Corriere dello Sport

«La Ferrari 2023 aiuterà Carlos»

Il campione di rally mette le mani avanti e chiarisce Sainz padre e il ruolo del figlio «Sarà modificato ciò che lo ha messo a disagio quest’anno»

- Di Fulvio Solms

Solo tre giorni fa si correva il GP di Abu Dhabi e così, all’improvviso, abbiamo preso le distanze dal presente. I motori si sono accesi ancora ieri per i test ma teste, programmi e per qualcuno le apprension­i, sono tutte rivolte al 2023.

«La cosa più importante è che Carlos abbia finito in crescita, da meno a più», ha detto Carlos, e quando un Carlos parla di un altro Carlos siamo nell’ambito della famiglia Sainz. «Ha avuto sei ritiri e la cosa lo ha fortemente penalizzat­o in termini di punti, ma alla fine è andato bene, è stato veloce, si è sentito a suo agio. Lo si è visto con la pole ad Austin (tre in questa stagione, anche a Silverston­e e Spa, ndr) e nelle ultime due gare. L’auto del prossimo anno avrà buone modifiche rispetto a ciò che lo ha messo a disagio nel 2022», ha dichiarato il campione di rally allo spagnolo Albert Fàbrega di Dazn.

SINTONIA TECNICA. Ciò che ha messo a disagio Carlitos non è mai stato del tutto chiarito, ma certo il madrileno ha fatto fatica a creare una sintonia con la F1-75, che invece andava nella direzione di Charles Leclerc. Non per caso l’anno scorso lo spagnolo aveva chiuso davanti al compagno (rispettiva­mente quinto e settimo), che invece gli è stato davanti in questa stagione (Leclerc secondo, Sainz quinto).

Il discorso però è un dito premuto sul livido che al momento duole un po’ a tutti, all’interno della Ferrari.

La querelle sulla stabilità di Mattia Binotto origina proprio da questo tema: la difficoltà di riuscire a fare stare assieme due esigenze giustissim­e, ma anche inconcilia­bili tra loro. Dare la stessa possibilit­à a due piloti di lottare per il Mondiale è sacrosanto, ma servono poi anche coraggio e distacco per imporre a uno dei due di andare in sostegno dell’altro, una volta che le gerarchie hanno preso forma. Il momento in cui fare questa scelta è sempre difficile, ma non potrà arrivare troppo tardi e sarà comunque ineludibil­e, per poter sfidare un Verstappen che ha le chiavi della squadra.

FUGA IN AVANTI.

La dichiarazi­one di Sainz padre è dunque una piccola fuga in avanti e prelude al fatto che suo figlio non vorrà accettare ruoli di supporto.

«E’ difficile convivere con le voci - ha concluso Sainz senior, sfiorando il delicato argomento - Ci sono stati problemi di strategia e ciò non si può negare, ma alla fine bisogna aggiustare tutto imparando dagli errori. Una squadra vincente non si costruisce da un giorno all'altro e la Ferrari un anno fa non lottava per il secondo posto. Servono analisi, calma, mente fredda». Il futuro è già qui.

«Ha finito in crescita e sei ritiri gli hanno tolto tanti punti»

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ANSA Carlos Sainz, 28 anni, da due stagioni alla Ferrari

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