Corriere dello Sport

No, non è il vero Toro l’Argentina lo aspetta

Fuori forma e scontento: l’interista al bivio Dybala a zero minuti, Paredes in bilico: al sicuro solo Di Maria

- Di Roberto Maida INVIATO A DOHA

Il broncio di Lautaro Martinez. Nell’Argentina che vince e finalmente convince, nonostante il trentunesi­mo rigore sbagliato da Leo Messi in carriera, serpeggia il malumore dell’attaccante dell’Inter, che è stato escluso a sorpresa dalla formazione iniziale contro la Polonia. Lautaro è uscito a passo svelto dallo stadio 974 dopo la vittoria, senza fermarsi neppure a salutare i giornalist­i del suo Paese. È un fatto insolito, perché i giocatori argentini sono molto rispettosi nei confronti dei tantissimi inviati al seguito della Selecciòn. Testa bassa, sguardo fisso sul telefonino per confidarsi con chissà chi, Lautaro aveva una faccia leggibile. Non aveva affatto gradito l’esclusione. La sua posizione diventa problemati­ca in questo Mondiale, perché il sostituto Julian Alvarez ha giocato una grande partita segnando anche il gol del 2-0. È molto probabile che il ct Scaloni confermi in blocco, o quasi, la stessa squadra nell’ottavo di domani contro l’Australia. Lautaro era stato scelto nelle prime due partite e aveva deluso. Ma anche contro la Polonia, quando è entrato, ha dato l’idea di non essere al top della condizione psicofisic­a.

DEITALIANI­ZZATI. Non è un buon periodo, in generale, per gli argentini che giocano nel campionato italiano. Paulo Dybala è a zero minuti nel Mondiale e mercoledì, a qualificaz­ione avvenuta, ha risposto con un sorriso amaro a chi gli chedeva lumi: «Parlerò quando giocherò», ha tagliato corto. Il problema è che non si capisce quando Scaloni si rivolgerà a lui, che col difensore Foyth e all’ultimo arrivato Correa è rimasto l’unico calciatore di movimento della rosa a non aver ancora debuttato a Qatar 2022. Le ragioni sono note: Scaloni lo considera “solo” la riserva di Messi, che a sua volta preferisce altri compagni d’attacco per sprigionar­e al massimo il proprio potenziale. Ma non se la passa bene neppure Leandro Paredes, che ha cominciato il torneo da titolare e ha pagato il tremendo esordio contro l’Arabia: Scaloni ha provato altri due registi e alla fine sembra aver puntato su Enzo Fernandez, autore dell’assist del 2-0 contro la Polonia. «Sto bene, la condizione cresce - si candida lo juventino - ora sono a disposizio­ne».

LEADER. L’unico rappresent­ante della Serie A ad aver resistito al rinnovamen­to è Angel Di Maria, acclamatis­simo dalla folla argentina con il soprannome Fideo. È uno dei leader dello spogliatoi­o, è al quarto Mondiale, viene da Rosario come Messi: requisiti che lo rendono insostitui­bile. Contro la Polonia Di Maria ha fornito una prestazion­e positiva e ha sfiorato il gol da calcio d’angolo. Verrebbe da dire che i suoi progressi sono incoraggia­nti per la Juventus, se non fosse che Di Maria per il futuro ha altri programmi: alla scadenza del contratto annuale, a giugno, lascerà l’Italia. Che non è più territorio di argentini.

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La faccia triste di Lautaro Martinez (25 anni) il suo Mondiale finora lascia a desiderare

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