Corriere dello Sport

Stavolta non basta la solita difesa

- Di Alessandro F. Giudice

L’effetto valanga rischia di travolgere la Juve perché la vicenda si ingrossa: da un problema contabile ha assunto risvolti regolament­ari (Consob) prima di scatenare un’inchiesta penale e di azzerare il CdA. Rischia ora di contaminar­e la sfera sportiva. Se la Figc frena, temendo danni all’intero calcio italiano, l’Uefa ha aperto un’inchiesta mirante ad accertare violazioni del Fair Play Finanziari­o.

Serve grande ottimismo per sperare che dalla tempesta la Juve esca senza ricadute sportive. Pur ritenendo irrealisti­ci gli scenari più apocalitti­ci, per i quali occorre dimostrare che le irregolari­tà contabili consentiro­no alla Juve di iscriversi al campionato, il filone delle scritture con i tesserati comporta rischi di penalizzaz­ione.

L’ammissione di irregolari­tà dei bilanci non è in discussion­e dal momento che la stessa società ha deciso di rifarli. Non c’è ammissione di colpa penale ma un bilancio ritirato e riscritto sotto dettatura degli organi regolament­ari non è cosa normale.

La Juve ha subito gli eventi, non li ha governati. Prima fece spallucce sui rilievi Consob: abbiamo seguito le regole, i bilanci sono a posto, tutta l’industria del calcio segue le stesse prassi. Il CdA ingaggiò esperti che confermaro­no la linea della fermezza fino al 18 ottobre, quando Deloitte non certificò il bilancio scrivendo pesanti rilievi che obbligaron­o il CdA a spostare l’assemblea. Il 24 ottobre arrivarono gli avvisi di garanzia e iniziò un frenetico via vai di riunioni: CdA, comitato rischi, nuovi esperti che sconfessav­ano i primi. Dal “tutto a posto” all’ammissione: esistono diversi trattament­i contabili, quello adottato dal club era uno, ma non il migliore, se il CdA ha poi deciso di riscrivere il bilancio. Non prima delle dimissioni di massa.

Rilevammo già a caldo come l’applicazio­ne dei principi internazio­nali (tra cui l’ormai famoso IAS38) precluda alla Juve la solita difesa di una prassi scorretta, quella delle plusvalenz­e senza cassa, che serve a rinviare perdite al futuro. Stando a ciò che emerge, tra intercetta­zioni e documenti riservati, duole sospettare che la prassi di edulcorare i bilanci per proiettare forza economica superiore al reale, assorbendo costi superiori ai concorrent­i, fosse un sistema di cui gli attori sembravano consapevol­i. Il rapporto Consob cita documenti interni in cui si parlava di perdite da ridurre con operazioni di mercato che spesso erano scambi senza passaggio di denaro: maquillage. Crediamo di essere stati i primi, già nel 2020 su queste colonne, a definire insostenib­ile la struttura di costi della Juve segnalando il pericolo che il ricorso alle plusvalenz­e avrebbe richiesto operazioni sempre più azzardate. Se non stupore, quindi, consentite­ci ancora di avvertire oggi una certa amarezza.

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