Il tecnico vuole Wijnaldum in Portogallo
ROMA - Un solo impegno questo pomeriggio per Gini Wijnaldum: tifare dalla televisione i suoi compagni di squadra impegnati contro gli Stati Uniti negli ottavi di finale del Mondiale. Avrebbe potuto essere in campo con la sua Olanda, in quel caso avrebbe giocato questi primi mesi con la Roma, probabilmente cambiando quel centrocampo scomposto per la sua assenza e riuscendo a dare maggiore equilibrio alla formazione di Mourinho. Invece Wijnaldum è ancora a Rotterdam a lavorare in palestra per il recupero dalla frattura alla tibia che lo terrà lontano dal campo per ancora due mesi.
IN PORTOGALLO. Il trentaduenne sta proseguendo la sua riabilitazione per l’infortunio che lo sta tenendo fuori da tre mesi. Uno sfortunato colpo subito in allenamento e che gli ha permesso di disputare solamente dodici minuti con la maglia della Roma. Poi la gamba ingessata e la riabilitazione tra Rotterdam e Trigoria, con tanto rammarico per come è cominciata questa sua avventura in giallorosso. Verso la fine della prossima settimana Gini sarà di nuovo in Italia per una visita alla tibia dopo questo ultimo ciclo di terapie in Olanda: lo staff medico e fisioterapico della Roma valuterà il suo sviluppo in questo mese trascorso fuori dall’Italia (tra casa e Dubai dove ha trascorso le vacanze, continuando comunque a lavorare) e decideranno se trattenerlo al Fulvio Bernardini o se farlo partire per il Portogallo. Quest’ultima è l’opzione più concreta, per farlo sentire parte del gruppo ma anche per aiutarlo a concentrarsi esclusivamente sul recupero. Considerato più lungo del previsto. Questo anche per una serie di decisioni prese dal giocatore e accettate sia dalla Roma sia dalla sua nazionale. Perché dopo l’infortunio il club giallorosso e gli Oranje avevano consigliato a Wijnaldum di operarsi immediatamente per poi cominciare subito la riabilitazione, ma il giocatore ha optato per la terapia conservativa. Quindi il gesso portato per un mese, poi il lavoro sulla gamba non solo per il recupero della parte infortunata ma anche la riatletizzazione dell’intero arto inferiore.
IL RIENTRO SLITTA. Mourinho è spazientito per questo ritardo. Inizialmente sperava di poterlo avere pronto per la ripresa del campionato, a gennaio, ma invece sarà costretto a fare a meno di lui per l’intero mese per un reinserimento graduale da febbraio in poi. L’ennesimo intoppo di un inizio di stagione pieno di infortuni (dodici solamente muscolari) e di problemi tattici dovuti alla sua assenza (oltre a quella parziale di Dybala, la chiave dell’attacco giallorosso).
Il recupero sta procedendo più lento del previsto, ma senza intoppi. Wijnaldum sta lavorando bene, ma a Rotterdam si è concesso anche qualche leggerezza che non è stata particolarmente gradita dal tecnico: come il ballo insieme alla figlia pubblicato sui social, con salti e appoggi sulla gamba ancora non guarita. La Roma adesso vorrebbe avere il più vicino possibile il ragazzo per seguirlo attentamente nell’ultima fase del recupero. Quindi portarlo in Portogallo e farlo allenare individualmente. La Roma ha bisogno di lui, Gini dovrà dare il massimo per essere il prima possibile a disposizione e aprire questo nuovo capitolo in giallorosso. Stavolta in campo.
Gini non rientrerà prima di febbraio Prima tappa Trigoria poi il ritiro in Algarve