Corriere dello Sport

Leoni eroi cade anche il Brasile

Tite e la difesa verdeoro perdono l’imbattibil­ità in pieno recupero Il Camerun, eliminato, fa festa: un gol di Aboubakar (poi espulso) gela la Seleçao, che chiude lo stesso al primo posto. Agli ottavi con la Corea

- Di Fabrizio Patania

Dentro un Mondiale infinito, pieno di sorprese, c’è anche il congedo da eroi del Camerun e di Aboubakar, il capitano capace di far saltare sulla seggiola Eto’o e il suo popolo. Un colpo di testa per inchiodare Ederson e mettere sotto il Brasile, naturale favorito al titolo, in pieno recupero. L’impresa non modifica l’esito del girone, ma entra nella storia: ai Leoni Indomabili non era mai riuscita in precedenza. E’ un brutto colpo per la Selecao, se non altro dal punto di vista emotivo e statistico. I verdeoro non perdevano una partita nella fase a gironi dal Mondiale 1998. Lo 0-1 trasmette un senso di vulnerabil­ità della difesa (sino a ieri imbattuta) e rievoca certi difetti tradiziona­li. La tendenza a guardarsi allo specchio e ai leziosismi dei suoi funambolic­i attaccanti. Una partita controllat­a dall’inizio e consegnata all’ultima curva. Aboubakar ha aggiunto un’ingenuità alla prodezza: era già ammonito e, togliendos­i la maglia, si è fatto cacciare. Non sarebbe cambiato niente anche segnando un altro gol. Il Brasile ha chiuso al primo posto, davanti alla Svizzera, e troverà la Corea del Sud.

A RIPOSO. Dentro lo stadio di Lusail, si respirava la magìa verdeoro. Inevitabil­e l’omaggio a Pelé, ricoverato a San Paolo. Un immenso striscione. «Guarisci presto» la dedica per O’Rey. Quasi nello stesso istante le telecamere hanno inquadrato O’Ney. Trauma alla caviglia destra in via di risoluzion­e. Sorrideva l’asso del Psg, cominciand­o a immaginare il rientro agli ottavi o forse ai quarti. Tite ha discrete alternativ­e. Ieri ha cominciato a misurarne lo stato di forma, l’adattabili­tà, le sensazioni. Ne ha cambiati undici, lasciando a riposo i titolari. Ritmi contenuti. Il Brasile B, con un filo di gas e senza dannarsi l’anima, ha controllat­o il gioco. Bene Antony, l’ala destra del Manchester United. Ancora meglio Martinelli, l’esterno di origini italiane dell’Arsenal, al debutto da titolare. Un colpo di testa, sventato da Epassy, tante altre iniziative. Cambio di passo, la capacità di toccare la palla e spostarla, eludendo il tackle, tecnica in velocità sublime. Peccato per Mancini, a caccia di oriundi. Due anni fa, quando l’Italia provò a sondarlo, approfitta­ndo del doppio passaporto, Martinelli declinò l’invito: conservava il sogno della Selecao. L’elevata concorrenz­a non gli ha impedito di farsi largo in Premier e adesso in una Nazionale che fa spavento per la ricchezza di talento: Vinicius, Casemiro, Paquetà, Richarliso­n, Raphinha ieri erano in panchina.

DUE PUNTE. L’altro attaccante dei Gunners, invece, ha fatto scena muta o quasi. Gabriel Jesus si è visto pochissimo, quasi mai in condizione di liberarsi al tiro, nonostante il vorticoso movimento dei due esterni e le scosse di Rodrygo, protetto da Fabinho e Fred. Ebosse e Wooh lo hanno controllat­o. Il Camerun non ha avuto fretta di provarci. Il Brasile è rimasto quasi sorpreso al tramonto del primo tempo, quando Ederson è volato in tuffo per deviare il colpo di

A riposo i titolari: bene Martinelli Gabriel Jesus no Alex Telles va ko

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