Corriere dello Sport

Di Maria spacca Martinez super

- Di Roberto Maida rob.mai.

INVIATO A DOHA ARGENTINA Ct Scaloni

Dopo Menotti e Bilardo, due architetti del sogno argentino, arriva il ragazzo normale a riportare il mondo a casa dei muchachos. La sua Argentina, con l’accoppiata Coppa America più Mondiale, entra di diritto nella storia del calcio. Pazienza se ha sbagliato le sostituzio­ni nella finale. Aveva annichilit­o la Francia fino al risveglio di Mbappé.

E. Martinez 8,5 In questo Mondiale c’è tanto, tantissimo di suo. Si allunga maluccio sul destro impazzito di Mbappé ma si riabilita abbondante­mente con la paratissim­a su Kolo Muani all’ultimo minuto dei supplement­ari. E poi aggancia pure il rigore di Koman. Vince con merito il premio di miglior portiere del torneo.

6 E’ quello che dovrebbe temere le turbolenze, essendo tracciato dal radar di Mbappé. Invece è lui a cominciare la fantastica azione del 2-0. Entra però nella betoniera del rivale quando la partita cambia.

Montiel (1’ pts) 6 I suoi supplement­ari sono terribili. Commette tanti falli, tra cui il tocco di braccio che genera il 3-3. Ma segna il rigore decisivo, che non è un dettaglio. Romero 6,5 Controlla benissimo muscoli e nervi per 80 minuti, poi viene risucchiat­o dalle insicurezz­e. Otamendi 5,5 Goffo e sconnesso sul rigore che scuote Macron in tribuna.

Molina Tagliafico

6 Partita ordinata finché non gli passa in zona Coman, una delle spiegazion­i alla svolta della partita.

Dybala (16’ sts) 6,5 Entra per tirare il rigore. E lo mette dentro. Missionari­o laico dell’impresa che desiderava sin da quando aveva scelto la Roma.

De Paul 6,5 Per un’ora è un’anima luccicante. Spavaldo e strategico. Fatica dopo e saluta la finale quando il serbatoio è vuoto.

Paredes (12’ pts) 6,5 Ripristina un ordine logico a centrocamp­o. Ed è uno dei rigoristi infallibil­i. Fernandez 6,5 Regia brillante, con tante pause. Ottima la palla per Lautaro nel finale, di esterno.

Mac Allister 7 Giocatore fantastico. E’ stato l’aggiustame­nto decisivo deciso da Scaloni, che lo aveva escluso sbagliando dall’esordio con l’Arabia Saudita. Da quel momento è stato corsa e talento nello stesso centrocamp­ista, come dimostra la volata con assist per Di Maria in questa finale. Pezzella (11’ sts) sv

FRANCIA Ct Deschamps

Turbato dal caso Benzema, dal virus influenzal­e, presenta una Francia un po’ scarica. Ma è bravissimo ad aggiustarl­a in un 4-2-4 di vigore e intraprede­nza che stravolge una finale già segnata. Chiude dieci anni di esperienza da ct in modo sfortunato, per niente inglorioso.

Lloris

Gli riesce un paio di parate, una 10 delle quali su Messi prima dei Diego, eccomi: te lo dovevo. supplement­ari. Sul resto non Alvarez 6,5 ha molto da imputarsi. Peccato Aggredisce ogni pallone con perché perde ai rigori la possibilit­à la rabbia che serve. E partecipa di diventare il primo capitano al 2-0 anche se è meno pericoloso ad alzare due volte la Coppa. di altre volte. 6 Lautaro (12’ pts) 6 Con Di Maria è una vita di patimenti. Attivo ma impreciso sotto porta. Migliora quando non ha Gli era già capitato in questo più un’ala vera da contenere. Mondiale che comunque finisce in festa. A suo modo contribuis­ce al 3-2 di Messi.

Di Maria 8

Lo vedi laggiù, sulla linea laterale: sembra lontano anche fisicament­e dalla partita. Invece appena può sbrana le sue prede con la stessa ferocia dei falchi di Doha. Si prende con astuzia il rigore, conclude degnamente un grande contropied­e. Dopo la prima fase aveva giocato appena 8 minuti contro l’Olanda: stavolta è la mossa vincente di Scaloni per abbattere la Francia. L’allenatore lo aveva tenuto da parte per il giorno della storia, ricordando che già era stato l’uomo della Coppa America.

Acuña (19’ st) 5,5

Sostituzio­ne infelice. Con lui, utilizzato da esterno di centrocamp­o, l’Argentina passa al 4-4-2 e perde il controllo della partita.

©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Messi Koundé Sisasi (16’ sts) Varane sv 6

Tiene in gioco Mac Allister sul fulmineo contropied­e del 2-0. Dopo alterna salvataggi a movimenti inidonei. Sfunito dal virus, chiede il cambio nel secondo supplement­are.

Konaté (8’ sts) sv Upamecano 7

Non è sempre in asse ma merita un elogio per la scivolata che protegge la patria sull’occasione migliore capitata a Lautaro. T. Hernandez 5 Sbalestrat­o. Scaloni voleva attaccare la Francia proprio lì, conoscendo­ne i limiti difensivi. Lui non prende mai le misure, non individua un riferiment­o con Messi che spesso lo abbandona per cercare idee altrove. Spinge un po’ ma non basta. Camavinga (26’ st) 7,5 Da terzino sinistro è un propulsore di vivacità e atletismo, alzando i ritmi concede qualcosa in fase difensiva ma per Deschamps era un rischio calcolato.

Griezmann

5,5 Da mezzala pura stavolta fatica a trovare posizioni e qualità. Paradossal­mente esce quando sembrava in crescita.

6,5 Mezzo punto in meno per aver sbagliato il rigore. Ma da quando entra, la Francia è molto più bella.

5,5 La sua giovane finale è un costellata di rimpianti. Non guida la squadra come sa. E calcia malissimo il suo rigore.

7 A disagio nella prima ora, diventa importante nella rimonta con il lancio da cui deriva il 2-2. In più sfiora il sorpasso con un tiro di sinistro. Esce per un colpo alla testa.

Fofana (6’ pts) 6 Corre su e giù per dare equilibrio.

4,5 Inconsiste­nte nella produzione offensiva e allocco sul rigore: Di Maria non aspettava altro, dopo averlo saltato come un paletto da allenament­o.

7 Con fisico e coraggio scompagina l’Argentina, procurando un

Coman (26’ st) Tchouameni Rabiot Dembelé Kolo Muani (41’ pt)

rigore e segnandone un altro. Ma tira addosso a Martinez il pallone della vittoria.

Mbappé

10 Il mostro è così: umorale e irresistib­ile. Non si è manifestat­o per 70 minuti. Poi riprende da solo la partita con la prima tripletta in un Mondiale dai tempi dell’inglese Hurst, che però nel 1966 fu probabilme­nte aiutato da una svista arbitrale. Un fuoriclass­e deluso: non può festeggiar­e il compleanno (24 anni domani) con il secondo Mondiale di fila ma viene ricompensa­to dal titolo di capocannon­iere. Sono 8 gol in 6 partite e uno spicchio.

Giroud

5 Debilitato da un dolore al ginocchio, che ne aveva messo a rischio la finale, non si libera mai della tenaglia impiantata da Romero e Otamendi. Esce comprensib­ilmente rabbuiato prima dell’intervallo, ignorando Deschamps che gli tende la mano.

Thuram (41’ pt)

7 Si piazza prima a sinistra e poi nel mezzo, sempre per distrarre i difensori da Mbappé. In proprio eroga un assist da campione per il 2-2.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy