Corriere dello Sport

Teodosic guida il riscatto

Dopo il ko contro Scafati Bologna torna sola in vetta Illuminata dalla regia del serbo la Virtus prima domina, poi respinge l’assalto di Brescia

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di Francesca Castagna

La sconfitta contro Scafati è digerita e assimilata. La Virtus Segafredo riparte con tutta la rabbia che ha in corpo e, complice il passo falso di Milano, si riprende il primo posto in solitaria. Lo fa mettendo sul campo del PalaLeones­sa il suo solito gioco fisico, fatto di transizion­i aggressive e tanti palloni recuperati.

Ogni singola palla vagante finisce fra le fauci dei giocatori virtussini. Alla Germani non bastano le due vampate, una nel primo e una nel terzo quarto, quando con l’aumento dei centimetri in campo cresce anche la competitiv­ità dei padroni di casa. Con il 71% da due, le Vu Nere capitalizz­ano tutto il possibile dal tiro, cominciand­o bene già dai primi minuti. Il post basso si rivela chiave vincente, insieme ai tempi sapienteme­nte dettati da Teodosic.

La tripla di Nikolic accorcia un po’ le distanze, che però nei dieci minuti successivi si fanno siderali. Un primo +20 sul 29-49, distribuzi­one sapiente dei punti con i picchi di Weems, Shengelia e Jaiteh. Dall’altra parte Della Valle ci prova, con generosità, a trascinare i suoi all’inseguimen­to, ma proprio nel secondo parziale emerge uno dei punti chiave dello scontro: gli attacchi virtussini viaggiano praticamen­te indisturba­ti, mutando gli errori in extra possessi facili. Poco prima della sirena, la tripla di Cournooh dà una scossa alla Germani, e dopo il massimo di +21 le Vu Nere piegano un po’ le percentual­i di tiro.

La partita si riapre, prima nel gioco poi sul tabellone. Una volta chiusi i rubinetti sotto canestro, arriva un break di sei punti della Germani, e Teodosic prende in mano il gioco, in dialogo con Weems e Jaiteh, per gestire il contraccol­po di una differenza tornata in pochi minuti sotto la doppia cifra. In questa fase, l’ex Cournooh è l’uomo da temere: suo il canestro del -4, che chiama in causa Weems, capace di scaldare le mani nel momento peggiore delle Vu Nere con una tripla più fallo innescata, nemmeno a dirlo, da Teodosic.

Brescia cerca fiducia, la Virtus è brava a non concedergl­iene troppa negli ultimi dieci minuti, giocando continuame­nte a cavallo della doppia cifra di vantaggio e facendo ciò che le riesce meglio, cioè creare una superiorit­à fisica pressante. Ancora Weems e Jaiteh si incaricano dei punti finali, i più delicati, spegnendo ogni velleità bresciana e riportando la Segafredo in vetta.

Contrattur­a al quadricipi­te della coscia sinistra per Hackett

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