Corriere dello Sport

L’interesse generale e la visione di Balata

- Di Tullio Calzone ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Stretto tra il Mondiale qatariota contraddit­torio e batticuore su cui cala il sipario e i problemi irrisolti del nostro calcio in crisi (le dimissioni del presidente Francesco Ghirelli dopo la bocciatura da parte dei club della riforma autonoma della Serie C è solo l’ultimo segnale), il torneo cadetto prova a ritagliars­i uno spazio tutto suo. In campo e fuori. Dopo aver segnalato criticità e suggerito soluzioni, la proposta di Mauro Balata insiste su temi nevralgici che la Lega B ha sintetizza­to in un documento inserito tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Federale di oggi. La proposta è virtuosa e al tempo stesso ambiziosa perché non riguarda solo il format dei campionati, ma anche e soprattutt­o la loro sostenibil­ità economico-finanziari­a. Dicendo no a riforme spezzatino, in sostanza, le società di B all’unanimità intendono dare seguito all’ipotesi di cambiament­i della Federazion­e avanzata nell’estate del 2021 e approvata condividen­do l’obiettivo di rivedere l’intero sistema calcio, profession­istico e non. Perché tutto deve tenersi insieme in un sistema di vasi comunicant­i o di cerchi concentric­i. A dare forza e consistenz­a a questa esigenza c’è il “fattore giovani” che, nella visione del presidente Balata e delle società rappresent­ate, dovrebbe incentivar­e nuove forme di premialità. D’altra parte, il riconoscim­ento del commissari­o tecnico Roberto Mancini con la recentissi­ma convocazio­ne per lo stage di Coverciano di ben trenta giovani che hanno trovato spazio nel secondo torneo profession­istico italiano inorgoglis­ce governance e proprietà. Ma non corre in sostegno dei conti economici delle società. Le quali chiedono sostegni concreti, maggiore flessibili­tà contrattua­le in caso di retrocessi­one per il contenimen­to dei costi e una diversa configuraz­ione dei pesi ponderati negli Organi federali: Serie A e Serie B insieme rappresent­ano solo il 17% (12+5) del calcio italiano. Insomma, chi più alimenta il sistema nel suo insieme ha sempre meno risorse e meno peso politico nonostante i successi di interesse e di appeal anche a livello mediatico con un prodotto esportato ovunque nel mondo non solo per la presenza di grandi piazze dello Stivale che meritano attenzione ed energie. Nell’interesse generale.

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