Corriere dello Sport

Jbari, una maratona tira l’altra

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Sempre di corsa, a inseguire, tutta la vita. E non è un modo di dire, né tanto meno un tuffo nella retorica facile, ma solo il modo di essere di Khalid Jbari. Trentatré anni, marocchino di nascita e di crescita, italiano di adozione perché sono ormai vent’anni che vive nel nostro Paese, e con una doppia bandiera nel cuore e sulle spalle si dedica alla sua grande passione: correre. Correre tanto, fino ai 42 chilometri e 195 metri della maratona, che è diventata la sua “ultima” sfida a completare il percorso iniziato con la “mezza”. Jbari sarà tra i 7.500 iscritti della Firenze Marathon, con un sogno che inizia nel 2003. Anzi, nel 1989. Ma questa è un’altra storia che racconta lo stesso Khalid.

«Il 1989 - dice l’atleta tesserato per l’Athletic Club 96 Alperia è il mio anno di nascita e anche l’anno in cui mio padre è venuto in Italia per cercare lavoro. E lo ha fatto a Bolzano, dove poi si è trasferita tutta la mia famiglia nel 2003 per ricongiung­ersi. Da Agadir, la nostra città, a Bolzano il salto è stato bello lungo, però io mi sono subito inserito nel nuovo tessuto sociale grazie alla frequentaz­ione prima delle scuole medie e poi di un istituto profession­ale superiore per la formazione da metalmecca­nico: che è adesso il mio lavoro a Lavies». E la corsa? Era lì, hobby praticato appena possibile con un entusiasmo e una costanza che infine è diventata ragione di vita. «Ho iniziato a 24 anni e, siccome mi sono sempre piaciute le distanze, ho cominciato subito con le mezze maratone che mi hanno via via accompagna­to nel corso delle stagioni, grazie anche al supporto di chi mi permetteva di prepararmi atleticame­nte con un metodo redditizio, sapendo che, lavorando dalle 14 alle 22, potevo e posso tuttora allenarmi solo al mattino. Con qualche sacrificio si può fare».

A Khalid mancava sempre qualcosa e all’inizio di questo 2022 ha colmato la “lacuna”. «Volevo una maratona vera e così mi sono deciso correndo quella di Rimini a marzo». Correndo e riduttivo. «L’ho vinta. Vincere all’esordio è una bella soddisfazi­one». Col tempo di 2h19’36”, per la cronaca. Poi c’è stata quella di Venezia. «Dove sono stato il primo italiano al traguardo con 2h25’». E ancora quella di Torino. «Quinto assoluto e secondo italiano con 2h22’30”». Adesso Firenze, in cui Fulvio Massini, d.t. della gara, lo vede tra i grandi protagonis­ti. «Non conosco il percorso, arrivo domani (oggi; ndr) e me lo andrò a studiare. Obiettivo? Fare il personale».

Metalmecca­nico, è alla quarta in un anno: «Si può fare, facendo sacrifici»

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L’italo-marocchino Khalid Jbari, 33 anni, 2h19’39” di personale

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