Corriere dello Sport

Bassino rinascere gigante

Da oggi le azzurre in pista in Coppa del Mondo Marta, pronta a riscattare una stagione di critiche, riparte dal Vermont dove 3 anni fa è esplosa

- Di Alberto Dolfin

C’è un feeling speciale tra Marta Bassino e Killington. La consacrazi­one della ventiseien­ne piemontese dell’Esercito è avvenuta proprio in Vermont, il 30 novembre di tre anni fa, quando ottenne la prima delle sue cinque vittorie sin qui raggranell­ate in Coppa del Mondo e, nella località in cui è di casa la regina Mikaela Shiffrin, Marta spera di tornare a lasciare il segno, spazzando via tutte le critiche per la passata stagione non andata secondo le aspettativ­e.

L’asticella l’aveva alzata moltissimo due inverni fa, quando aveva letteralme­nte dominato tra le porte larghe, prendendos­i la coppa di specialità nell’amato gigante e poi strappato l’unico oro azzurro ai Mondiali sulle nevi amiche di Cortina, dividendo il gradino più alto del podio dell’inedito parallelo iridato con l’austriaca Katharina Liensberge­r. Risultati che facevano sognare in grande per la campagna successiva, che invece non è stata altrettant­o di successo nonostante i quattro podi in Coppa (due piazze d’onore e altrettant­i terzi posti).

Le lacrime amare di Pechino per l’occasione a cinque cerchi svanita bruciano ancora nell’anima, ma Marta è pronta a prendersi il riscatto in questa nuova alba di un quadrienni­o che culminerà coi Giochi casalinghi del 2026 dove si candida a essere, anche per motivi anagrafici, il faro dell’Italsci al femminile.

Quand’era giovane tutti la chiamavano «Dory» come la pesciolina sbadata del film d’animazione «Alla ricerca di Nemo», ma Marta vuol dimostrare già da oggi di ricordare bene come si fa a mettere in riga tutte le rivali, anche per far esplodere di gioia il suo scatenato fan club, sempre molto attivo sui social network. A proposito di social, il sorriso le è già tornato al solo arrivare a Killington, come si vede dalle foto postate in questi giorni sul proprio profilo Instagram.

I cattivi pensieri della passata stagione sono alle spalle e a raccontarc­i l’avviciname­nto all’inverno di Marta ci ha pensato Marco Giordano, il preparator­e atletico di fiducia che la conosce meglio di tutti, seguendola sin dai tempi delle scuole medie: «È stata un'estate molto intensa e proficua. Siamo cresciuti in tutti i test e Marta è partita per la trasferta americana in forma».

Poi entra nello specifico e aggiunge: «Abbiamo lavorato molle to sulla qualità e sui “marginal gains”, con migliorame­nti nella forza, nella VO2max e nella velocità, trovando conferma dai risultati dei test appunto. Con la trasferta argentina di Ushuaia in estate è riuscita a finalizzar­e il tutto sugli sci, dopodiché abbiamo di nuovo lavorato insieme prima della trasferta americana ed era super carica».

Insomma nessun dettaglio è stato tralasciat­o e per rivedere la migliore Bassino ci sono tutte premesse, ora tocca alla neve parlare.

BRIGNONE. Sulla pista statuniten­se ha grandi ambizioni anche Federica Brignone, che vi vinse nel 2018 e si piazzò seconda dietro la compagna nel 2019.

La carabinier­a valdostana non sta più nella pelle: «Sono contenta finalmente di iniziare la stagione, perché di solito siamo abituate a dire che Sölden arriva un po’ troppo presto, mentre stavolta dobbiamo dire che Killington arriva un po’ tardi, viste tutte le cancellazi­oni che ci sono state. Affronto il gigante con spensierat­ezza, da questo fine settimana non ci fermeremo più fino alla fine della Coppa».

C’è anche Brignone «Finalmente si parte. Affronto la gara spensierat­a»

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GETTY IMAGES Marta Bassino, 26 anni, di Cuneo

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