche da Lotito, consumato dal timore di dover valutare offerte al ribasso o ancora peggio la partenza del Sergente nel 2024. A zero.

LA SITUAZIONE. Non è neppure iniziato il Mondiale di Sergej e già si rincorrono nuove voci sul suo futuro. Viene continuame­nte associato alla Juve, si vocifera di accordi trovati con il manager Kezman. E’ rispuntato l’interesse dell’Arsenal, che in estate aveva tentato l’approccio con il procurator­e del Sergente, ma non era una destinazio­ne gradita perché i Gunners non erano in Champions. Sei mesi dopo sono primi in Premier e fanno più gola. Gli inglesi, ecco l’indiscrezi­one, sarebbero pronti a offrire 60 milioni più il cartellino di Sambi Lokonga, centrocamp­ista centrale belga, ex Anderlecht, acquistato per 18 milioni nel 2021. Di voci ce ne sono e ce ne saranno. Di certezze ce ne sono poche. Dopo l’incontro Lotito-Tare-Kezman gli scenari non sono cambiati di molto. Le parti avevano concordato di evitare caute e incaute uscite pubbliche per gestire il caso lontano dai clamori. Lotito ha preferito ribadire che Milinkovic «si sa quanto vale per me e per la Lazio e io sono fermo ai discorsi in corso sul rinnovo». Per lui vale minimo 100 milioni. E’ una cifra che l’agente Keman disconosce (lo ha fatto presente) consideran­do innanzitut­to il contratto del Sergente in scadenza nel 2024. Sui valori economici del cartellino e dell’ingaggio che regolerebb­e un eventuale nuovo contratto ci sono differenze ampie, ad oggi rendono impossibil­e qualsiasi accordo. Lotito parla di «discorsi sul rinnovo in corso», ma una vera e propria trattativa non è partita. Può spingersi fino ad offrire un contratto in stile Immobile (da 5 milioni con i bonus), difficilme­nte oltre. Sergej può ambire a guadagnare sei milioni più bonus, cifra irraggiunb­igile per la Lazio. Kezman ha chiarito che la volontà sua e di Milinkovic, in caso di partenza da Roma, è permettere alla società di monetizzar­e per quanto possibile consideran­do le condizioni contrattua­li del giocatore. La posizione si riflette anche sulla trattativa per il rinnovo, che Lotito è costretto ad impostare fissando una clausola rescissori­a. Difficilme­nte verrebbe accettata da 60 milioni in su, è più facile credere che la cifra ideale per agente e giocatore si aggiri tra i 40 e i 50 milioni. Lotito, quando rinnovò il contratto di Correa, la fissò a 80 milioni, ma lo lasciò partire a 30. Pensa ad una strategia simile. Milinkovic è riconoscen­te alla Lazio e l’unico modo per garantirle un incasso è partire entro le prossime due finestre di mercato. Lotito sa che non si vive di crediti in questi casi. Neppure i profeti dell’ottimismo oggi scommetter­ebbero sulla firma del nuovo contratto da parte di Sergej, ma nulla è mai detto. Di sicuro Kezman e Milinkovic aspetteran­no la conclusion­e del Mondiale e la chiusura del mercato invernale per valutare nuove mosse. Ma l’attesa, salvo sorprese, si protrarrà fino all’estate-verità. Milinkovic sarà a sei mesi dalla deadline del gennaio 2024, a quel tempo sarà nelle condizioni di decidere il suo futuro autonomame­nte. E’ un’ipotesi che oggi rifugge, ma che si concretizz­erebbe in mancanza di accordi sul rinnovo, di offerte ricevute e/o respinte da Lotito. Si può avere fede in Sergej, la ragione indica forti rischi. Il suo mercato da domani sarà su scala Mondiale.

La valutazion­e del Sergente tiene distanti Lotito e Kezman

Sergej vorrebbe garantire al club un incasso evitando l’addio a zero

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LAPRESSE Sergej Milinkovic, 27 anni, 314 partite e 63 con la Lazio in otto stagioni Il suo contratto scade nel 2024
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