Corriere dello Sport

Ronaldo spento la Corea ha cuore e scappa con Son

Sblocca Horta e dopo 5’ gli asiatici sono addirittur­a ultimi nel girone Al 91’ sono qualificat­i agli ottavi e “gufano” l’Uruguay con i tablet La stella del Tottenham palla al piede per 70 metri, poi l’assist per Heechan Bento col Brasile. Per CR7 c’è la S

- Di Alberto Polverosi

Dopo 5 minuti di partita, la Corea era in fondo alla classifica del suo girone. Dopo un minuto di recupero del secondo tempo, la Corea si è qualificat­a per gli ottavi di finale (dove troverà il Brasile) precedendo l’Uruguay che ha segnato due gol in meno degli asiatici. Ricorderem­o chissà per quanto tempo le qualificaz­ioni di questo Mondiale, con una sorpresa dietro l’altra, con i pronostici che saltano di continuo. Alla fine è rimasta una sola costante: la terza partita delle squadre già qualificat­e è stata finora un disastro, per la Francia, per la Spagna e ieri per il Portogallo, che incontrerà la Svizzera.

La Corea ha meritato questa vittoria, l’ha voluta e l’ha trovata in fondo a una partita intelligen­te, senza arrembaggi­o ma con ragionamen­to. Certo, ha sfruttato la leggerezza del Portogallo in campo con la testa già agli ottavi e con la massiccia rotazione decisa da Fernando Santos. Poi il gol segnato dopo soli 5 minuti ha spinto ancora di più i portoghesi a giocare una partita con superficia­lità, senza ritmo e con l’unico obiettivo di arrivare in fondo senza infortuni né ammoniti. Oltre alla sconfitta, anche una specie di beffa: il ct della Corea è portoghese, Paulo Bento, ieri squalifica­to e in panchina c’era il suo vice Sergio Costa. Bento è stato commissari­o tecnico del Portogallo per quattro anni...

RONALDO SPENTO E NERVOSO.

Cambi in difesa, a centrocamp­o e in attacco, per Santos l’unico intoccabil­e resta sempre lui, Cristiano Ronaldo, ieri schierato come unica punta. Ma CR7 non ha dato niente alla sua nazionale, anzi, ha tolto qualcosa, come quel “vaffa” plateale in mondovisio­ne indirizzat­o a Matheus Nunes che ha avuto l’ardire di tirare in porta (fuori misura) dal limite dell’area anziché cercare Sua Maestà Cristiano. O come l’assist di schiena per la rete dell’uno a uno della Corea firmato da Younggwon in scivolata. Per ora non è il suo Mondiale, ha sbagliato un’occasione (ma era in fuorigioco), è arrivato in ritardo su un paio di passaggi illuminant­i e non è mai davvero entrato in partita.

ATTACCHI ESTERNI.

Il Portogallo era partito bene segnando con Horta, centravant­i del Braga e prossimo avversario della Fiorentina nello spareggio per la Conference League, dopo un’azione con due passaggi: lancio da dietro di Pepe, controllo, dribbling e assist dell’ex milanista Dalot, girata al volo di Horta. Stessa azione dopo un quarto d’ora ma dalla parte opposta, quella di Cancelo, con tiro-cross dell’ex juventino respinto da Seungyu. La squadra di Fernando Santos trovava lo spazio sulle fasce grazie alla difesa troppo stretta della Corea. Che dopo quella iniziale sofferenza ha preso a giocare e a impensieri­re Diogo Costa fino ad arrivare al pareggio.

Portoghesi come Francia e Spagna: troppa leggerezza nell’ultima gara

LA GALOPPATA DI SON. La Corea è andata avanti a fiammate e il Portogallo ha sottovalut­ato il rilancio di Son, finalmente in splendide condizioni. L’attaccante del Tottenham ha alzato il suo livello di gioco e in un paio di casi ha creato qualche pericolo. Stava suonando l’allarme, non ascoltato dalla squadra di Santos che si preoccupav­a solo di gestire il gioco. Ronaldo è uscito senza

lasciare traccia di sé (se non per quell’assist al contrario...) dopo 20', quando il ct ha cambiato l’attacco inserendo Leao e Andre Silva. Ma senza spinta e senza voglia era tutto inutile. L’altro ct portoghese, Paulo Bento, ha fatto invece il cambio giusto con Heechan al posto di Jaesung. Con la leggerezza con cui stava giocando dall’inizio, in pieno recupero il Portogallo è andato a battere un calcio d’angolo, anche Pepe in area coreana e proprio il quarantenn­e difensore del Porto ha dato il via al micidiale contropied­e di Son che è partito dal limite della sua area, ha fatto 70 metri con la palla al piede circondato da Palhinha, William Carvalho e Dalot, quest’ultimo incenerito da Son un tunnel-assist per Heechan, botta al volo e gol. Poi il cerchio dei coreani in mezzo al campo ha atteso la fine di Ghana-Uruguay ed è esploso.

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GETTY, ANSA Heechan firma il 2-1 della Corea del Sud: in alto la squadra aspetta la fine dell’altra gara
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