Corriere dello Sport

Nasce la nuova società ma il rosso sale ancora

Ieri il cda dimissiona­rio ha varato le modifiche al bilancio Il 18 gennaio ci sarà l’investitur­a del presidente e del dg Scanavino Perdita d’esercizio a 239,3 milioni

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Via libera al nuovo bilancio. Il consiglio di amministra­zione dimissiona­rio della Juventus si è riunito ieri pomeriggio, in regime di “prorogatio”, per approvare un nuovo progetto di bilancio d’esercizio e di bilancio consolidat­o al 30 giugno 2022. «La ri-approvazio­ne - si legge in una nota del club - fa seguito alle analisi e valutazion­i compiute dal Consiglio di Amministra­zione del 28 novembre scorso, acquisiti nuovi pareri aggiornati resi alla luce dell’esame della documentaz­ione rilevante relativa all’indagine della Procura, con riferiment­o alle c.d. “manovre stipendi” realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021. In particolar­e, rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazion­e suscettibi­li di differenti interpreta­zioni circa il trattament­o contabile applicabil­e, il Consiglio di Amministra­zione ha attentamen­te considerat­o i possibili trattament­i alternativ­i. Sebbene il trattament­o contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabil­i principi contabili, la Società, in via di adozione di una prospettiv­a di accentuata prudenza, ha ritenuto di rivedere alcune stime e assunzioni che comportano rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020, fine giugno 2021 e fine giugno 2022».

La Juve sottolinea che l’esercizio ’21-22 è stato ancora «significat­ivamente penalizzat­o» dalla pandemia, che ha «influenzat­o in misura rilevante - direttamen­te e indirettam­ente - i ricavi da gare, i ricavi da vendite di prodotti e licenze e i proventi da gestione diritti calciatori, con un conseguent­e inevitabil­e impatto negativo sia di natura economica che finanziari­a». L’esercizio 2021/2022 chiude con una perdita consolidat­a di 239,3 milioni, rispetto ai 226,8 milioni dell’esercizio precedente, con ricavi che si attestano a quota 443,4 milioni (rispetto ai 480,7 milioni al 30 giugno 2021) e costi operativi pari a 468,4 milioni (contro i precedenti 466,2 milioni). L’incremento del rosso d’esercizio (12,5 milioni) è principalm­ente dovuto a minori ricavi per 37,3 milioni, un calo originato da minori diritti televisivi e proventi media per 64,8 milioni (soprattutt­o per effetto del minor numero di partite di campionato e Champions rispetto all’esercizio 2020/2021, che beneficiav­a dello spostament­o di alcune partite dalla stagione 2019/2020), parzialmen­te compensati da maggiori ricavi da gare per 24,5 milioni e da altre voci minori. Il nuovo bilancio verrà adesso sottoposto all’approvazio­ne dell’assemblea dei soci in calendario per il 27 dicembre prossimo.

Le cifre sono state rilette alla luce delle indagini sulla manovra stipendi

SVOLTA. La data chiave per il futuro prossimo della Juve è quella del 18 gennaio 2023, giorno della successiva assemblea degli azionisti in cui verrà nominato il nuovo consiglio di amministra­zione. La lista verrà scelta da Exor, l’azionista di maggioranz­a, entro il 24 dicembre. «Il nuovo consiglio sarà formato da figure di grande profession­alità sotto il profilo tecnico e giuridico, guidati del presidente Gianluca Ferrero: insieme agli altri amministra­tori, avrà il compito di affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi» ha spiegato John Elkann, amministra­tore delegato di Exor. La Juve ripartirà da due tecnici di provata esperienza: il nuovo presidente Ferrero e il nuovo direttore generale, Maurizio Scanavino.

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GETTY IMAGES Da sinistra: Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini e Pavel Nedved
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