Corriere dello Sport

«Il Catanzaro dei record ha un pregio: sa soffrire»

Vivarini: Dopo lo sforzo di Pescara è stato utile essere umili e pronti a usare il carattere col Giugliano

- Di Carlo Talarico CATANZARO

Una macchina che macina record. Il Catanzaro, guidato esattament­e da un anno da Vincenzo Vivarini, rispetta tutti gli avversari ma in campo detta legge e diventa un rullo compressor­e anche nelle giornate in cui manca di brillantez­za. Ne sanno qualcosa tutte le avversarie finora incontrate che hanno rimediato sconfitte, a parte Cerignola ed Avellino che non sono andate oltre due pareggi. Inutile enumerare i primati che al momento vanta a livello profession­istico la formazione allestita dal presidente Noto, reduce da tre gare vinte sempre con lo stesso risultato (3-0) e cinque consecutiv­i clean sheet a testimonia­nza di una solidità in ogni reparto con la (quasi ovvia) conseguenz­a di un attacco esplosivo: 45 reti in 16 partite.

Roba da fregarsi le mani, il pubblico gradisce e ricambia accorrendo in massa e polverizza­ndo record di presenze per questa fase della stagione. A fronte di un percorso senza macchia, tocca a mister Vivarini tenere a bada facili entusiasmi per una stagione che promette sicurament­e bene, ma ancora ha più di metà strada da percorrere.

LA REGOLA DI VIVARINI. Il tecnico dei gialloross­i, in veste di pompiere sin dall’inizio della stagione, ha piena coscienza del valore dei suoi uomini, ma egualmente plaude all’applicazio­ne che vede ogni qualvolta si va in campo. «Devo ringraziar­e la squadra per la prova contro il Giugliano - considera Vivarini -

perché dopo pochi giorni dalla gara di Pescara e tanta fatica accumulata ha tirato fuori una prestazion­e a livello individual­e importante. Il terreno di gioco per noi era al limite, abbiamo bisogno di un terreno giusto dove la palla scorre, avevamo difficoltà nel calciare ed è servita l’individual­ità della squadra per portare a casa un risultato importante».

Poi il discorso di Vivarini si

concentra sulla forza che deriva dal gruppo: «Nella sofferenza abbiamo trovato una prova di carattere insieme alla voglia di fare risultato. Si riescono ad ottenere i risultati solo con una gestione oculata e sono sempre molto dispiaciut­o per quelli che non riesco a mettere in campo. La forza è di tutto il gruppo e un allenatore deve essere il più coerente possibile nelle sue scelte».

In una settimana in cui si gioca tre volte c’è anche da tirare il fiato dopo impegni con avversari difficili, nonostante i risultati possano dire cose diverse.

SPINA DA STACCARE. «Dopo la vittoria col Giugliano, ma solo per un attimo, abbiamo staccato la spina perché la gara precedente a Pescara era stata molto sentita dalla squadra e a livello mentale abbiamo pagato dazio, ora dobbiamo recuperare energie riservando le massime attenzioni alla partita di domenica contro la Virtus Francavill­a». Il Catanzaro ritroverà un ex, il tecnico Antonio Calabro, reduce dalla vittoria con la sua squadra ai danni del Pescara, risultato che ha dato una mano ai gialloross­i a scavare un primo solco in classifica rispetto alle inseguitri­ci. Ma il recupero mentale e fisico cui accenna Vivarini è fondamenta­le, anche per chi finora ha saputo gestire bene le responsabi­lità derivanti dalla classifica e dal fatto che ogni avversario moltiplica le proprie energie contro la capolista. La riprova è attesa per domenica pomeriggio, con una gara che chiude una settimana intensa aprendone un’altra che vivrà anche del doppio confronto a Foggia di coppa e campionato.

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LPS Vincenzo Vivarini, 56 anni, allenatore del Catanzaro

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