Corriere dello Sport

«Riforma del calcio, non arretro»

- V.s.

Francesco Ghirelli batte il ferro: «Mi impegno a non arretrare di un centimetro nella riforma del calcio italiano. Sono preoccupat­o, il comparto ha un enorme deficit economicof­inanziario, ma ancor più grave è il rapporto con le nuove generazion­ile quali pensano che “il calcio sia solo noia”. Se la situazione è questa, non c’è futuro». Ieri il presidente della Lega Pro, davanti a una folta platea di giovani studenti a Palermo, ha parlato della riforma dei campionati italiani e del nuovo format dellla Serie C. «Sono sessanta anni che si parla di riforma del calcio. L’unica autoriform­a fatta è stata quella della C, quando siamo passati da 90 club a 60 club. Purtroppo, non è bastato perché la riforma deve essere di sistema».

Il passo possibile, interno, la Lega Pro lo ha fatto: «La riforma del format della Serie C da noi pensata ha la funzione di restituire questo campionato alla fruizione di ragazze e ragazzi e per costruire le condizioni della sostenibil­ità economica dei club. Il format cattura un grande interesse nei nostri club, un’enorme attenzione in Italia, in Europa, nel mondo da parte di possibili partner di aziende, del mondo televisivo. Ci sono resistenze? Certo, ma abbiamo messo tutti i club nelle stesse condizioni di conoscenza e di discutere. Poi ci sono i “soliti”, terrorizza­ti da ogni cambiament­o. C’è chi dice che il calcio si è fatto sempre così, io rispondo che è proprio per questo che bisogna cambiare. Diciamo tutto: ci vogliono nuovi dirigenti per il calcio, la formazione è decisiva, dobbiamo formare chi è in servizio e dobbiamo immettere giovani profession­almente preparati, curiosi e coraggiosi».

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