Processo sportivo: D’Onofrio chiede lo stop
Potrebbe avviarsi verso la conclusione almeno una parte dell'ampio e complesso caso D'Onofrio, ex procuratore arbitrale arrestato nell'ambito di un'indagine della Procura di Milano per traffico di droga. L'avvocato Eduardo Chiacchio, che per D'Onofrio seguiva (prima ancora dell'arresto) la vicenda riguardante la denuncia dell'assistente Avalos, ieri ha chiesto alla commissione di garanzia della Federcalcio di estinguere quel processo. Tale organo può infatti giudicare l'operato dei giudici federali (e quindi anche quelli arbitrali) e Chiacchio ha proposto alla commissione l'applicazione di una norma del regolamento di disciplina (l'art. 8 comma 4), secondo la quale il procedimento può concludersi in caso di dimissioni precedenti all'avvio del processo. La commissione federale si esprimerà nei prossimi giorni.
D'Onofrio era stato deferito il 28 ottobre dalla procura Figc; tra le accuse, quella di non aver instaurato un procedimento disciplinare nella vicenda relativa all'assistente arbitrale Robert Avalos, il quale contestava l'attribuzione di diverse votazioni. L'ex procuratore dovrebbe dunque rispondere "della violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità e dell'obbligo di osservanza delle disposizioni federali in ogni atto o rapporto", ma il condizionale è d'obbligo: questa partita potrebbe infatti chiudersi qui. «Ho continuato la difesa di D'Onofrio fino al termine del procedimento per scrupolo professionale nonostante i fatti eclatanti delle scorse settimane» ha spiegato Chiacchio. Sul piano sportivo, tuttavia, resta aperta la questione spinosa della sua nomina a procuratore dell'Aia.