GAKPO VEDE GLI
Olanda ancora deludente l’Ecuador si conferma la squadra più bella del girone: per passare il turno ora basta un pari a entrambe Lampo della stella orange al 6’ poi più nulla. Valencia (terzo gol di fila nel torneo) esce in barella La traversa salva Van G
Per arrivare agli ottavi basterà un pareggio sia all’Olanda che all’Ecuador. Sembra più facile per gli orange che incontreranno la prima nazionale già eliminata, quella di casa, rispetto ai sudamericani che sfideranno i campioni d’Africa del Senegal, ancora in piena corsa per la qualificazione. Ma per quanto si è visto nelle prime due giornate, la squadra più bella, più convincente, più generosa e coraggiosa di questo girone è l’Ecuador. L’Olanda, sul piano tecnico, è stata una delusione come al debutto contro il Senegal.
SOLO GAKPO. Il solito lampo di Cody Gakpo, finora la stella dell’Olanda, dopo appena 6 minuti, e poi la squadra di Van Gaal ha trasformato la sua partita in una lenta e monotona circolazione della palla, nonostante la buona e in certi casi anche eccellente qualità dei suoi interpreti inducesse a pensare a un atteggiamento diverso, più offensivo, più divertente. Aveva giocato così blandamente anche col Senegal, quando era riuscita a segnare solo nel finale, figuriamoci ora che si trovava in vantaggio a inizio partita. Per un po’ ha irretito l’Ecuador, impigliato in una rete di passaggi fra de Jong e Koopmeiners, Dumfries e Klaassen. Zero spettacolo, ma il risultato era a suo favore. Del resto anche Alfaro, il ct dell’Ecuador, aveva pensato a una tattica del genere visto che, rispetto alla vittoria sul Qatar, aveva tolto un creativo come Ibarra per inserire un difensore (Porozo) e schierare la difesa a tre. In realtà, pur cambiando modulo, l’Ecuador ha continuato a giocare il suo bel calcio.
SENZA QUALITA’. Preso il gol, i sudamericani hanno cercato di alzare il ritmo mentre l’Olanda pensava ad abbassarlo. Per l’Ecuador, la prima azione di un certo pericolo è faticosamente arrivata dopo 24 minuti, la prima occasione dopo oltre mezz’ora, la seconda nel recupero. Quasi tutti gli attacchi erano arricchiti da uno spunto di Valencia. Ripreso in mano il gioco, la squadra di Alfaro non l’ha più lasciato all’Olanda e ha pure segnato all’ultimo minuto di recupero del primo tempo con la deviazione di Estupinan su tiro dal limite di Preciado. Però in fuorigioco, proprio davanti al portiere, era finito Porozo. Già, non è stata un’idea fortunata quella del ct, Porozo era rimasto coinvolto anche nell’azione del gol olandese, se n’era liberato Klaassen prima del passaggio-gol per Gakpo (sinistro potentissimo sul primo palo) e dopo un errore in copertura di Caicedo.
VALENCIA-RECORD. Il gol buono per l’Ecuador è meritatamente arrivato a inizio ripresa, quando Caicedo ha rubato la palla al traballante Timber, ripartenza secca, sventola di Estupinan, respinta centrale di Noppert, tap-in di Valencia al terzo gol consecutivo in questo Mondiale, il sesto di fila in tutti i Mondiali, come Eusebio, Paolo Rossi e Salenko. I sudamericani non si sono accontentati e hanno continuato ad attaccare. Bellissima l’azione che Plata, con un sinistro micidiale, ha concluso sulla traversa. Dopo un’ora di partita, tanto per mettere in numeri l’idea di cosa stava succedendo in campo, i tiri erano 11 a 1 per l’Ecuador, l’unica conclusione olandese restava quello del gol di Gakpo. Questo nonostante fosse entrato a inizio ripresa anche Depay, però lontanissimo dalla forma migliore e completamente fuori partita. Alfaro spera che fuori partita, contro il Senegal, non finisca anche Valencia, uscito in barella e col ghiaccio sul ginocchio che lo aveva fatto tribolare anche alla vigilia. A 33 anni è uno dei grandi protagonisti di questo Mondiale.