Corriere dello Sport

Van Gaal spara «Andiamo dritti in finale»

Scattano gli ottavi di finale: la scuola orange contro la realtà americana in ascesa

- Di Davide Palliggian­o ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Olanda, molti influenzat­i Berhalter: «Per gli Usa è il momento della svolta»

Dentro o fuori, ora non ci sono più dubbi. Entrambe vogliono regalarsi qualche altro giorno in Qatar e un quarto di finale da sogno con l’Argentina di Messi, Australia permettend­o. Olanda e Stati Uniti aprono il ballo degli ottavi dopo aver superato i rispettivi gironi senza fare nulla di trascenden­tale, ma sempliceme­nte rispettand­o i pronostici. Gli Oranje chiudendo da primi nel gruppo con Senegal, Ecuador e Qatar, gli Usa qualifican­dosi alle spalle dell’Inghilterr­a, ma vincendo il match decisivo contro l’Iran all'ultima giornata.

OBIETTIVO COPPA. Con Van Gaal in panchina i risultati utili consecutiv­i dell’Olanda sono 18 e nelle ultime 46 gare è arrivata soltanto una sconfitta. Proprio per questo il 71enne di Amsterdam fa bene a crederci: «Vogliamo vincere il Mondiale e potenzialm­ente ci restano 4 partite». La vigilia del match con gli Stati Uniti è stata però agitata: alcuni giocatori sono alle prese con sintomi influenzal­i, dovuti principalm­ente alle continue escursioni termiche a cui sono sottoposti visto il massiccio utilizzo di aria condiziona­ta in Qatar: «Non siamo eccessivam­ente preoccupat­i, ma se i sintomi dovessero diffonders­i all'interno del gruppo diventereb­be un problema. Tuttavia - ha specificat­o Van Gaal non abbiamo di certo 15 giocatori influenzat­i. In linea di massima, tutti sono in forma e disponibil­i». L’Olanda non raggiunge i quarti da Brasile 2014, gli Stati Uniti dal 2002 e ospitando la prossima edizione, insieme a Canada e Messico, ci tengono a fare bella figura. «Sono una squadra molto energica, con giocatori fisicament­e forti. Mi aspettavo che andassero avanti dopo aver visto la loro prima partita» ha sottolinea­to Van Gaal, criticato in patria per la qualità del gioco della sua nazionale. Tanto che in conferenza stampa gli è stato chiesto se fosse disponibil­e a trasferirs­i in Belgio e allenare i Diavoli Rossi dopo l'addio di Martinez: «Bisognereb­be chiedere a mia moglie Truus - ha risposto, scherzando -. Ora sono qui al Mondiale e se dovessimo vincerlo riceverò tante offerte. Ma, stando a quanto dicono i media in Olanda, non lo vinceremo».

PUNTO DI SVOLTA. C’è ottimismo in casa Stati Uniti, dove il ct Berhalter vuole far parlare di sé in patria: «Sentiamo la responsabi­lità di poter creare un punto di svolta per il calcio statuniten­se e far sì che la gente si senta

orgogliosa di noi». In dubbio fino all’ultimo la sua stella, Pulisic, autore del gol vittoria contro l’Iran ma ko per un infortunio nella zona pelvica: «Mi aspetto che ci sia - ha ammesso Berhalter, che parte da sfavorito contro gli Oranje -. L’Olanda ha giocatori fantastici, ma come squadra possiamo rendere loro le cose difficili. Li abbiamo analizzati ampiamente negli ultimi mesi e dopo la nostra vittoria sull'Iran abbiamo ricomincia­to a studiarli. Siamo pronti». Proverà a stringere i denti Sargent, in dubbio fino all’ultimo per un problema alla caviglia. Nel caso, è pronto l’attaccante dell’Antalyaspo­r, Wright, schierato titolare nel pareggio alla prima giornata con l’Inghilterr­a. Berhalter ha rivelato anche il team Usa, così come quello olandese, è stato colpito dall’influenza. «Quasi tutti i membri dello staff ne hanno sofferto durante la prima settimana. Ora va meglio, molto meglio».

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GETTY Cody Gakpro, 23 anni, punta dell’Olanda

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