Strategie da record Lucio lancia Gaetano
Spalletti pensa a pochi ritocchi e ha sempre più fiducia nel baby favorito nei confronti di Demme
una questione di testa e anche di gambe, perché adesso che sta finendo, e dentro ognuno c’è quel senso di felicità che disorienta ma anche l’acido lattico che inquieta, per orientarsi verso Bologna bisogna intrufolarsi tra le pagine di quel libro bianco che serve per capire. È una partita perfida, contro una squadra che sa di calcio, che ha argomenti autentici per caricarsi meccanicamente: e il Napoli, che vuole quota 92 per rimuovere quella pallida incrostazione dalla memoria della propria gente, insegue la formula magica che dìa un senso al turnover. Si cambia, però moderatamente, l’attacco sembra fatto, altrove si può intervenire: il primo allenamento dopo i due giorni di riposo ha detto poco, quasi niente, però le sensazioni si possono cogliere.
Là davanti, le certezze arrivano dalla sottrazione: non c’è Lozano, che ha concluso la sua stagione; non c’è Elmas, che con il giallo rimediato cn l’Inter è entrato in squalifica; non ci sono “avversari”, di fatto, per Politano, che andrà ad aggiungersi a Kvara e a Osimhen per formare il tridente, con Zerbin che può entrare a partita in corso e assaporare il “Dall’Ara”, lo stadio a cui ha detto no a gennaio, durante il mercato, per godersi uno scudetto da dentro e viverlo al fianco di calciatori che sono per lui idoli.
In mezzo al campo, qualcosa può accadere, dipenderà dalla risposte che Spalletti riceverà in questi altri tre giorni di allenamento: Anguissa sembra intoccabile, con lui sono possibili movimenti che nessun altro consente, e allora rimangono due ballottaggi: Lobotka o Demme a dirigere le operazioni; Zielinski o Gaetano, il “cucciolo” dell’allenatore, come interni. Mutamenti esagerati non rientrano nella logica dell’allenatore e quindi sembrano improbabili, praticamente impossibili, due interventi: Demme e Gaetano si contenderanno l’accesso nell’unica finestra che resterà aperta ma la mezzala viene osservata con ammirazione dal proprio allenatore, che non ha mai smesso di elogiarla, di sottolinearne le straordinarie doti tecniche, espresse pure contro l'Inter con il gol che ha chiuso la sfida. A Bologna, una maglia da titolare sembra fatta apposta per Gaetano.
Semmai, qualcosa di più sensibile si potrà avvertire in difesa: a Gollini potrebbe essere restituito il ruolo di titolare, che gli è stato consegnato fino alla gara con l’Inter; poi, un centrale lascerà il proprio posto libero: sugli esterni, Di Lorenzo non è avvicinabile; qualche speranza spera di poterla avere Mario Rui che è stato costretto a fermarsi con il Milan e ha una voglia matta di riassaporare emozioni perdute. Poi, può darsi che uno tra Rrahmani e Kim resti in panchina al fianco dell’allenatore, per dare visibilità a chi ne ha avuta di meno: Ostigard e Juan Jesus, neanche a dirlo, sono i candidati. Ma la squadra si comincerà a decifrare da oggi e si intuirà nella rifinitura di sabato. Di lavoro a disposizione per scatenare qualche dubbio in Spalletti ce n’è.
Gianluca Gaetano, 23 anni, esulta dopo il gol all’Inter