Maxi Goggia nella mi
Percorso ridotto a causa del vento ma Sofia non ha rivali: «Due gare e due vittorie, ho centrato l’obiettivo che mi ero posta e non è finita»
Sulle nevi canadesi di Lake Louise la finanziera bissa il successo del giorno precedente e oggi può allungare la striscia con il superG
Più veloce del vento. Niente e nessuna riesce a fermare l’incredibile Sofia Goggia, ancora regina nell’amata Lake Louise per la seconda volta nel giro di ventiquattr’ore o la quinta consecutiva se si conta anche la tripletta dello scorso anno. Numeri da capogiro che SuperSofy mette insieme con una facilità disarmante, migliorandosi gara dopo gara. Basti pensare che, dopo il successo di venerdì, non era del tutto soddisfatta della sua gara e che volesse rifarsi il giorno successivo: l’ha fatto, vincendo persino con maggior margine sulle rivali, visto che ieri la prima delle battute è stata la figlia d’arte Nina Ortlieb, staccata di 34 centesimi.
E pensare che l’abbassamento della partenza a causa del vento avrebbe dovuto tarparle le ali e rallentare la sua picchiata, ma ha fatto finta di nulla e anzi, la finanziera bergamasca è stata ancora più pulita nella sua azione, facendo filare gli sci anche sui tratti meno ripidi della mini discesa, più corta di circa 19 secondi rispetto a venerdì. Quando è in forma e in fiducia, Sofia fa un altro sport e le concorrenti non sono le rivali contemporanee, ma le leggende che hanno scritto pagine di storia della neve. Con 14 gemme in discesa, oltre a essere l’azzurra più vincente nella disciplina (seconda Isolde Kostner con 12) è quarta nella classifica mondiale che vede primeggiare l’amica-rivale Lindsey Vonn (43 discese) davanti alle austriache Annemarie Moser-Pröll (36) e Renate Götschl (24).
In Coppa del Mondo, invece, i successi sono 19, uno in meno di Federica Brignone e chissà che il duello tutto azzurro per diventare la più vincente nella storia non stuzzichi entrambe a continuare ad alzare l’asticella.
C’è da scommettere che l’olimpionica di PyeongChang 2018 ci proverà già oggi ad agganciare la carabiniera valdostana, approfittando del superG che si disputerà ancora sul tracciato a cui lei da del tu: ai tempi di Vonn era soprannomina
to Lake Lindsey per i 18 sigilli della statunitense, ora ormai è Lake Sofy per la cinquina calata negli ultimi dodici mesi dall’estrosa campionessa azzurra.
È una Goggia diversa però quella formato 2022/2023, ancora più tranquilla, più matura, più precisa, meno spericolata e consapevole che, in condizioni normali e se il fisico l’assiste, può rendere ancor più marcato il suo dominio nella velocità e magari togliersi anche lo sfizio di conquistare l’unico traguardo che manca nella sua sconfinata bacheca: l’oro mondiale.
Intanto, a proposito di simboli, si gode il pettorale rosso di discesa, con cui ormai va quasi a dormire perché nessuno riesce a strapparglielo. E SuperSofy
rilancia: «Sono molto soddisfatta, dal Coach’s corner in giù ho sciato esattamente come volevo, infilando le linee volute e ho preso le rampe in maniera perfetta. Sicuramente il vento mi ha dato fastidio in uscita dal piano, ma nel complesso ho condotto una gara molto più concreta rispetto a venerdì e disponevo di un setup vincente. Sono felice perché ho vinto due discese su due ed era l’obiettivo che mi ero posta, a pensarci bene sono praticamente due anni che indosso il pettorale rosso, credo sia una cosa incredibile. Adesso non c’è tempo per distrarsi, il focus deve andare obbligatoriamente sul supergigante». L’appetito vien mangiando e sembra proprio che la cannibale delle nevi non voglia saperne di fermarsi. Gustiamocela gara per gara, per fare i conti e sognare qualcosa di ancor più grande ci sarà tempo, anche perché l’inverno è appena cominciato. E poi, pure le altre saette azzurre sono pronte a lasciare il segno, come testimonia il settimo posto di ieri di una ritrovata Nicol Delago.
«Sono soddisfatta ho sciato come volevo. Meglio del giorno prima»