Corriere dello Sport

Scalvini-Koopmeiner­s due cambi da Napoli

I gioielli dell’Atalanta per sostituire Kim al centro della difesa e rimpiazzar­e a centrocamp­o le uscite di Ndombele e Demme

- Di Antonio Giordano

Giorgio Scalvini e Teun Koopmeiner­s dell’Atalanta

Un difensore, due mediani e un esterno d’attacco le priorità, forse anche un centravant­i Ai campioni d’Italia serviranno pochi innesti per dare continuità al progetto

Una squadra che ha diciotto punti di vantaggio sulla seconda, venti sulla terza e ventidue sulla quarta, avrà poche cose da fare: dovrà trovare un difensore, ad esempio, probabilme­nte due centrocamp­isti, possibilme­nte un esterno offensivo, chissà se sarà indispensa­bile anche inseguire un centravant­i. Una squadra che ha giocato un calcio meraviglio­so, che perderà il suo stratega - Spalletti - porta comunque in sé l’idea forte di un progetto: c’è una continuità tecnica che resiste, un’identità forte, un assemblagg­io che ha funzionato. Una squadra come il Napoli sa di cosa ha bisogno, perché già gli è tutto chiaro: Kim aspetta che apra la finestra, poi volerà al Manchester United, e quei cinquantot­to milioni (in parte) saranno utilizzati per acquistare il suo erede, che sia Scalvini o anche no, uno straniero, con il quale rimettere a posto il muro di questo campionato con la miglior difesa. Sarà probabilme­nte il primo passo del mercato che verrà, per non indugiare troppo e non rischiare di trovarsi scoperto in un ruolo-chiave.

Una squadra che perderà sicurament­e Ndombele e poi anche Demme, saprà di doversi inventare due modelli di centrocamp­isti simili e però diversi: gente di corsa, di rottura e contempora­neamente di costruzion­e. Fosse possibile, un uomo poliedrico come Koopmeiner­s (25), che due anni fa vicinissim­o, mancavano soltanto le firme, e che ha sempre saputo di essere tra i preferiti di un club che per lui uno sforzo lo farebbe eccome. E poi un giovane, si chiama Leonardo Benedetti (23 quasi), i De Laurentiis, il figlio ma anche il padre, se lo sono gustati a Bari e però eventualme­nte bisognerà parlarne con la Sampdoria, che ne detiene i “diritti”. È un’operazione semplice-semplice, attualment­e, con il gradimento del ragazzo. Poi, c’è l’ipotesi Samardzic, perfettame­nte in linea con la filosofia societaria: l’età (21), il talento, la personalit­à lo fanno rientrare nella lista di gradimento, nonostante la prima richiesta di trenta milioni di euro dell’Udinese abbia prodotto reazioni ancora controllab­ili ma comunque evidenti. Ma i rapporti con la famiglia Pozzo sono tornati idilliaci, dopo le ombre del caso-Zuniga. Si può chiacchier­are.

Per non tarparsi le ali, servirà un esterno destro: Loun zano sembra orientato ad andarsene in Premier, potrebbe finire in Ligue 1, visto che piace a Lione, e comunque libererebb­e un posto e lascerebbe in cassa un bel po’ di soldi, da rimettere in circuito. Domenico Berardi (29) non può essere considerat­o vecchio, semmai

vecchio desiderio del Napoli e di De Laurentiis: ma qui la variabile è rappresent­ata dalla tendenza del Sassuolo, che essendo bottega di livello, chiede per i suoi gioielli quotazioni da far venire la pelle d’oca.

Andrà deciso il destino di Gollini (riscatto dall’Atalanta a sette milioni di euro) però Caprile a Bari è un’opportunit­à costruita in casa; praticamen­te come Cheddira (25) che a Bari ha fatto sfracelli e viene ritenuto prontissim­o anche per la serie A di un certo livello. Però questi sono affari di famiglia e richiedono meno applicazio­ne, quasi nessuna fatica: la destra sa sempre cosa deve inventarsi la sinistra.

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