Corriere dello Sport

Sulla Signora sta indagando anche l’Uefa

La manovra stipendi era già stata messa nel mirino dalla Federcalci­o mentre sul piano sportivo la questione plusvalenz­e è ritenuta chiusa Aperto un fascicolo sulla base dei procedimen­ti avviati in Italia, per verificare il rispetto delle norme del fair pl

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Si muove anche l’Uefa. L’organo di governo del calcio europeo, attraverso la prima camera del Club Financial Control Body (CFCB), ha ufficialme­nte aperto un’inchiesta sulla Juventus «per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziari­o». Nyon accende quindi la luce sulle vicende che stanno riguardand­o la società bianconera per valutare se ci sono potenziali conseguenz­e anche a livello europeo. L’organo di controllo dell’Uefa, che ha ricevuto le carte dalla Federcalci­o, «collaborer­à con le autorità nazionali e non rilascerà ulteriori commenti mentre l'indagine è in corso» e concentrer­à la sua azione «sulle presunte violazioni finanziari­e che sono state rese pubbliche a seguito del procedimen­to condotto dalla Consob e dalla procura di Torino». Per la partecipaz­ione alle competizio­ni continenta­li serve ottenere la “Licenza Uefa” dalla propria federazion­e. Nyon verificher­à quindi se tale licenza è stata guadagnata in modo fraudolent­o, presentand­o dati, documenti o bilanci alterati o non rispondent­i al vero.

RISCHI. La nota dell’Uefa ricorda che «il 23 agosto 2022, la prima camera Cfcb ha concluso un accordo transattiv­o con Juventus. Tale accordo transattiv­o è stato concluso sulla base delle informazio­ni finanziari­e precedente­mente presentate dal club per gli esercizi finanziari che si chiudono nel 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022». E fa un passo ulteriore: «Nel caso in cui, dopo la conclusion­e di questa indagine, la situazione finanziari­a del club fosse significat­ivamente diversa da quella valutata dalla prima camera Cfcb al momento della conclusion­e dell'accordo transattiv­o, o nel caso in cui emergesser­o o venissero a conoscenza fatti nuovi e sostanzial­i, la prima camera Cfcb si riserva il diritto di rescindere l'accordo transattiv­o, di intraprend­ere qualsiasi azione legale che ritenga appropriat­a e di imporre misure disciplina­ri in conformità con le norme procedural­i Uefa Cfcb applicabil­i».

Quali sanzioni rischiereb­be la Juve? Lo spettro è ampio a seconda della gravità di quanto eventualme­nte emerso: dalla multa all’esclusione dalle coppe.

IN ITALIA. Prosegue l’esame delle carte da parte della procura della Federcalci­o, che dovrà valutare l’esistenza di situazioni interessan­ti, e quindi sanzionabi­li, per la giustizia sportiva. Sotto la lente, in particolar­e, la “manovra stipendi” del periodo Covid: gli inquirenti hanno evidenziat­o che l’intesa tra il club e i giocatori per la rinuncia a quattro mensilità di stipendio non era veritiera perchè il taglio era relativo ad un solo mese, «con recupero certo e incondizio­nato» degli altri tre mesi di ingaggio, documentat­o da scritture private mai rese pubbliche e occultate. La questione riguarda l’articolo 31 del codice di giustizia sportiva: il comma 4 prevede la «penalizzaz­ione di uno o più punti in classifica» per la società che «mediante falsificaz­ione dei propri documenti contabili o amministra­tivi, si avvale delle prestazion­i di sportivi profession­isti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizio­ni federali vigenti». Il filone plusvalenz­e dal punto di vista sportivo si è già risolto con l’assoluzion­e in primo e in secondo grado. Potrebbe riaprirsi solta se emergesser­o fatti nuovi, di elevata gravità.

Del Piero: «La Juve è parte di me, ma non è il momento di interferir­e»

DEL PIERO. Alessandro Del Piero, intanto, ha smentito con un comunicato i rumor su un suo ritorno nel club bianconero: «Credo sia giusto non commentare notizie e indiscrezi­oni, che magari possono poi tramutarsi in speculazio­ni. La Juventus è una parte della mia vita, e nemmeno piccola. Per la mia storia, non sarò mai altro da quei colori. Però adesso l’unica cosa che conta e che può fare chi ama la Juventus è mettere nelle migliori condizioni di lavorare le persone alle quali il club è stato affidato, per guidarlo in questa fase così complessa».

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ANSA Andrea Agnelli (a sinistra), 46 anni, e Aleksander Ceferin, 55, presidente dell’Uefa

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