Corriere dello Sport

Lo Special ha il suo Xhaka de ‘noantri

- Di Ugo Trani

Lo sanno tutti, ma ripeterlo non è peccato. Mourinho, appena sbarcato nella Capitale, ha chiesto il regista che nella rosa gialloross­a è assente da sei anni, da quando salutò il maliamo Seydou Keita. Daniele De Rossi - non si offenda - è stato solo adattato in quel ruolo. Josè, consapevol­e della priorità, è subito andato oltre. E ha chiamato Granit Xhaka che, con il sì al trasferime­nto, è diventato l’obiettivo/ tormentone della Roma nell’estate 2021. Senza happy end, però. Lo svizzero è rimasto all’Arsenal: niente accordo con il club inglese. A parte l’eccezione Abraham, come ha ricordato Mou due giorni fa dal Giappone, la società gialloross­a del resto «non ha la forza di acquistare giocatori in Premier League». In attesa di Wijnaldun, jolly per il centrocamp­o, e del vento favorevole, Mourinho potrebbe comunque avere individuat­o il play ideale per la sua squadra che spesso palleggia a vuoto e quindi diventa sterile: è il diciannove­nne Benjamin Tahirovioc, svedese di origini bosniache. Battezziam­olo Xhaka de ‘noantri. Perché si muove proprio come lo svizzero - che però è mancino - sia quando deve schermare la difesa sia quando si va ad alzarsi da rifinitore. Chi l’ha visto in campo contro il Nagoya, avrà preso atto della personalit­à e dell’efficacia di questo giovane regista. E soprattutt­o della sintonia che ha già con Nemanja Matic, il giocatore più esperto del gruppo. Beniamino sì e di Mou. «Il bambino è molto, molto bravo». Josè lo ha definitiva­mente promosso dopo averlo fatto debuttare nell’ultima domenica di campionato per arrivare almeno al pari contro il Torino all’Olimpico. Da tempo se lo coccola in allenament­o, anche se Tahirovic lo fece arrabbiare in estate quando scappò in Svezia - e senza avvisare nessuno - per non essere stato avanzato in prima squadra. Oggi c’è da dire soltanto: meno male che è tornato, chiedendo scusa e pagando la multa. la Roma, impotente sul mercato, se lo deve tenere stretto. Un dato ha colpito nei suoi 21 minuti contro i granata di Juric: il 100% nei passaggi riusciti. 13 su 13. il piede - destro - è quello giusto. E gli ha fatto fare il primo passo verso la maglia da titolare. Chissà, magari avrebbe potuto anche cominciare prima l’avventura. Mourinho, contro il Nagoya, Mourinho lo ha schierato da mezzala sinistra nel 3-5-2 e accanto al maestro Matic. Non gli ha dunque affidato la regia. Ma il bambino, quando è servito, ha recitato da play, pure offensivo. E la chance migliore - traversa di Ibanez - è sbocciata da una sua finalizzaz­ione. I suoi 191 centimetri sono fatti su misura per lo Special One. Non è veloce. Ma senza esagerare, basta chiedere all’allenatore - non lo era nemmeno Thiago Motta che fu protagonis­ta del Triplete. E non lo è nemmeno Xhaka. Con loro corre la palla. Fateje largo, insomma.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy