Nico l’illusionista magie fino alla fine
Gonzalez, il suo 13º gol è quello del sogno spezzato. E in extremis ha fatto di nuovo tremare l’Inter
Ci ha provato, Nico Gonalez, come tutti i suoi compagni che si sono alternati sul terreno di gioco, certo, ma lui di più e il riferimento al gol che aveva illuso i venticinquemila tifosi viola presenti all’Olimpico non è ovviamente casuale. Ci ha provato di più com’è giusto forse che sia, perché l’argentino - storia stranota - è l’acquisto più costoso della Fiorentina (ventisette milioni composti da ventitré di quota fissa e quattro di bonus). Davvero il prezzo non va in campo, ma un significato sul valore di chi quel prezzo se lo porta dietro ce l’ha comunque, ed evidente. Porta con sé anche una responsabilità più grande, un peso maggiore, che poi insieme diventano onori e gloria se le intenzioni si trasformano in risultati concreti. E Nico Gonzalez ha illuso (non è una colpa, chiaramente) che ieri sera fosse una di quelle sere. Speciali, storiche.
È stato quando dopo tre minuti di gioco ha scaraventato il pallone alle spalle di Handanovic, col destro che non è il piede preferito, facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto sul cross di Ikoné. Diagonale nemmeno di una bellezza stratosferica, ma di un’importanza incommensurabile: Fiorentina in vantaggio, estasi pura per la parte dello stadio colorata di viola. Mentre Nico Gonzalez era là nell’angolo non lontano dalla bandierina sotto la Curva Nord, sommerso dall’abbraccio dei compagni e lì, in quel momento, Firenze che era a casa e Firenze che era all’Olimpico hanno iniziato a sognare. Sì, era presto, prestissimo. La partita era appena cominciata, ma quando l’argentino ha la serata giusta e lo dimostra subito è capace di provocare quella scintilla che fa tanto bene all’entusiasmo.
Perché Nico Gonzalez vuol dire qualità, per parafrasare una nota pubblicità di un tempo, e non è un caso, non può esserlo, che il passaggio dalla semifinale alla finale di Coppa Italia la Fiorentina l’abbia costruito (anche) sul gol segnato dall’ex Stoccarda nella gara di andata a Cremona e che lo stesso progetto abbia trovato realizzazione pochi giorni fa a Basilea nel ritorno della semifinale
Nico Gonzalez 25 anni esulta dopo il gol che ha portato in vantaggio la Viola
L’acquisto più costoso della Viola non si è mai sottratto alla responsabilità di trascinare la squadra Lottando per l’intera partita
di Conference League: con la doppietta di Nico, of course. Un filo lungo e prezioso, srotolato per centinaia di chilometri e arrivato fino a Roma e all’Olimpico, e quel gol al 3’, il numero 13 in 40 presenze di una stagione che pure a livello personale sta assumendo contorni significativi, alla fine non poteva che avere la sua firma. Solo che è rimasto lì, appeso a un sogno e a sua volta gancio del sogno stesso che non si è realizzato.
Ma Gonzalez ci ha provato, eccome. E la carica l’ha suonata anche all’inizio della ripresa con un paio di strappi (in uno di questi ha fatto ammonire Bastoni) per cercare di dare la scossa, poi soprattutto ci ha provato di nuovo con un altro destro deviato in angolo da Handanovic e, soprattutto, con un’azione personale che ha gettato nel caos la difesa dell’Inter ad una manciata di secondi dal 90’. Ci hanno provato, Nico e la Fiorentina.