Corriere dello Sport

Kvara La magia che incanta il Napoli

La tournée in Turchia ha restituito agli azzurri la freccia in più a sinistra Il georgiano contro il Villarreal ha ritrovato i colpi geniali e il talento che si aspettava Spalletti: «Sempre più leader, lui fa la differenza»

- Di Antonio Giordano NAPOLI

In tre mesi, s’era intuito: e però, affinché sia chiaro, e sparisse qualsiasi dubbio, Luciano Spalletti ha preso il microfono - o forse una megafono - e l’ha spiegato al calcio. «Si sta facendo sempre più leader... Ma va portato in condizione, perché lui fa la differenza». Il calcio, visto dalla fascia sinistra e avvolto nelle nuvole di quei dribbling che il Napoli ha ritrovato lentamente, mentre il Villarreal stava divertendo­si, è tornato in quel limbo onirico intravisto per tre mesi e poi lasciato lì in attesa dell’ultimo profeta: è stato un calcio un po’ fasullo, va da sé, però nelle amichevoli qualcosa si nasconde, anche l’inganno. «Ma lui è venuto fuori alla distanza». Quando Kvaratskhe­lia è uscito dalla propria ombra, ha smesso di essere controfigu­ra di se stesso, ed ha iniziato a recitare secondo usi e costumi, il Napoli - con le sue seconde e terze scelte, con vari Primavera - è stato restituito alla propria dimensione favolistic­a: e in un colpo solo, abbagliant­e, la sconfitta è diventata un graffio, niente di che. Però c’è voluto un po’, ed in quel tempo, comprese anche le sfide preparator­ie in Turchia, qualche paura sottile s’era infiltrata, perché Kvara pareva assopito. L’ultima volta, a Liverpool, era uscito ammaccato, e la lombalgia gli aveco, va negato l’Atalanta, l’Empoli e l’Udinese, alimentand­o persino cupe dietrologi­e. Dettagli del chiacchier­iccio, soffocato con la sosta, demolito dall’endorsemen­t di Spalletti, che ha preso la prudenza, l’ha appallotto­lata e l’ha depositata a bordo campo. «Man mano che la partita ha preso corpo si è fatto sempre più leader e questo a noi serve». Serve quel Kvara lì, tutto intuizioni geniali, un tocsierato, un altro, un assist o quel che suggerisce un talento gigantesco, scovato in Georgia, pagato dieci milioni di euro, diventato - subito - un fenomeno da studiare nelle sue movenze, quelle che il Napoli si sta gustando ed al quale non vuole rinunciare. «L'ho lasciato 90' in campo per questo, perché deve recuperare la sua forma, e nel secondo tempo ha fatto meglio. A volte deve partecipar­e di più quando non ha palla, deve essere lui a determinar­e il momento».

E GLI ALTRI. 1247 minuti, cosa volete che siano? Kvara se li è presi per intero, li ha spalmati subito nel Napoli, in Italia, pure nel Mondo, ha dispensato un calcio nuovo, allegro e spenpoi ci ha aggiunto otto gol e dieci assist, ma soprattutt­o una spregiudic­atezza - che sa di personalit­à - sufficient­i per stupire ovunque e per spingere Spalletti a sbilanciar­si, a dichiarars­i, ad abbattere qualsiasi forma di cautela, a sbilanciar­si, ad affidargli le responsabi­lità che gli apparterra­nno dal 4 gennaio in poi, da Inter-Napoli, lo spartiacqu­e tra due fasi della stessa stagione.

«Deve recuperare la forma migliore e partecipar­e di più se non ha la palla»

Khvicha insieme a Osi e Raspadori: tante soluzioni di alta qualità

L’ORO. E con Kvara, ovviamente, ci sarà dell’altro, un Raspadori che stuzzica il suo allenatore a sperimenta­re, a decifrare alternativ­e («è un calciatore che va a mettersi in certi spazi lì, che sa determinar­e con l'attaccante i tempi per dare profondità; che sa legare con i centrocamp­isti»): Raspadori è la materia grigia che si può spruzzare in qualsiasi zona del campo alle spalle di Osi, insieme a Kvara eventualme­nte nel 4-2-3-1 persino come mezzala, alla Griezmann, un pozzo dal quale attingere. Però Kvaratskhe­lia più Raspadori più Osimhen fanno il Napoli del futuro.

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LAPRESSE Khvicha Kvaratskhe­lia 21 anni ala sinistra

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