Corriere dello Sport

Dani Alves: Attenzione è una lezione che serve

«Non ci sono avversari deboli» E Fabinho: «Non possiamo sbagliare come questa volta»

- Di Roberto Zanni

Sconfitta indolore per il Brasile, ma rimane sempre un ko. E il primo a parlare il più anziano nella storia storia della Seleçao in un Mondiale, Dani Alves, ovviamente per nulla soddisfatt­o di come si è concluso l'incontro. «È stato come un campanello d'allarme - ha spiegato il trentanove­nne difensore e capitano per l'occasione della Verdeoro - ci hanno avvertito che non esistono avversari deboli, in ogni partita ci si gioca qualcosa. La lezione che ci ha impartito l'incontro con il Camerun è che si deve rimanere connessi durante tutti i 90 minuti. Solo un dettaglio è andato per loro, a noi è rimasta la sensazione che una bella giornata sia scivolata via in particolar­e per tutti noi che non giochiamo molto». Sicurament­e ha influito anche l'ingresso in campo con la certezza di essere già qualificat­i e ovviamente non ci si sofferma troppo sulla sconfitta, il pensiero va alla Corea del Sud prossimo avversario negli ottavi. «Adesso inizia la fase in cui è vietato sbagliare - ha concluso Dani Alves - non esiste margine per l'errore. È sicurament­e un fatto positivo che succedano queste cose in questi momenti per metterci in allerta, adesso dobbiamo combattere per ogni centimetri in campo e imparare la lezione».

GLI SPRECHI. Rammarico per la sconfitta, perdere non fa mai piacere e lo hanno sottolinea­to un po' tutti nel Brasile. «Se non approfitti delle occasioni - ha sottolinea­to Fabinho - l’avversario ha bisogno solo di una opportunit­à ed è quello che è successo. Fortunatam­ente avevamo il primo posto del girone, non è stata una sconfitta che ci ha eliminato, ma una esperienza dalla quale dobbiamo imparare. Abbiamo creato tanto, ma non possiamo sbagliare come abbiamo fatto questa volta. L'obiettivo era era finire primi nel nostro girone, giocare bene le tre partite, imporre il nostro calcio: credo che ci siamo riusciti. Sapevamo che si sarebbe trattato di una partita pericolosa contro una squadra pericolosa nel contropied­e, con buoni giocatori offensivi. Noi abbiamo creato tante occasioni, abbiamo giocato meglio di loro, ma in queste competizio­ni certi tipi di d'incontri sono pericolosi».

Tutti sulla stessa lunghezza d'onda nel dopo partita del Brasile, anche il difensore della Juventus Bremer. «Sapevamo dell'importanza e della pericolosi­tà di questa gara e abbiamo visto che è stata una partita difficile. Dovevamo chiuderla nel primo tempo, avremmo in questo modo aperto il gioco e i gol potevano essere tre, quattro. Invece purtroppo alla fine hanno segnato loro, in contropied­e, ma adesso dobbiamo solo rialzare la testa e pensare esclusivam­ente agli ottavi di finale».

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