Scalvini-Koopmeiners due cambi da Napoli
I gioielli dell’Atalanta per sostituire Kim al centro della difesa e rimpiazzare a centrocampo le uscite di Ndombele e Demme
Giorgio Scalvini e Teun Koopmeiners dell’Atalanta
Un difensore, due mediani e un esterno d’attacco le priorità, forse anche un centravanti Ai campioni d’Italia serviranno pochi innesti per dare continuità al progetto
Una squadra che ha diciotto punti di vantaggio sulla seconda, venti sulla terza e ventidue sulla quarta, avrà poche cose da fare: dovrà trovare un difensore, ad esempio, probabilmente due centrocampisti, possibilmente un esterno offensivo, chissà se sarà indispensabile anche inseguire un centravanti. Una squadra che ha giocato un calcio meraviglioso, che perderà il suo stratega - Spalletti - porta comunque in sé l’idea forte di un progetto: c’è una continuità tecnica che resiste, un’identità forte, un assemblaggio che ha funzionato. Una squadra come il Napoli sa di cosa ha bisogno, perché già gli è tutto chiaro: Kim aspetta che apra la finestra, poi volerà al Manchester United, e quei cinquantotto milioni (in parte) saranno utilizzati per acquistare il suo erede, che sia Scalvini o anche no, uno straniero, con il quale rimettere a posto il muro di questo campionato con la miglior difesa. Sarà probabilmente il primo passo del mercato che verrà, per non indugiare troppo e non rischiare di trovarsi scoperto in un ruolo-chiave.
Una squadra che perderà sicuramente Ndombele e poi anche Demme, saprà di doversi inventare due modelli di centrocampisti simili e però diversi: gente di corsa, di rottura e contemporaneamente di costruzione. Fosse possibile, un uomo poliedrico come Koopmeiners (25), che due anni fa vicinissimo, mancavano soltanto le firme, e che ha sempre saputo di essere tra i preferiti di un club che per lui uno sforzo lo farebbe eccome. E poi un giovane, si chiama Leonardo Benedetti (23 quasi), i De Laurentiis, il figlio ma anche il padre, se lo sono gustati a Bari e però eventualmente bisognerà parlarne con la Sampdoria, che ne detiene i “diritti”. È un’operazione semplice-semplice, attualmente, con il gradimento del ragazzo. Poi, c’è l’ipotesi Samardzic, perfettamente in linea con la filosofia societaria: l’età (21), il talento, la personalità lo fanno rientrare nella lista di gradimento, nonostante la prima richiesta di trenta milioni di euro dell’Udinese abbia prodotto reazioni ancora controllabili ma comunque evidenti. Ma i rapporti con la famiglia Pozzo sono tornati idilliaci, dopo le ombre del caso-Zuniga. Si può chiacchierare.
Per non tarparsi le ali, servirà un esterno destro: Loun zano sembra orientato ad andarsene in Premier, potrebbe finire in Ligue 1, visto che piace a Lione, e comunque libererebbe un posto e lascerebbe in cassa un bel po’ di soldi, da rimettere in circuito. Domenico Berardi (29) non può essere considerato vecchio, semmai
vecchio desiderio del Napoli e di De Laurentiis: ma qui la variabile è rappresentata dalla tendenza del Sassuolo, che essendo bottega di livello, chiede per i suoi gioielli quotazioni da far venire la pelle d’oca.
Andrà deciso il destino di Gollini (riscatto dall’Atalanta a sette milioni di euro) però Caprile a Bari è un’opportunità costruita in casa; praticamente come Cheddira (25) che a Bari ha fatto sfracelli e viene ritenuto prontissimo anche per la serie A di un certo livello. Però questi sono affari di famiglia e richiedono meno applicazione, quasi nessuna fatica: la destra sa sempre cosa deve inventarsi la sinistra.