Van Gaal spara «Andiamo dritti in finale»
Scattano gli ottavi di finale: la scuola orange contro la realtà americana in ascesa
Olanda, molti influenzati Berhalter: «Per gli Usa è il momento della svolta»
Dentro o fuori, ora non ci sono più dubbi. Entrambe vogliono regalarsi qualche altro giorno in Qatar e un quarto di finale da sogno con l’Argentina di Messi, Australia permettendo. Olanda e Stati Uniti aprono il ballo degli ottavi dopo aver superato i rispettivi gironi senza fare nulla di trascendentale, ma semplicemente rispettando i pronostici. Gli Oranje chiudendo da primi nel gruppo con Senegal, Ecuador e Qatar, gli Usa qualificandosi alle spalle dell’Inghilterra, ma vincendo il match decisivo contro l’Iran all'ultima giornata.
OBIETTIVO COPPA. Con Van Gaal in panchina i risultati utili consecutivi dell’Olanda sono 18 e nelle ultime 46 gare è arrivata soltanto una sconfitta. Proprio per questo il 71enne di Amsterdam fa bene a crederci: «Vogliamo vincere il Mondiale e potenzialmente ci restano 4 partite». La vigilia del match con gli Stati Uniti è stata però agitata: alcuni giocatori sono alle prese con sintomi influenzali, dovuti principalmente alle continue escursioni termiche a cui sono sottoposti visto il massiccio utilizzo di aria condizionata in Qatar: «Non siamo eccessivamente preoccupati, ma se i sintomi dovessero diffondersi all'interno del gruppo diventerebbe un problema. Tuttavia - ha specificato Van Gaal non abbiamo di certo 15 giocatori influenzati. In linea di massima, tutti sono in forma e disponibili». L’Olanda non raggiunge i quarti da Brasile 2014, gli Stati Uniti dal 2002 e ospitando la prossima edizione, insieme a Canada e Messico, ci tengono a fare bella figura. «Sono una squadra molto energica, con giocatori fisicamente forti. Mi aspettavo che andassero avanti dopo aver visto la loro prima partita» ha sottolineato Van Gaal, criticato in patria per la qualità del gioco della sua nazionale. Tanto che in conferenza stampa gli è stato chiesto se fosse disponibile a trasferirsi in Belgio e allenare i Diavoli Rossi dopo l'addio di Martinez: «Bisognerebbe chiedere a mia moglie Truus - ha risposto, scherzando -. Ora sono qui al Mondiale e se dovessimo vincerlo riceverò tante offerte. Ma, stando a quanto dicono i media in Olanda, non lo vinceremo».
PUNTO DI SVOLTA. C’è ottimismo in casa Stati Uniti, dove il ct Berhalter vuole far parlare di sé in patria: «Sentiamo la responsabilità di poter creare un punto di svolta per il calcio statunitense e far sì che la gente si senta
orgogliosa di noi». In dubbio fino all’ultimo la sua stella, Pulisic, autore del gol vittoria contro l’Iran ma ko per un infortunio nella zona pelvica: «Mi aspetto che ci sia - ha ammesso Berhalter, che parte da sfavorito contro gli Oranje -. L’Olanda ha giocatori fantastici, ma come squadra possiamo rendere loro le cose difficili. Li abbiamo analizzati ampiamente negli ultimi mesi e dopo la nostra vittoria sull'Iran abbiamo ricominciato a studiarli. Siamo pronti». Proverà a stringere i denti Sargent, in dubbio fino all’ultimo per un problema alla caviglia. Nel caso, è pronto l’attaccante dell’Antalyaspor, Wright, schierato titolare nel pareggio alla prima giornata con l’Inghilterra. Berhalter ha rivelato anche il team Usa, così come quello olandese, è stato colpito dall’influenza. «Quasi tutti i membri dello staff ne hanno sofferto durante la prima settimana. Ora va meglio, molto meglio».