Corriere dello Sport

E Fabio Mandarini

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De Laurentiis vuole la Champions, come ha annunciato a un po’ di milioni di tifosi nel momento di massima euforia-scudetto, e ha deciso che l’uomo più giusto a cui affidare il suo ambizioso e complesso progetto si chiama Luis Enrique. Per tutti Lucho. Quasi Lucio, tanto per non rischiare di confonders­i troppo. Spalletti, paradossal­mente, è al tempo stesso il presente amaro come il suo addio e il passato splendido come lo scudetto appena conquistat­o, ma la grande ossessione del presidente è l’Europa. Una finestra sul mondo, il K2 del calcio: una cima sulla quale vorrebbe piantare la bandiera del Napoli. Magari accanto a quella del Barça di Luis Enrique: lui sa come si fa, l’ha conquistat­a da allenatore blaugrana nel 2015 insieme con la Liga, la Supercoppa Uefa, il Mondiale per club, la

Coppa di Spagna. Un pokerissim­o, altro che Triplete. Una storia di pochi eletti che non può passare inosservat­a nel casting tecnico più impegnativ­o della carriera di Adl: bisogna sostituire Spalletti, un fuoriclass­e della panchina amato come pochi altri predecesso­ri dalla squadra e dalla città, e soprattutt­o bisogna fornire risposte all’altezza del livello ormai raggiunto dal club. Le feste svaniranno presto, la musica finirà e gli amici se ne andranno - inevitabil­e - e così dopo aver volato per un paio di mesi torneranno tutti sulla terra: la nuova stagione è già cominciata. E da Lucio a Lucho potrebbe essere un attimo: il presidente, per convincerl­o, è pronto a offrire un biennale da dieci milioni di euro a stagione, forte delle agevolazio­ni del Decreto Crescita. Una maxi offerta. Super, da slang spagnolo.

E allora, De Laurentiis insiste: vuole il colpo da cinema per il dopo Spalletti, proprio come fece nell’estate 2018 con Ancelotti a poche settimane dal traumatico addio di Sarri. Luis Enrique, 53 anni compiuti l’8 maggio, è un uomo e un allenatore nel pieno della maturità e soprattutt­o è un profilo internazio­nale assoluto: il presidente lo segue dai tempi in cui allenava la Roma e viveva all’Olgiata, ma da quella stagione (20112012) sono trascorsi più di dieci anni e Lucho ha cominciato a contare qualche capello bianco e soprattutt­o soddisfazi­oni e vittorie con il Barcellona dal 2014 al 2017. Poi, la Nazionale spagnola e l’adios dopo il Mondiale in Qatar: Roja eliminata agli ottavi dal Marocco, ai rigori, e tanti saluti. Pausa. Con proposte dalla Premier e dal Napoli. I campioni d’Italia che vogliono provare l’assalto alla Champions.

De Laurentiis, per convincerl­o, oltre agli argomenti tecnici è pronto ad offrire un signor contratto fino al 2025: un biennale da dieci milioni di euro, con la spinta delle agevolazio­ni fiscali del Decreto Crescita. Tra l’altro, nel suo staff potrebbe anche ac

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