Droni e Sarri, sta nascendo il film più bello
Vorrei essere De Laurentiis: la quinta puntata della nostra storia
Il mondo del calcio mi prende totalmente, non ci posso credere, sono entrato in un sogno e sono proprietario di un club che rappresenta una città unica al mondo, e il Napoli è il mio film più bello. Sono innamorato del 3-5-2, le fasce laterali che salgono maestose, vanno all’attacco e possono creare un putiferio, questo è molto americano, è proprio un film come nelle grandi pellicole americane.
Datemi la Mostra d’Oltremare e io ci faccio la Cittadella del Napoli e lascio Castelvolturno. Faccio il Napoli modello Barcellona, modello Manchester.
Il Barcellona del futuro si chiama Napoli. Faccio la Scugnizzeria per i ragazzi di Napoli che vogliono diventare campioni di calcio.
Sono Aurelio De Laurentiis e sono un vulcano di idee. Ma mi fanno girare sempre i neuroni. Vogliono comprarsi Hamsik. Va bene, ma io Hamsik non lo vendo a meno di cento milioni. Il Napoli non è un supermercato, al massimo è una gioielleria dove tutto costa caro. Il Napoli è anche un fatto filosofico e non permetto a nessuno di metterci bocca.
E’ fantastico essere Aurelio De Laurentiis. Ma se mi rompo i coglioni, io me ne posso anche ritornare in America. Invece
resto perché mi diverto. Ormai sono padrone del pallone. Conduco trattative, intesso relazioni, conosco e mi faccio conoscere. Per nove anni, il bilancio del Napoli distribuisce utili al consiglio di amministrazione e siamo io, mia moglie Jacqueline, i figli Luigi, Edoardo, Valentina, e Andrea Chiavelli che è il mio braccio destro.
Quando Benitez saluta, preferendo il Real Madrid, penso sempre in grande. Jürgen Klopp e Unai Emery sono irraggiungibili. Sinisa Mihajlovic è possibile, ma il contatto fallisce per una frase infelice del serbo. Scommetto su Sarri, 56 anni, bagnolese, ma tutta una vita in Toscana, ex bancario, appena apparso in serie A con l’Empoli. Si favoleggia del suo calcio brillante, offensivo, dei suoi schemi, della conduzione maniacale degli allenamenti. Con lui, volano droni nel ritiro precampionato a Dimaro. Il nuovo direttore sportivo, al posto di Alberto Bigon, è Cristiano Giuntoli, 43 anni, fiorentino. Viene dal Carpi. Faccione pieno e allegro, riccioli, un talent scout. Dice: “In squadra ci vogliono giocatori grossi e pesanti e giocatori piccoli e veloci, tromboni e violini”.
Campionato sorprendente. Alla fine del girone d’andata il Napoli è campione d’inverno, non accadeva dal 1989 con Maradona ed ora succede con Sarri, che non mi piace ma deve piacermi. Siamo due punti avanti alla Juventus. Ma è una illusione. Andiamo a Torino e il Napoli è irriconoscibile, il nostro Higuain stecca e Zaza ci infila all’88’. La Juve va al sorpasso in testa. Il sogno è finito.