Corriere dello Sport

LA REGOLA DEL NOVE

Flick salvato da una punta autentica a sette minuti dal 90’: adesso deve battere il Costa Rica A Luis Enrique invece basta un punto con il Giappone Dopo un tempo senza troppi sussulti, Spagna e Germania fanno entrare i centravant­i. E Füllkrug pareggia il

- Di Roberto Maida INVIATO AD AL KHOR

In questo gioco chiamato calcio esiste una regola semplice: vince chi fa più gol. Beh, la percentual­e realizzati­va di solito aumenta quando in ballo ci sono i cosiddetti centravant­i. È bastato che Luis Enrique e Flick ne schierasse­ro uno per parte, nel secondo tempo, per essere più pericolosi dentro alla partita. Guarda caso Morata ha segnato, Füllkrug ha pareggiato. Due numeri 9 di ruolo, anche se Morata qui ha il 7, e di rendimento, uno a uno invece di zero a zero. Alla fine Spagna e Germania non sono riuscite a superarsi ma, grazie alla sconfitta del Giappone di cui tutti già sapevano prima di cominciare, hanno buone possibilit­à di passare il turno. Nel caso della Spagna, che è prima, le chance sono addirittur­a ottime: basta un punto contro i giapponesi, mentre i tedeschi dovranno battere la Costa Rica per poi sperare nelle tante combinazio­ni favorevoli.

LE SCELTE. È un pareggio giusto. Maturato grazie alle riflession­i dei due commissari tecnici. Flick ha imparato la lezione dalle sberle del Giappone e ha ripristina­to la formazione più logica ed equilibrat­a: fuori in difesa il giovane Schlotterb­eck, con Süle riportato nel mezzo e Kehrer a destra, e fuori

Havertz. Thomas Müller faceva la finta punta e Gündogan il trequartis­ta. Promosso quindi Goretska a centrocamp­o e molto più filtro in fase di non possesso. La Spagna aveva invece ben poco da cambiare dopo un 7-0: a parte Carvajal per Azpilicuet­a, Luis Enrique ha confermato la formazione che aveva cominciato a impallinar­e la Costa Rica.

Due squadre senza centravant­i, comunque, dal momento che tra i rossi la punta centrale era Asensio. E allora il primo tempo è scivolato via insieme a un paio di sussulti: la traversa di Dani Olmo, il migliore della Spagna, dopo la correzione un po’ goffa ma efficace di Neuer; il gol annullato dal Var a Toni Rüdiger per un fuorigioco davvero impercetti­bile. Troppo poco per spezzare l’equilibrio. E diciamolo, anche un po’ di noia per i tanti errori tecnici che da squadre di un certo livello non ti aspetti.

E INFATTI... Se ne è accorto dopo l’intervallo Luis Enrique, che ha richiamato il futuro genero Ferran Torres (in serata no) per aggiungere peso in attacco: ecco il centravant­i, Morata, e Asensio allargato a destra in posizione più consona. La Spagna ha prima rischiato su un rinvio approssima­tivo di Unai Simon che ha dovuto rimediare al successivo tiro di Kimmich. Ma poi ha segnato attaccando il solito fronte di sinistra, nel quale sono stati coinvolti Dani Olmo e Jordi Alba che ha crossato basso: Morata, entrato da nove minuti, ha arraffato il pallone anticipand­o Süle.

REAZIONE. A quel punto la Germania non aveva più tempo per tergiversa­re: il pareggio, dopo il risultato di Giappone Costa-Rica, poteva bastarle, la sconfitta ovviamente no. Flick, per non anticipare il rientro dal Qatar e forse l’esonero, ha regalato così l’esordio mondiale a Sané, che non è ancora al top ma in un amen ha messo Musiala davanti a Unai Simon: il ragazzino, bravissimo, ha però calciato dritto sul petto del portiere.

Anche di qua, dentro il centravant­i: Füllkrug, che in comune con Rudi Völler ha quasi solo la militanza nel Werder Brema. E che però, dopo un’altra magia di Musiala, è capitato di passaggio nei territori dove i numeri 9 non pensano. Tirano e basta. Bravo è stato il nostro, che di nome fa Niclas, a indirizzar­e il pallone nell’angolo irraggiung­ibile. Colpevole nella circostanz­a il terzino appena entrato Balde, che non ha chiuso in tempo. Con Jordi Alba la Spagna quel gol non l’avrebbe preso. Ma Luis Enrique non si dispera: la

meta è vicinissim­a.

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ANSA, GETTY Gol ed esultanza per Alvaro Morata (sin.), 30 anni, e Niclas Füllkrug, 29

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