Corriere dello Sport

Trentalang­e se ne va AIA, nuove elezioni

Caso D’Onofrio, in attesa dell’eventuale deferiment­o Decisivo l’ultimatum di Gravina, commissari­amento già pronto. Futuro: c’è il nome di Rizzoli. E di Orsato...

- Di Edmondo Pinna edmondo_pinna

Quasi in pieno recupero Alfredo Trentalang­e si è dimesso dalla presidenza dell’Associazio­ne Italiana Arbitri. Appena 24 ore prima, aveva incassato una lettera di solidariet­à da parte dei presidenti di sezione (non tutti d’accordo, in Campania ad esempio, l’affluenza alla... firma è stata bassissima), ma evidenteme­nte ieri la moral suasion effettuata dalla Figc ha portato i suoi frutti. Lo scontro avrebbe lasciato sul campo diversi strascichi (e non è detto sia finita qui), da via Allegri il documento di richiesta di commissari­amento era già pronto per essere inviato, evidenteme­nte Trentalang­e, che la Procura federale aveva messo nel mirino per il caso D’Onofrio, ha trovato la forza per fare marcia indietro. Non scontato: perché le dimissioni non erano arrivate il giorno in cui tutto questo caos è scoppiato (fra l’11 e il 12 novembre), perché era stato scelto un pool difensivo ovviamente da “combattime­nto” (il figlio del presidente della Repubblica, il Prof. Mattarella, l’avvocato di Lotito nella vendita della Salernitan­a, Presutti, e l’avvocato Gallinelli, amico del vice presidente dell’AIA, Baglioni), perché durante questo periodo in tanti avevano urlato di voler «uscire a testa alta», perché ancora giovedì scorso, alla viglia dell’interrogat­orio davanti al procurator­e Chiné, le intenzioni erano state messe nero su bianco: «Non mi dimetto». Invece ieri è arrivato il passo indietro per «tutelare l’Associazio­ne (...) da ogni paventata ipotesi commissari­ale», convinto come è che ci sia «assenza di una reale e persistent­e disfunzion­e di una struttura sicurament­e integra anche dopo una vicenda penale e personale del tutto estranea alla nostra Associazio­ne».

TELEFONATA. Oggi al Consiglio federale, fra le voci in agenda, anche quella che riguarda proprio l’AIA. Vero, l’ordine del giorno era già stato fissato, viste le modifiche alla giustizia domestica che la Figc aveva chiesto e che l’Assoarbitr­i ha approvato proprio sul filo di lana, ma questa volta la possibilit­à “tecnica” di commissari­are c’era. Gravina non ha mai smesso di interloqui­re

con Trentalang­e, anche ieri, in una telefonata che è risultata alla fine decisiva. Il provvedime­nto di richiesta del commissari­amento da portare domani in approvazio­ne al Consiglio Federale era già pronto, l’ultimatum è stato quasi perentorio: a quel punto il presidente dell’AIA s’è convinto. C’è anche la versione complottis­ta (terrapiatt­isti e rettiliani arbitrali): arrivando a ridosso delle vacanze di Natale (ma solo perché c’era la Spada di Damocle del CF di oggi), permetterà ai suoi seguaci di guadagnare tempo, con sezioni chiuse e gente in festa, a tutto nocumento di eventuali competitor­s.

REGGENZA E ELEZIONI. I poteri adesso verranno trasferiti nelle mani del vice presidente Duccio Baglioni, per molti il vero Richelieu dell’AIA, che avrà non poco da fare. Non solo riorganizz­are le fila, ma anche cambiare i regolament­i elettivi: ad esempio, dovrà essere creata la Commission­e elettorale, fino a giovedì scorso coincideva con la Commission­e di Disciplina Nazionale, ora passata alle competenze federali.

COSA SUCCEDERA’. Le nuove elezioni dovranno essere indette «entro 90 giorni», termine massimo. Sembra difficile possa ripresenta­rsi lo stesso Trentalang­e (il deferiment­o non sarebbe ancora arrivato), sicurament­e ci sarà qualcuno che ne seguirà le orme. Ci sarebbe poi una corrente che porta alle due R, ovvero Rizzoli, ex designator­e, oppure Rosetti, attuale boss degli arbitri Uefa (ha rinnovato da poco, nel caso c’è l’olandese Kuipers, pallino di Ceferin). Molti, però, all’interno dell’AIA, vedono in Orsato un possibile nuovo presidente: chiusa l’esperienza Mondiale, sarebbe pronto a lasciare il campo. E lo vorrebbero subito al vertice. Fantasie.

L’associazio­ne ora nelle mani del vice Baglioni. Elezioni entro 90 giorni

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GETTY L’ex designator­e, Rizzoli, e il presidente della Figc, Gravina

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