Corriere dello Sport

«Vincere è la mia droga ma gli ori non mi bastano»

L’olimpionic­o e campione europeo dell’alto si racconta in vista della stagione in cui vorrebbe infrangere il suo tabù mondiale «Se potessi però sceglierei il bis ai Giochi di Parigi» «Vado avanti a fette biscottate e pasta in bianco pur di rivivere quella

- Di Christian Marchetti ROMA

Guardi quel marchio e ricordi Monaco di Baviera l’estate scorsa. In casa Bmw c’era anche Casa Italia e lì i ragazzi dell’atletica azzurra andavano a festeggiar­e le medaglie agli Europei. Tra loro Gianmarco Tamberi, oro continenta­le nel salto in alto. Il secondo in carriera, dopo averne vinti uno ciascuno tra Olimpiadi, Mondiali indoor ed Europei sempre al chiuso. Manca ancora quello mondiale all’aperto per fare il Golden Slam.

Stesso marchio, diversa città: Roma, Via Barberini, giovedì sera. Ospite del brand bavarese, Tamberi partecipa a uno spot diretto da Giorgio Pasotti e parla del più e del meno a un microfono con il nostro direttore, Ivan Zazzaroni (record personale nell’alto di 1,60 ai Giochi della Gioventù 1971), per “The urban store week”.

Tamberi, vediamo che si sta divertendo come un ragazzino: che succede?

«Vi consiglio di provare quello, è fantastico!», assicura, indicandoc­i il simulatore di guida su cui ha trascorso una mezz’oretta tra curve a gomito e derapate.

Nozze, luna di miele... ora come sta andando la preparazio­ne?

«Bene anche quella. Ho iniziato oramai da due mesi. Al solito un periodo di carico importante, in cui la tecnica resta un po’ da parte. L’obiettivo sono i Mondiali di Budapest e non penso alla stagione indoor, per quanto non escludo, come successo in questo 2022, un’uscita per gli Europei di Istanbul».

Facendo così, a marzo è spuntato un bronzo iridato. Ancora convinto che non sia una scelta folle?

«Dice che sono cose che succedono una sola volta nella vita? Il bello, però, è dimostrare che possono accadere due volte».

La vittoria a Budapest rischia di diventare un chiodo fisso come fu per l’oro olimpico? «In parte sì, ma i Giochi del 2024 di più. Ecco, se mi chiedesse cosa vorrei tra l’oro di Parigi e quello di Budapest, rispondere­i Parigi tutta la vita».

Quanto alla guida tecnica dopo la separazion­e da suo padre?

«Non ho ancora deciso. Mi sto confrontan­do con più persone. La Fidal? Mi sta aiutando a sostenere questo momento particolar­e. Non difficile, ma particolar­e. Tra un paio di mesi conto di trovare la figura giusta».

(Cominciano le domande sul palco. Zazzaroni gli offre un’ampia carrellata di persoil record naggi, che inizia da Alex Zanardi).

«Da mio idolo si è trasformat­o in supereroe quando, a Rio, mi dedicò il suo oro. A quei Giochi andai con le stampelle e lui, senza che nemmeno ci conoscessi­mo, compì quel gesto. Un altro ricordo quando andammo ad Amatrice dopo il terremoto».

(Marco Tamberi, il padre ed ex coach).

«Un tasto dolente. A una certa età non vuoi più essere “il figlio di”, piuttosto vuoi rendere lui “il padre di”. Ma se insieme a lui lavori a un progetto comune devi tornare coi piedi per terra e mettere da parte l’orgoglio».

(Marcell Jacobs).

«Ma basta! Ci siamo sposati entrambi a settembre e abbiamo scelto lo stesso viaggio di nozze. A Bali ci siamo addirittur­a incontrati nello stesso albergo! Comunque a Tokyo ho vinto prima io. È lui che copia».

(Ultima non per importanza: la moglie Chiara). «Stiamo insieme da quando io avevo 17 anni (oggi ne ha 30; ndr) e lei 14. Senza Chiara non ci sarebbe stata nessuna medaglia olimpica. A Tokyo, nonostante l’emergenza Covid, ho implorato per averla accanto. Solo lei, oltre me, sa cosa provai a Rio».

Quanto sono importanti i dettagli per Tamberi?

«Per provare a essere il numero uno, ogni piccola cosa fa la differenza. In fin dei conti, noi altisti siamo matematici pazzi perché ripetiamo quei dettagli e corriamo contro un’asticella di 2,30 senza decelerare, fidandoci ciecamente del cor

«Di corsa contro muri di 2,30 senza frenare: siamo matematici pazzi»

«Basta Jacobs! Ci siamo ritrovati persino in viaggio di nozze. Mi copia»

po. È irrazional­e correre contro un muro, no?».

E con le misure?

«Sono a sei centimetri dal record del mondo (personale di 2,39, 79 cm più di Zazzaroni; ndr) e anche un solo centimetro in più sarebbe tantissimo. Auspico di tornare a provare 2,40. Nel 2016, a Montecarlo, il primo tentativo fece ballare l’asticella; al secondo m’infortunai. Devo tornarci».

Il rapporto con la dieta?

(Argomento che stranament­e incolla la platea).

«Da quando inizio la preparazio­ne, scattano dieci mesi di alimentazi­one ferrea: assumo 2000 calorie al giorno quando il mio peso forma ne chiederebb­e 3000. In una giornata 3-4 fette biscottate con marmellata e un cappuccino; pasta in bianco a pranzo; proteine a cena; parmigiano a merenda. Vi assicuro che al decimo mese non hai in simpatia il genere umano».

Tutto questo per vincere...

«È una droga. In testa esplode questa sensazione meraviglio­sa che poi lascia spazio a un altro pensiero: “Cosa devi fare per riprovare questa sensazione? Bene, fallo!” Per questo a Parigi voglio quell’oro e arrivare dove nessuno è mai arrivato».

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ori “Gimbo” ha conquistat­o cinque medaglie d’oro a livello seniores: Olimpiadi, Mondiali indoor, Europei (due volte) ed Europei indoor. Gli manca il titolo mondiale all’aperto
5 ori “Gimbo” ha conquistat­o cinque medaglie d’oro a livello seniores: Olimpiadi, Mondiali indoor, Europei (due volte) ed Europei indoor. Gli manca il titolo mondiale all’aperto
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Gianmarco Tamberi detiene il primato italiano con il 2.39 saltato il 15 luglio 2016 a Montecarlo, nella serata in cui poi si infortunò alla caviglia di stacco. Infortunio che gli costò i Giochi di Rio
2,39 Gianmarco Tamberi detiene il primato italiano con il 2.39 saltato il 15 luglio 2016 a Montecarlo, nella serata in cui poi si infortunò alla caviglia di stacco. Infortunio che gli costò i Giochi di Rio
 ?? ?? “Gimbo” pilota Gianmarco Tamberi, 30 anni, impegnato al simulatore nell’Urban Store della BMW di Via Barberini, a Roma. Sotto, intervista­to dal nostro Direttore, Ivan Zazzaroni, nella serata organizzat­a da BMW Roma
“Gimbo” pilota Gianmarco Tamberi, 30 anni, impegnato al simulatore nell’Urban Store della BMW di Via Barberini, a Roma. Sotto, intervista­to dal nostro Direttore, Ivan Zazzaroni, nella serata organizzat­a da BMW Roma
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