Corriere dello Sport

«L’Australia stupirà ancora Ho già battuto l’Argentina»

Il ct Arnold: Stiamo unendo il nostro Paese dopo la pandemia. Messi? Se ti concentri troppo su di lui rischi di dimenticar­e gli altri

- Di Giorgio Coluccia ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un pizzino può valere come un gol. Una delle vicende più incredibil­i di questo Mondiale ha caratteriz­zato l’avviciname­nto dell’Australia all’ottavo di finale contro l’Argentina. Infatti si è parlato tanto, tantissimo del foglietto dato dal ct danese Hjulmand ai propri giocatori durante la sfida decisiva tra i Socceroos e la Danimarca. Prima è arrivato a Eriksen, poi a Hojbjerg che ingenuamen­te l’ha buttato per terra ed è stato raccolto da Duke, lesto a consegnarl­o al proprio staff tecnico per “decriptarl­o”. La contromoss­a con Wright è risultata poi decisiva ai fini del match e ora ecco la selezione di Arnold al cospetto di Messi e compagni. «Dobbiamo credere in ciò che stiamo facendo - ha rilanciato il commissari­o tecnico alla vigilia - Stiamo di nuovo unendo la gente del nostro Paese dopo la pandemia e la cosa migliore è che non è ancora finita». Non si prevedono ribaltoni rispetto alla formazione che si è guadagnata l’accesso agli ottavi per la seconda volta in assoluto (dopo il precedente del 2006).

L’ATTESA. In attacco gli spunti migliori sono attesi da Leckie e Duke, che però dovranno vedersela con un’Argentina capace di concedere solo undici tiri agli avversari nelle prime tre partite. «Nelle sfide contro di loro mi porto dietro bei ricordi - ha aggiunto Arnold, cinquantan­ovenne di Sydney - Li abbiamo già battuti nel 1988, quando io ero in campo nella Gold Cup, e soprattutt­o alle Olimpiadi di Tokyo dello scorso anno, quando guidavo la selezione olimpica e ci siamo imposti per 2-0. Anche stavolta saremo undici contro undici e per me siamo ancora in grado di continuare a stupire».

IL RICORDO. Nel 2006, quando l’Australia uscì agli ottavi contro l’Italia per il rigore trasformat­o da Francesco Totti in extremis, Arnold era tra gli assistenti di Hiddink in panchina. Con enorme profitto, come confermato in conferenza dal diretto interessat­o: «In un anno da lui ho imparato di più che se avessi lavorato da solo per dieci anni. La sua attenzione per ogni dettaglio era incredibil­e. Chiederò ai miei di non lasciare nulla al caso, su ogni pallone e su ogni contrasto». Per Messi non è stata studiata nessuna gabbia ad hoc: «Non si tratta solo di fermarlo, dobbiamo impedire ai loro giocatori principali di entrare in possesso di palla in zone cruciali. Se ti concentri troppo su Messi, ti dimentichi degli altri».

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GETTY IMAGES Graham Arnold, già assistente di Hiddink

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