DENZEL CACCIA WASHINGTON
Apre Depay, raddoppia Blind, chiude l’interista dopo il gol di Wright. Usa a casa, Van Gaal ai quarti Altro che calcio totale, ora l’Olanda fa contropiede
Un gol e due assist di Dumfries nel 3-1 che spedisce l’Olanda ai quarti e elimina gli Stati Uniti, a lungo padroni del gioco ma troppo ingenui in fase difensiva L’ex interista aiuta il ct icona a allungare il record di risultati positivi
Non è calcio totale, forse l’opposto. Meno palleggio, tre difensori centrali e non quattro, predisposizione naturale alla profondità e al lancio verticale verso i due attaccanti. Si chiama contropiede e Rinus Michels potrebbe rivoltarsi nella tomba. Chissà se l’evoluzione moderna porterà Van Gaal ai traguardi mancati dalla grande Olanda degli anni Settanta e dalla generazione di Robben e Van Persie in Sudafrica (secondi nel 2010) e in Brasile (terzo posto nel 2014). «Andiamo dritti in finale» assicurava nei giorni scorsi il vecchio Louis. Senza calcolare i rigori, ha messo in fila 11 partite senza perdere ai Mondiali. Ieri si è sbarazzato degli Stati Uniti, centrando l’ingresso ai quarti, dove troverà l’Argentina di Messi, facendo tornare in mente la finale di Buenos Aires del 1978. Occhio alle sorprese, di casa a Doha. Emozioni forti e un tuffo nel passato, profondamente rivisitato. Denzel Dumfries,
un gol e due assist, per le statistiche è entrato nella scia dei predecessori Crujiff e Rensenbrink. Roba da tempi gloriosi, quando gli Orange avevano inventato il pressing e la zona, un modo diverso di giocare a calcio.
IN DISCESA. Van Gaal, intransigente di natura e flessibile dal punto di vista tattico, si è italianizzato. Ha lasciato il possesso agli statunitensi, si è ritirato indietro e ha vinto facile. Tre gol, ma potevano essere di più. Un solo momento di sbandamento, a cui aggiungere le sbavature iniziali. Dumfries l’ha chiusa subito dopo la fiammata degli Usa e il colpo casuale di Wright (non era un tacco, ma un tocco a tenere in gioco la palla, finita in porta) alla mezz’ora della ripresa. E’ sembrata superficialità piuttosto che vero allarme. L’american dream è durato solo cinque minuti. Cross di Blind e l’interista, sul versante opposto e senza marcatura, l’ha messa dentro al volo. Da “quinto a quinto”, come direbbero a Coverciano, anche se Van Gaal usa il trequartista e quattro centrocampisti in linea. Il concetto è lo stesso. I due esterni a tutta fascia devono dare ampiezza in fase di costruzione ed essere puntuali seguendo l’azione sul secondo palo. E’ successo due volte e gli Usa hanno pagato il conto: il 2-0 di Blind a un sospiro dall’intervallo e il 3-1 di Dumfries.
RIMPIANTI. La trama è stata subito chiara e gli episodi testimoniano lo stellone del Qatar favorevole all’Olanda. La rabbia di Berhalter è legata ai primi minuti. Di certi cadeau bisogna saperne approfittare. Con la difesa olandese non allineata in uscita, Pulisic si è ritrovato la palla buona per indirizzare la partita, ma l’ha sparata addosso a Noppert. Era un rigore in movimento. Errore grave. Un altro buco ha generato la fuga del fantasista del Chelsea sulla fascia sinistra senza che nessuno approfittasse del cross. Mancavano peso e riferimenti nei sedici metri. Fuori Sargent, Ferreira non si è mai visto, inghiottito da Van Dick. Anche Weah ha deluso. L’Olanda, alla prima sortita, ha rotto l’equilibrio. Bellissima l’azione, da un’area all’altra, sviluppata in verticale. L’apertura di Gakpo e Dumfries, salito a rimorchio, ha crossato all’indietro. Depay, con i tempi giusti, ha indovinato l’angolo. Era il decimo e gli uomini di Van Gaal hanno gestito e difeso senza che gli americani alzassero mai il ritmo. Un palleggio lento, esasperante. Impossibile trovare sbocchi. Olanda chiusa con il lucchetto, davanti le frecce Depay e Gakpo. Speculativa anche la mossa di marcare Adams con Klassen, sostituito nell’intervallo. Blind aveva appena firmato il raddoppio. Analogie con il primo gol, un altro assist di Dumfries, a cui aggiungere le amnesie americane. Non si può concedere un gol dagli sviluppi di un fallo laterale. Daley ha festeggiato correndo verso la panchina per abbracciare papà Danny, vice allenatore dell’Olanda. Berhalter, sconsolato, ha rovistato la panchina nel tentativo vano di rimontare. Anche Gakpo ha ricacciato indietro gli Usa. L’asso del Psv stavolta non ha segnato, ma si è distinto per la respinta su Ream. Un gol salvato sulla linea ha lo stesso peso dei tre realizzati nel girone.