Corriere dello Sport

«Corro veloce e faccio festa con i dolci»

Giovanna Epis a Valencia per una maratona record «In un anno mi è cambiata la vita Il tempo? Penso alle sensazioni»

- Di Christian Marchetti

Lo scenario è la velocissim­a maratona di Valencia. Lunghi rettilinei, poche curve e vento insidioso. «Una gara da correre. C'è poco altro da dire», chiosa Giovanna Epis, 34 anni, azzurra in forza ai Carabinier­i che oggi (8.15, diretta tv Sky Sport Arena ed Eurosport 1) culla un'idea meraviglio­sa: attaccare le 2h23'44" del record italiano in mano a Valeria Straneo dalla maratona di Rotterdam del 2012.

Un'idea che tiene per sé mentre agli altri dice: «Sono qui per migliorare il tempo dell'anno scorso, quel 2h25'20" che a me e al mio allenatore Giorgio Rondelli ha cambiato totalmente le carte in tavola (e l'ha resa la quinta azzurra di sempre, ndr). Poi viene lo standard per le Olimpiadi che non è ancora stato comunicato. Quello per i Mondiali di Budapest c'è già».

PIANO A. Ma la ragazza di Venezia, per questa trasferta in terra spagnola, ha calcolato ogni minimo dettaglio. Persino la partenza anticipata da Milano, dove vive e si allena, per smarcare lo sciopero dei voli. In gara correrà invece con il siepista Aymen Ayachi che le dovrebbe fare da lepre fino agli ultimi 10 km. Davanti faranno paura la keniana Chepkirui e le etiopi Kebede e Gidey, quest'ultima esordiente primatista mondiale su 5 e 10.000, 15 km e mezza maratona (1h02'52").

In fibrillazi­one anche Luca Tocco, suo marito e guida. «Il nostro matrimonio è arrivato come una ciliegina a coronare 12 anni di fidanzamen­to e dopo gli Europei di Monaco (dove è arrivata quinta, ndr). Il fatto che anche lui corra e capisca al 100% cosa significhi il profession­ismo è fondamenta­le. È una vita che da una parte è sacrificio, dall'altra viene invidiata e sognata».

VALENCIA.

Giovanna pensa in grande proprio dallo scorso dicembre, proprio da questa città. «È cambiato tantissimo in un anno. Mi presentai qui con 2h28' di personale, me ne andai con 2h25' e in mezzo la consapevol­ezza di essere un'atleta più matura. Ci ho messo un po' a metabolizz­arlo, nel frattempo cambiavano anche gli allenament­i, con lavori lunghi e uscite mirate in cerca dei ritmi giusti».

A mutare è stato poi l'approccio: «Si è visto a Monaco. Ho voglia di fare e dare sempre il massimo. Il fatto di non pensare troppo al risultato mi fa correre bene. Il record italiano? Con il mio allenatore parliamo di sensazioni in corsa più che di numeri. Già 2h25' è tanto, il 2h23' di Valeria significa che c'è molto da correre e, secondo me, ancora manca quel gradino. Come dico sempre, in una maratona posso fare tutto ma può anche succedere di tutto».

Chiusura in dolcezza, visto che Giovanna è anche una brava pasticcier­a. «Il 2022 è stato uno degli anni più belli sotto tutti i punti di vista e allora voglio simboleggi­arlo con il mio dolce preferito: la crostata (qualsiasi). Per il 2023 penso invece a un millefogli­e. Voglio mettere uno strato alla volta». Intanto, però, una bella paella a Valencia per festeggiar­e non ci starebbe male.

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LAPRESSE Giovanna Epis (34)

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