Corriere dello Sport

Goggia operazione Mondiale

Fantastica Sofia, ieri quinta E ora avanti col programma «Adesso mi aspetta la riabilitaz­ione in vista di febbraio Sono contenta di questo inizio Auguro a tutti i tifosi italiani Buon Natale»

- Di Alberto Dolfin

Quinta in superG a St. Moritz come a Lake Louise. Piccolo dettaglio: in Canada, Sofia Goggia non gareggiava con una mano grande come una zampogna. La notte tra l’incredibil­e vittoria di sabato in discesa (al netto dell’infortunio di venerdì) è stata un po’ più complicata della precedente, col dolore che si è fatto sentire e che l’olimpionic­a di PyeongChan­g 2018 ha mostrato subito dopo tagliato il traguardo, quando ha rimosso il nastro isolante che legava il suo arto sinistro al bastoncino e si è sfilata il guanto mostrando le cicatrici della operazione lampo a Milano che l’ha rimessa in sesto a tempo di record.

Al parterre, pur non vedendo la solita luce verde, SuperSofi ha capito che va bene essere bionica, ma una domenica umana può anche andar bene dopo un sabato da super eroina che ha spostato ancora i limiti umani. «È stato un weekend abbastanza folle. In discesa, un secondo posto in condizioni pessime e una bella vittoria. Si può dire che questa è stata una gara disputata con intelligen­za – ha dichiarato la trentenne finanziera bergamasca -. Non me la sentivo di tirare, volevo rimanere solida sui piedi e ci sono riuscita. Stanotte mi son svegliata con la mano che pulsava ed ero indecisa se correre o meno, non era facile. Ho fatto qualche sbavatura e qualche incertezza, ma per stavolta va bene così».

La maggior parte delle atlete non sarebbero scese nemmeThoma­s no il giorno prima, lei l’ha fatto in entrambe le gare, portandosi a casa una vittoria e un piazzament­o stimolante anche per la crescita nella seconda disciplina veloce. Gesta che non sono passate inosservat­e, facendo il giro del mondo, com’era accaduto ai Giochi di Pechino, quando aveva conquistat­o un argento da urlo a 23 giorni dall’infortunio nel superG di Cortina. Tra i tanti messaggi di sostegno, è arrivato anche il tweet di congratula­zioni del presidente del Cio, Bach: «Congratula­zioni per la tua incredibil­e performanc­e con una mano rotta. Sei una vera campioness­a. Spero che la tua mano recuperi al più presto. Buona fortuna per il resto della stagione».

E, infatti, archiviata la gara, SuperSofi ha già cominciato a guardare avanti, svelando i piani futuri. In condizioni normali, l’avremmo vista disputare i due giganti di Semmering subito dopo Natale (27 e 28 dicembre), ma la mano necessita di un po’ di riposo e anche la stessa azzurra, dopo le montagne russe di emozioni vissute nelle ultime ore. La Coppa del Mondo assoluta non è un obiettivo primario e Mikaela Shiffrin, se continua così, sembra insuperabi­le: la statuniten­se ora è a 575 punti contro i 470 di Goggia, ma nel trittico austriaco il divario è destinato ad allargarsi. Il vero sogno per quest’inverno è centrare l’unico titolo che manca in bacheca: quello iridato. «Per strada mi chiamano erroneamen­te campioness­a mondiale, per cui ora mi piacerebbe vincere quell’oro sul serio», ha raccontato a inizio stagione, lei che in bacheca ha un argento (superG ad Aare 2019) e un bronzo (gigante a St. Moritz 2017). Manca la gemma in discesa e per completare il tris di metalli, ci vorrebbe proprio quello più prezioso: la data dell’11 febbraio 2023 è già segnata in rosso sul calendario, appuntamen­to sulle nevi di Meribel.

L’obiettivo è arrivarci più in forma che mai: «Adesso mi aspetta riabilitaz­ione alla mano e poi preparerem­o al meglio St.Anton e Cortina, anche in vista dei Mondiali. Sono comunque molto contenta di questo inizio stagione con tre vittorie, un secondo posto e due quinti. Auguri di buon Natale a tutti i tifosi italiani».

Sotto l’albero, SuperSofi si coccolerà il pettorale rosso di discesa, affar suo da ormai due anni, forte dei 380 punti conquistat­i contro i 218 di Corinne Suter a 5 discese dal termine. La quarta sfera di cristallo in carriera prende forma.

«È stato un folle weekend. Ieri un superG intelligen­te non volevo tirare»

«Non sapevo se correre, di notte mi ero svegliata con la mano pulsante»

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 ?? ANSA ?? A sinistra Sofia Goggia, 30 anni, mostra sui social la mano operata e gonfia A destra nell’ultima gara del weekend
ANSA A sinistra Sofia Goggia, 30 anni, mostra sui social la mano operata e gonfia A destra nell’ultima gara del weekend

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