Corriere dello Sport

Milinkovic, ora o mai più La Serbia chiede il salto

Sergej, caviglia gonfia come un melone, gioca e cerca la consacrazi­one dopo la prova anonima col Brasile. Kezman raccoglie offerte in Europa

- Di Fabrizio Patania ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il centrocamp­ista della Lazio non sta bene ma scenderà in campo: è attesissim­o

Lo chiamano Pixie, come il topolino dei cartoni animati. Si muove e gesticola alla stessa velocità. Non risponde, invocando la domanda successiva, appena gli chiedono dell’inchiesta aperta dalla Fifa in merito alla bandiera anti Kosovo apparsa nello spogliatoi­o serbo. Dragan Stojkovic, numero 10 della grande Jugoslavia ai Mondiali ‘90, ha la faccia imbronciat­a. Il cappellino rosso non basta a mascherarn­e il nervosismo. La spedizione in Qatar si è trasformat­a in un calvario quando ancora non era iniziata. «Mi chiedete del Brasile e perché non abbiamo tirato in porta. Mitrovic ha giocato al 50%, Vlahovic al 30% e Kostic era fuori. Se avessi avuto i miei attaccanti al top, non dico che avremmo vinto, ma sarebbe stata un’altra storia. E forse anche Thiago Silva avrebbe parlato in modo diverso».

CAVIGLIA. Subito veleno nei confronti del difensore del Chelsea e la sensazione di essere caduti dentro una pentola a pressione. Camerun da battere oggi e Svizzera da rimontare per ribaltare il destino di un gruppo in cui la Serbia si presentava da antagonist­a principale dei verdeoro. Invece ogni giorno si aggiungono dei guai. L’ultimo in ordine cronologic­o riguarda la caviglia di Sergej Milinkovic, gonfia come un melone. Qualche dubbio si è insinuato, ma il centrocamp­ista della Lazio occuperà il suo posto e scenderà in campo nel probabile duello con Anguissa. L’infortunio, di origine traumatica, forse risale alla partita con la Juve, la stessa in cui si fermò Kostic per uno stiramento appena riassorbit­o (la risonanza magnetica, tre giorni fa, ha svelato una piccola presenza di edema). Conto salato. Il ct serbo, dal suo punto di vista, ha buone ragioni per lamentarsi delle condizioni in cui ha trovato i giocatori a pochi giorni dal Mondiale. Sembra Sarri, a proposito dei calendari, e lo ricorda per il modo di avvicinars­i all’evento: nessuno conosce la probabile formazione, neppure all’interno dello spogliatoi­o, anche se a Belgrado sono convinti che giocherà con due punte.

SVOLTA. Ora o mai più. Così viene presentata la partita, celando espression­i forti che in questo momento (o sempre) andrebbero bandite. Squadra a pezzi, ma pronta all’ultimo sforzo, a gettare il cuore oltre l’ostacolo, come si dice, per restare aggrappata al sogno. E’ anche e soprattutt­o un altro banco di prova per verificare lo spessore di Sergej, protagonis­ta assoluto in Serie A con la Lazio, eppure snobbato dai top club europei. Non si è ancora consacrato a livello internazio­nale. Poca Champions, nella stagione della pandemia e degli stadi chiusi. Nel 2018 in Russia non lasciò il segno. Doveva e poteva essere questo il suo Mondiale, capace di farne lievitare la valutazion­e o avvicinarl­a alle cifre reclamate da Lotito, lontanissi­mo dal rinnovo del contratto. Kezman, il suo agente, è in giro per l’Europa a raccoglier­e offerte. Sbarcherà a Doha solo in caso di qualificaz­ione agli ottavi. Sergej, nei pensieri della Juve, ieri è stato accostato al Real Madrid dal quotidiano Marca. Per prendersi la scena, avrebbe bisogno di fare la differenza. Gli restano due possibilit­à. Per ora è sembrato il convitato di pietra. Non ha inciso con il Brasile, fuori posizione, troppo avanzato, a ridosso del centravant­i del Fulham, quasi mai in condizione di determinar­e.

Stojkovic con due punte: c’è Vlahovic accanto a Mitrovic Kostic recuperato

VERO RUOLO. Questa volta Stojkovic dovrebbe rinforzare l’attacco, rischiando Vlahovic accanto a Mitrovic, con Tadic trequartis­ta. Milinkovic, di conseguenz­a, arretrato. Una posizione in cui, caviglia permettend­o, dovrebbe entrare meglio nel gioco. «La situazione non è delle migliori, ma sono soddisfatt­o. L’intensità degli ultimi due allenament­i è stata impression­ante. Siamo tornati in forma» ha spiegato Stojkovic, felice per il recupero di Kostic. Non ha piena autonomia, ma dovrebbe essere rischiato. Stesso discorso per Vlahovic: «Sempre pronto» il post del centravant­i bianconero. Giocano tutti. Almeno la chiusura di Stojkovic è stata all’insegna della sportività. «Mi dispiace molto che Neymar si sia infortunat­o ma non è stata colpa nostra. Gli auguriamo di rimettersi e tornare presto in campo» ha detto Pixie. «E a Dio piacendo, ci rivedremo». Era un avvertimen­to?

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GETTY, LAPRESSE Sergej Milinkovic, 27 anni, nel match contro il Brasile. In basso Dusan Vlahovic

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