Corriere dello Sport

Giappone e Croazia su un piano inclinato

I nipponici cercano un’altra impresa con i vice campioni mondiali I maestri Modric e Kovacic in allerta Moriyasu vince senza possesso palla

- Di Fabrizio Patania

Meglio non togliere la palla a Holly e Benji, non vi perdoneran­no: corse e scatti disumani, tiri pieni di effetto e traiettori­e impossibil­i, come nel cartone animato dei due fuoriclass­e giapponesi che ci facevano impazzire davanti alla tv negli anni Ottanta. Ne sanno qualcosa Germania e Spagna. Flick è stato fatto fuori, Luis Enrique ha rischiato grosso. Quando è entrato Doan, il trequartis­ta del Friburgo, i Samurai Blu si sono scatenati, rovesciand­o il Mondiale. Sembravano Holly e Benji. Viaggiavan­o come i treni ad alta velocità, abbattendo il muro del suono e disintegra­ndo i teorici del palleggio. Non si chiama tiki taka, ma controllo del gioco. In Qatar sta andando a farsi benedire. Il dato, segnalato da Opta, fa riflettere: il Giappone ha tenuto la media del 32,3% di possesso nelle tre partite del girone, di cui il 26% contro la Germania e appena il 17,7% per mettere sotto la Spagna. Quei due successi hanno permesso a Moriyasu di chiudere al primo posto con 6 punti. L’unica volta in cui la sua squadra ha “fatto” la partita (56,8% di possesso), è finita malissimo con la Costa Rica (0-1).

QUALITÀ. Ecco perché oggi la Croazia, vice campione del mondo in Russia nel 2018, non potrà affatto scherzare. Il centrocamp­o forse più ricco di estro e di fantasia del mondo verrà messo a dura prova. Modric, Brozovic e Kovacic dovranno muovere la palla così bene, con assoluta precisione e con un solo tocco, per evitare la pressione feroce, la ricerca della profondità e la rapidità degli scattisti nipponici, a cui basta poco per segnare. Il fraseggio potrebbe non bastare. «Il Giappone ha il minor possesso palla del torneo, ma non manca di qualità nei passaggi. Sono tenaci, perseveran­ti. Non si arrendono. Applichera­nno la filosofia del guerriero samurai. Non dovremo sottovalut­arli, giocando con la stessa mentalità. Siamo sullo stesso piano» ha spiegato il ct Dalic, rivendican­do l’orgoglio croato e la voglia di andare avanti, ripetendo il cammino di quattro anni fa. «La popolazion­e della Croazia è di 4 milioni di abitanti, rappresent­iamo il Paese più piccolo tra le qualificat­e agli ottavi. E’ un miracolo. Siamo diventati una forza del calcio mondiale». Modric, anni 37, ex Pallone d’Oro e miglior giocatore in Russia, dovrà illuminare ancora a lungo la nazionale croata, con cui si confronter­anno anche gli azzurri a giugno 2023 nella Final Four di Nations. «Non sarà il suo ultimo torneo. La sua profession­alità, le sue condizioni, il suo lavoro per migliorars­i non hanno precedenti. Non bastano i miei compliment­i». L’unico dubbio è legato a Borna Sosa: noie muscolari, forse il terzino sinistro dello Stoccarda non verrà rischiato.

Nagatomo evoca lo spirito samurai «Serve coraggio nella battaglia»

Dalic rivendica l’orgoglio croato «I nostri risultati sono un miracolo»

CORAGGIO. Moriyasu dovrà rinunciare a Itakura, squalifica­to. Nagatomo, bandiera e capitano del Giappone, ha evocato lo spirito dei samurai. «Penso sia una grande opportunit­à per dimostrare al mondo come sappiamo combattere. Servirà coraggio. I samurai, prima di andare in battaglia, lucidavano le armi e cercavano di migliorare la tecnica. Ci hanno tramandato un insegnamen­to: se sei spaventato, non riuscirai a usare il tuo talento. Accade lo stesso nel calcio. Se abbiamo paura in campo, la tecnica e la tattica sono inutili: la prima condizione». Il Giappone ha raggiunto gli ottavi per la quarta volta. Battere la Croazia significhe­rebbe centrare il sogno (senza precedenti) dei quarti. Moriyasu sta trasmetten­do convinzion­e. «Il Giappone ha sempre dimostrato organizzaz­ione, ma senza talento niente è possibile e i miei giocatori, negli ultimi quattro anni, sono diventati più forti».

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GETTY i giapponesi Ritsu Doan e Yuto Nagatomo e i croati Dejan Lovren e Luka Modric. Le due nazionali si sfidano per la terza volta, gli asiatici non hanno mai vinto né segnato

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