Corriere dello Sport

Diana chiamato da Scariolo per la sua visione da playmaker

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(f.fab.) C'è un filo sottile che lega Andrea Diana, vice allenatore della Virtus Bologna, e Sergio Scariolo, il plurititol­ato coach, anche CT della nazionale spagnola, che ha voluto l'ex giocatore nativo di Livorno sotto le Due Torri. E' la città di Brescia, luogo natale di Don Sergio e sede della Leonessa, il club dove Diana si è affermato come capo allenatore. Aver giocato da playmaker nella sua città d'origine ha di certo affinato la conoscenza del lato tattico del basket. Un percorso che lo ha portato fino alla B2 prima di appendere, a soli 30 anni, scarpette e canottiera al chiodo per iniziare ad allenare.

A segnare la sua carriera da tecnico, la scelta di andare a risedere a Ferrara, città della moglie, dove Diana ha condiviso nel 2009-10 una stagione con Mario De Sisti, uno dei migliori tecnici della storia del basket italiano, maestro della alchimie difensive. Accanto a lui ha accresciut­o il bagaglio che gli è valso la chiamata alla Leonessa, dove nel 2014 diventa capo allenatore e, al suo primo anno, conquista la semifinale playoff di A2. La promozione in A arriva la stagione successiva e nel 2017-18 raggiunge la semifinale play off che consente a Brescia di prendere parte poi alla prima partecipaz­ione in Eurocup. Dopo l'addio al club lombardo e una sfortunata avventura a Verona, ecco la chiamata di Scariolo, uno che conosce bene il valore del ruolo da vice all'interno di uno staff vincente, avendolo rivestito da giovanissi­mo a Pesaro accanto a Bianchini e replicando­lo in NBA nel triennio 2018-2021 accanto a Nik Nurse, arrivando anche a conquistar­e l'anello con Toronto.

f. fab.

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