Corriere dello Sport

Mignani ricarica il Bari «È tempo di lottare»

I pugliesi inseguono domani una vittoria che manca da 50 giorni «A Como gara aperta e complessa. Ma ci siamo preparati bene per un’altra grande prestazion­e»

- Di Filippo Fasano

Michele Mignani punta dritto alla vittoria smarrita. A Como sa di dover ripartire forte, per centrare un successo che manca da 50 giorni e rinverdire la fama di un Bari corsaro come altre 4 volte in questa stagione. E domani ci riproveran­no anche senza Di Cesare, una delle assenze che si aggiungono alle defezioni di Maita, squalifica­to, e Cheddira, volato in Qatar. Ma il forfait del capitano non è l’unico motivo di apprension­e: «Di Cesare sta recuperand­o da un problemino – spiega il tecnico – Sarà out anche Mazzotta. E poi c’è Ricci, che ha accusato un fastidio. Bisogna capire cos’ha ma c’è speranza di recuperarl­o. In ogni caso, con una rosa di 25 elementi, abbiamo abbastanza giocatori per andare a fare la nostra partita. Nessuna incognita, conta l’atteggiame­nto. Voglio pensare che la squadra si prepari per una grande prestazion­e. Le gare del Mondiale dimostrano che tutti possono vincere con tutti».

FIDUCIA IN SCHEIDLER. Urge tornare ai tre punti per continuare a veleggiare in zona playoff. Nella piena consapevol­ezza, però, di affrontare un Como ancora attardato ma decisament­e alla riscossa, con Moreno Longo in panchina: «È una squadra in netta ripresa – mette in guardia Mignani – Lo dicono gli ultimi risultati: ha vinto in casa e pareggiato a Genova. Un gruppo costruito per disputare un campionato di vertice. Sarà una gara aperta, complicata. E spero lo sia anche per loro». Senza il capocannon­iere Walid Cheddira, il Bari attende squilli di tromba dal suo erede designato Aurelien Scheidler, che ha giocato dal primo minuto le ultime tre partite prima della sosta: «Sta bene – assicura Mignani – Deve incattivir­si ma sta crescendo. È giovane e ha ampi margini di migliorame­nto: sa fare la prima punta e giocare di raccordo. Quando si arriva da un torneo diverso, è fisiologic­o

avere bisogno di tempo. Può darci un grosso contributo».

PIÙ SOLUZIONI. Certo sarebbe tutto più facile se a ispirare il centravant­i francese ci fosse Ruben Botta, apparso in gran spolvero col Südtirol: «È un cucitore di gioco – ribadisce il tecnico – Vuole la palla e sa gestirla, alza i ritmi. Quando invece si mette in linea con gli altri attaccanti, dà meno alla squadra. Deve essere un valore aggiunto, come altri giocatori offensivi. La fortuna di avere tanti elementi diversi permette di lasciare qualche freccia nel nostro arco, senza giocarcele tutte dall’inizio». Fra le punte da impiegare in corso d’opera c’è pure il colombiano Ceter: «Sta crescendo di condizione. Un tempo nelle gambe ce l’ha di sicuro ma è prematuro pensare di proporlo dall’inizio». Rimane un rebus il centrocamp­o dove resta da assegnare la maglia di mezzala destra, accanto ai rientranti Maiello e Folorunsho. Mignani ha tante alternativ­e e le sfoglierà sino all’ultimo: «Mallamo è un giocatore che ha fatto bene, sia quando è entrato a partita in corso che quando è stato schierato dall’inizio. È una certezza. Lo sono però anche D’Errico, Benedetti e Bellomo. In quel reparto ho solo abbondanza».

Capitan Di Cesare non recupera. E in attacco Scheidler con Antenucci

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LAPRESSE Il tecnico del Bari Michele Mignani, 50 anni
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