«Argentina, che gioia Siamo 26 guerrieri»
Dalla scommessa di Martinez al finale emozionante
Messi, Messi e ancora Messi, però all'ultimo secondo l'eroe dell'Argentina per un momento ha cambiato nome: Emiliano 'Dibu' Martinez, perché quella sua respinta sul tiro di Garang Kuol è stata per tutti miracolosa. Ha evitato i supplementari e fatto partire la grande festa. «Abbiamo sofferto, il loro pressing era molto alto, poi nel secondo tempo siamo migliorati - così ha spiegato l'incontro il portiere dell'Aston Villa - la partita quando siamo andati sul 2-0 era controllatissima, poi dal niente il gol loro, la palla che ha colpito un nostro compagno, ma abbiamo avuto anche quattro, cinque occasioni da gol che non siamo riusciti a concretizzare. Poi però il Cuti (Cristian Romero) ha cominciato a buttare fuori tutti i palloni, il Licha (Lisandro Martinez) ci ha messo il piede salvando la porta e alla fine sul loro ultimo tentativo sono riuscito a salvare la porta. È il mio primo Mondiale, cerco di fare il meglio che posso ed è quello che apprezzo. L'Olanda? Un gran rivale, una nazionale con tanta qualità».
Ma quella respinta non si dimenticherà in fretta, festeggiata da tutti i compagni come il gol più bello di Messi. Ma prima del fischio d'inizio dell'incontro Martinez aveva anche spiegato i colori della bandiera Argentina che si era fatto tingere su un lato della testa. «Una scommessa con Pezzella, Rodriguez e Acuña, grazie a Dio ce l'ho fatta e non li ho delusi».
Romero: Abbiamo finito soffrendo ma dimostrando carattere e gioco Siamo qui con un solo obiettivo
DUE ORE DI FESTA. Dal Dibu Martinez al Cuti Romero, un altro difensore che alla fine si è ritagliato un posto da protagonista in una vittoria che ha visto tutta l'Argentina prima attaccare e poi difendere il successo. «Questa è una gioia enorme - le prime parole del giocatore del Tottenham - Sfortunatamente abbiamo finito soffrendo anche per merito dei nostri rivali, dopo che avevano trovato il gol per una deviazione. Ma abbiamo dimostrato carattere, determinazione, gioco, una squadra con personalità. Felice perché può succedere di tutto, ma questo gruppo butta in campo fino all'ultima goccia di sudore».
Poi ancora una volta un passo indietro, quell'Arabia che poteva distruggere tutto... «Certo - continua - nessuno se l'aspettava, però credo che quella sconfitta sia servita, per renderci più forti nella testa, per andare a giocare le seguenti partite come se tutte fossero una finale di un Mondiale. Perché siamo venuti qui con un solo obiettivo e quel ko ci è stato utile».
Ma per tutta l'Argentina, dal primo all'ultimo giocatore, dallo staff tecnico a tutti coloro che accompagnano la Seleccion in Qatar non c'è mai troppo tempo per pensare al successo conquistato, si guarda avanti e ora il prossimo obiettivo si chiama Olanda. «Un avversario molto complicato - conclude il Cuti tutti conosciamo gli ottimi gio
catori che ha. Noi questo successo lo festeggeremo un'ora o due e già domani, anzi oggi stesso cominceremo a pensare come giocheremo contro i nuovi avversari. Siamo 26 guerrieri e tutti siamo preparati, pronti, sarà poi il tecnico che deciderà l'undici da schierare».
E il ct Scaloni in sala stampa ha spiegato così la partita: «Faticato nel primo tempo, Leo ha aperto la lattina - le sue prime parole - quindi abbiamo corretto alcune cose e penso che alla fine la squadra non meritasse di subire quei minuti. Abbiamo avuto le opportunità per fare altri gol. Abbiamo incontrato un avversario molto difficile, una nazionale che ha le idee chiare, che pressa in maniera intelligente». E su Di Maria, in panchina ma indisponibile per un problema muscolare non ha dato troppi aggiornamenti. «Speriamo che con il passare dei giorni - ha concluso - possa migliorare e sia disponibile».
Il ct Scaloni: Leo ha aperto la lattina e ci siamo corretti Di Maria? Vedremo