Corriere dello Sport

Nico l’illusionis­ta magie fino alla fine

Gonzalez, il suo 13º gol è quello del sogno spezzato. E in extremis ha fatto di nuovo tremare l’Inter

- Di Francesco Gensini

Ci ha provato, Nico Gonalez, come tutti i suoi compagni che si sono alternati sul terreno di gioco, certo, ma lui di più e il riferiment­o al gol che aveva illuso i venticinqu­emila tifosi viola presenti all’Olimpico non è ovviamente casuale. Ci ha provato di più com’è giusto forse che sia, perché l’argentino - storia stranota - è l’acquisto più costoso della Fiorentina (ventisette milioni composti da ventitré di quota fissa e quattro di bonus). Davvero il prezzo non va in campo, ma un significat­o sul valore di chi quel prezzo se lo porta dietro ce l’ha comunque, ed evidente. Porta con sé anche una responsabi­lità più grande, un peso maggiore, che poi insieme diventano onori e gloria se le intenzioni si trasforman­o in risultati concreti. E Nico Gonzalez ha illuso (non è una colpa, chiarament­e) che ieri sera fosse una di quelle sere. Speciali, storiche.

È stato quando dopo tre minuti di gioco ha scaraventa­to il pallone alle spalle di Handanovic, col destro che non è il piede preferito, facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto sul cross di Ikoné. Diagonale nemmeno di una bellezza stratosfer­ica, ma di un’importanza incommensu­rabile: Fiorentina in vantaggio, estasi pura per la parte dello stadio colorata di viola. Mentre Nico Gonzalez era là nell’angolo non lontano dalla bandierina sotto la Curva Nord, sommerso dall’abbraccio dei compagni e lì, in quel momento, Firenze che era a casa e Firenze che era all’Olimpico hanno iniziato a sognare. Sì, era presto, prestissim­o. La partita era appena cominciata, ma quando l’argentino ha la serata giusta e lo dimostra subito è capace di provocare quella scintilla che fa tanto bene all’entusiasmo.

Perché Nico Gonzalez vuol dire qualità, per parafrasar­e una nota pubblicità di un tempo, e non è un caso, non può esserlo, che il passaggio dalla semifinale alla finale di Coppa Italia la Fiorentina l’abbia costruito (anche) sul gol segnato dall’ex Stoccarda nella gara di andata a Cremona e che lo stesso progetto abbia trovato realizzazi­one pochi giorni fa a Basilea nel ritorno della semifinale

Nico Gonzalez 25 anni esulta dopo il gol che ha portato in vantaggio la Viola

L’acquisto più costoso della Viola non si è mai sottratto alla responsabi­lità di trascinare la squadra Lottando per l’intera partita

di Conference League: con la doppietta di Nico, of course. Un filo lungo e prezioso, srotolato per centinaia di chilometri e arrivato fino a Roma e all’Olimpico, e quel gol al 3’, il numero 13 in 40 presenze di una stagione che pure a livello personale sta assumendo contorni significat­ivi, alla fine non poteva che avere la sua firma. Solo che è rimasto lì, appeso a un sogno e a sua volta gancio del sogno stesso che non si è realizzato.

Ma Gonzalez ci ha provato, eccome. E la carica l’ha suonata anche all’inizio della ripresa con un paio di strappi (in uno di questi ha fatto ammonire Bastoni) per cercare di dare la scossa, poi soprattutt­o ci ha provato di nuovo con un altro destro deviato in angolo da Handanovic e, soprattutt­o, con un’azione personale che ha gettato nel caos la difesa dell’Inter ad una manciata di secondi dal 90’. Ci hanno provato, Nico e la Fiorentina.

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