Torna lo show del “Sardegna”, protetto dai droni
La Toyota di Kalle Rovanpera, 22 anni, in volo in Croazia
Come Gigi Riva e De André, il Rally d’Italia ha messo radici in Sardegna e le radici profonde non gelano, diceva Tolkien. La 20ª edizione ha evocato ieri – nella presentazione avvenuta a Roma nella sede dell’ACI – una sorta di amarcord con quel trasferimento della gara iridata da Sanremo, dove s’era svolta per trent’anni, in Sardegna: anno 2004, una svolta difficile, sofferta e dall’esito non scontato. «Oggi sappiamo di aver vinto e di ospitare il rally più bello del mondo», ha detto Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI.
Non è retorica e il rally più bello del mondo eccolo pronto: si corre tra una settimana esatta (1-4 giugno) con uno sguardo soddisfatto al passato, novità perennemente sfornate al tempo presente, un posto nel calendario fino al 2026 e tanta fiducia in un futuro di lungo termine. Partenza e arrivo a Olbia, questa volta.
La novità è nei droni che sorveglieranno il pubblico nelle prove speciali, inviando le immagini alla direzione gara posta anche a cento chilometri: un controllo finalizzato alla sicurezza e che viene adottato per la prima volta nello sport dei motori. Per realizzarlo c’è voluta la collaborazione col CNR perché i droni dovranno operare in uno spazio aereo frequentato da elicotteri, ciò che complica tutto.
E c’è la diretta Rai per cinque prove speciali, con la prima volta su una rete generalista: non solo Rai Sport, ma Rai 2 al mattino di domenica 4 con la p.s. 17 “Sardegna 1” nell’alta Gallura. Nel fascino selvaggio dei territori sardi avrà poi luogo, venerdì 2, una doppia maratona sul Monte Lerno (p.s. 4 e 7) da 50 chilometri, che potrebbe rivelarsi determinante.
Qualche numero: 74 equipaggi di ben 27
Nazioni (pochi italiani, ma il problema è atavico), oltre mille persone coinvolte nell’organizzazione, venti comuni interessati, 1.170 chilometri di percorso con 322 cronometrati, investimento di 5 milioni in grado di generarne 80 di indotto.
Il Mondiale WRC propone la fuga di Kalle Rovanpera (Toyota), 22 anni, che continua a infrangere record di precocità e già spopolava su Youtube quando ne aveva otto, guidando tutto di traverso sulla neve. Lo inseguono in classifica Ott Tanak con la Ford, e con la Toyota i compagni di squadra Sebastien Ogier, ben invecchiato in botti di rovere, ed Elfyn Evans. Tutti dietro alla piccola peste.f.s.