Corriere dello Sport

Vlahovic: Sono deluso ora tutto per la Juve

Il gol dell’attaccante contro la Svizzera non è bastato alla Serbia «Presto sarò a Torino per preparare la rincorsa al Napoli, lotteremo fino alla fine per lo scudetto»

- Di Roberto Maida INVIATO A DOHA

Si stenta a riconoscer­e Dusan Vlahovic, dopo averlo visto in campo alternare rabbia e volgarità a giocate da fuoriclass­e. Fuori dalla partita è un ragazzo semplice, timido ed educato, che risponde con garbo a tutte le domande e persino dà del Lei all’interlocut­ore. Ha il cuore spezzato per l’eliminazio­ne della Serbia, ma anche tanti pensieri positivi sul futuro, per la stessa nazionale e per la Juventus. E’ finito il suo Mondiale ma cominciano nuove sfide. «Presto sarò a Torino per preparare la seconda parte della stagione - racconta all’una di notte, dopo la sconfitta con la Svizzera - credo che la cosa migliore per noi sia ragionare partita dopo partita. Ripartirem­o distanti dal Napoli, che ha fatto finora un grande campionato, ma non molliamo. Una squadra come la Juve deve lottare fino alla fine per lo scudetto».

L’INCHIESTA. Come tanti compagni di squadra impegnati in Qatar, è rimasto comprensib­ilmente colpito dalle dimissioni del Cda juventino e dall’indagine in corso sui conti della società: «Ho letto, come tutti voi. Posso solo dire che mi dispiace per Andrea Agnelli, che è stato un grande presidente. Del resto parleremo quando sarò in Italia ma ho ricevuto delle telefonate che mi hanno rassicurat­o». Vlahovic non svela il contenuto dei colloqui, né il mittente della chiamata, ma aggiunge: «E’ tutto a posto, io sono tranquillo. Sono un calciatore e devo soltanto pensare a dare il massimo in campo».

I DOLORI. Con la Serbia non gli è riuscito. Ma non è stata solo colpa sua: «Contro la Svizzera ho giocato la prima partita da titolare dopo un mese e mezzo. Anche io mi aspettavo di più da me stesso, perché è giusto pretendere sempre il top. Però è importante capire che ora sto bene: il dolore (la pubalgia, ndi) non è ancora scomparso ma è molto diminuito». Vlahovic, Milinkovic, Kostic, Mitrovic. Troppi giocatori serbi sono arrivati al Mondiale in condizioni fisiche imperfette. E’ il rimpianto dichiarato del ct Stojkovic. Vlahovic annuisce: «Sicurament­e è un peccato. Ma non voglio cercare alibi per un’eliminazio­ne. Se un calciatore gioca, è perché può farlo». Lui, Dusan, è stato sostituito da Jovic dopo 55 minuti: «E’ stata una scelta del commissari­o tecnico. Evidenteme­nte ha ritenuto fosse meglio così per la squadra».

ESULTANZE. Nemmeno il primo gol in una coppa del mondo lo consola: «Sul momento ero felicissim­o, me lo sono goduto tutto, perché ci aveva portato in vantaggio.

Ma alla fine non è servito a nulla, quindi non posso essere soddisfatt­o. Ci tenevo, ci tenevamo ad andare avanti e non ci siamo riusciti». Il dito sulla bocca per zittire il gossip, la mano che mostra in maniera eloquente gli...attributi. Perché quest’esultanza così sgraziata? «Era una cosa mia. Non volevo provocare gli svizzeri né nessun altro». Chiari nella sua testa erano i destinatar­i: coloro che avevano messo in giro la voce di notti a luci rosse con la moglie di un compagno. «Ho già chiarito in conferenza stampa che non c’era niente di vero - chiude - Credo che non sia opportuno tornare sull’argomento». Piuttosto, per il gol ha una dedica dolce: «E’ per la mia famiglia e per tutti coloro che mi supportano ogni giorno».

«Credo che per noi la cosa migliore sia ragionare partita dopo partita»

PROSPETTIV­E. Stojkovic non si è dimesso, Vlahovic è pronto a rimettersi al servizio della patria: «Non mi risulta che ci sia alle viste un cambio di selezionat­ore. Noi serbi siamo molto delusi, adesso, ma già a marzo torneremo in campo per le qualificaz­ioni europee. L’obiettivo è voltare pagina e tirare dritto verso Germania 2026».

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GETTY ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA Dusan Vlahovic, 22 anni, la punta serba a segno contro la Svizzera al Mondiale

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