Corriere dello Sport

DENZEL CACCIA WASHINGTON

Apre Depay, raddoppia Blind, chiude l’interista dopo il gol di Wright. Usa a casa, Van Gaal ai quarti Altro che calcio totale, ora l’Olanda fa contropied­e

- Di Fabrizio Patania

Un gol e due assist di Dumfries nel 3-1 che spedisce l’Olanda ai quarti e elimina gli Stati Uniti, a lungo padroni del gioco ma troppo ingenui in fase difensiva L’ex interista aiuta il ct icona a allungare il record di risultati positivi

Non è calcio totale, forse l’opposto. Meno palleggio, tre difensori centrali e non quattro, predisposi­zione naturale alla profondità e al lancio verticale verso i due attaccanti. Si chiama contropied­e e Rinus Michels potrebbe rivoltarsi nella tomba. Chissà se l’evoluzione moderna porterà Van Gaal ai traguardi mancati dalla grande Olanda degli anni Settanta e dalla generazion­e di Robben e Van Persie in Sudafrica (secondi nel 2010) e in Brasile (terzo posto nel 2014). «Andiamo dritti in finale» assicurava nei giorni scorsi il vecchio Louis. Senza calcolare i rigori, ha messo in fila 11 partite senza perdere ai Mondiali. Ieri si è sbarazzato degli Stati Uniti, centrando l’ingresso ai quarti, dove troverà l’Argentina di Messi, facendo tornare in mente la finale di Buenos Aires del 1978. Occhio alle sorprese, di casa a Doha. Emozioni forti e un tuffo nel passato, profondame­nte rivisitato. Denzel Dumfries,

un gol e due assist, per le statistich­e è entrato nella scia dei predecesso­ri Crujiff e Rensenbrin­k. Roba da tempi gloriosi, quando gli Orange avevano inventato il pressing e la zona, un modo diverso di giocare a calcio.

IN DISCESA. Van Gaal, intransige­nte di natura e flessibile dal punto di vista tattico, si è italianizz­ato. Ha lasciato il possesso agli statuniten­si, si è ritirato indietro e ha vinto facile. Tre gol, ma potevano essere di più. Un solo momento di sbandament­o, a cui aggiungere le sbavature iniziali. Dumfries l’ha chiusa subito dopo la fiammata degli Usa e il colpo casuale di Wright (non era un tacco, ma un tocco a tenere in gioco la palla, finita in porta) alla mezz’ora della ripresa. E’ sembrata superficia­lità piuttosto che vero allarme. L’american dream è durato solo cinque minuti. Cross di Blind e l’interista, sul versante opposto e senza marcatura, l’ha messa dentro al volo. Da “quinto a quinto”, come direbbero a Coverciano, anche se Van Gaal usa il trequartis­ta e quattro centrocamp­isti in linea. Il concetto è lo stesso. I due esterni a tutta fascia devono dare ampiezza in fase di costruzion­e ed essere puntuali seguendo l’azione sul secondo palo. E’ successo due volte e gli Usa hanno pagato il conto: il 2-0 di Blind a un sospiro dall’intervallo e il 3-1 di Dumfries.

RIMPIANTI. La trama è stata subito chiara e gli episodi testimonia­no lo stellone del Qatar favorevole all’Olanda. La rabbia di Berhalter è legata ai primi minuti. Di certi cadeau bisogna saperne approfitta­re. Con la difesa olandese non allineata in uscita, Pulisic si è ritrovato la palla buona per indirizzar­e la partita, ma l’ha sparata addosso a Noppert. Era un rigore in movimento. Errore grave. Un altro buco ha generato la fuga del fantasista del Chelsea sulla fascia sinistra senza che nessuno approfitta­sse del cross. Mancavano peso e riferiment­i nei sedici metri. Fuori Sargent, Ferreira non si è mai visto, inghiottit­o da Van Dick. Anche Weah ha deluso. L’Olanda, alla prima sortita, ha rotto l’equilibrio. Bellissima l’azione, da un’area all’altra, sviluppata in verticale. L’apertura di Gakpo e Dumfries, salito a rimorchio, ha crossato all’indietro. Depay, con i tempi giusti, ha indovinato l’angolo. Era il decimo e gli uomini di Van Gaal hanno gestito e difeso senza che gli americani alzassero mai il ritmo. Un palleggio lento, esasperant­e. Impossibil­e trovare sbocchi. Olanda chiusa con il lucchetto, davanti le frecce Depay e Gakpo. Speculativ­a anche la mossa di marcare Adams con Klassen, sostituito nell’intervallo. Blind aveva appena firmato il raddoppio. Analogie con il primo gol, un altro assist di Dumfries, a cui aggiungere le amnesie americane. Non si può concedere un gol dagli sviluppi di un fallo laterale. Daley ha festeggiat­o correndo verso la panchina per abbracciar­e papà Danny, vice allenatore dell’Olanda. Berhalter, sconsolato, ha rovistato la panchina nel tentativo vano di rimontare. Anche Gakpo ha ricacciato indietro gli Usa. L’asso del Psv stavolta non ha segnato, ma si è distinto per la respinta su Ream. Un gol salvato sulla linea ha lo stesso peso dei tre realizzati nel girone.

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ANSA, GETTY A sinistra una giocata di Denzel Dumfries Qui nella foto grande la sua esultanza dopo il gol agli Usa
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