«Ferrari non è un disastro»
Verso il GP di Spagna con una mole di novità Vasseur sminuisce i problemi: «Dobbiamo solo trovare costanza in gara». Intanto McLaren si regala un dt: Marshall, ingegnere-chiave Red Bull
Tocca registrare che la Ferrari non ritiene grave la situazione in cui si trova. Essere distantissima dalla Red Bull, lontana dall’Aston Martin, trovarsi alle spalle della Mercedes ed essere stata superata dall’Alpine a Montecarlo, avere Sainz sesto e Leclerc settimo in classifica, ecco, tutto questo viene vissuto come una contingenza che non richiede interventi straordinari.
Eppure la ferita brucia dopo un GP di Monaco che è, dovrebbe essere, pane per i denti di Leclerc, il quale in tre edizioni su quattro ha dovuto subire errori della squadra ai suoi danni. E ogni limite ha una pazienza, osserverebbe Totò.
L’ERRORE.
Il messaggio di Fred Vasseur è: s’è fatto un errore al sabato, guardiamo avanti. «Essere stati in qualificazione a un decimo da Verstappen non mi sembra un disastro», ha detto il team principal ieri in una call con la stampa specializzata. «C’è stato un errore di comunicazione con Charles (l’avviso tardivo del sopraggiungere di Norris, costato al ferrarista tre posti sulla griglia, ndr), è stato frustrante, ne sono responsabile ma per il resto tutto ha funzionato. Il ritmo in gara non è stato male, Sainz era lento perché è rimasto bloccato da Ocon». Ha anche riferito di essersi scusato con Leclerc: «Era normale che lo facessi, così come quando Charles ha sbagliato è stato lui a scusarsi con la squadra».
Il francese ha lasciato cadere la domanda su come si rimedierebbe nel caso gli aggiornamenti tecnici in arrivo al Montmelò non dovessero funzionare: si tratterebbe di ricostruire una macchina o un gruppo tecnico? «Non ci sarebbe una macchina B anche perché sarebbe pronta a ottobre, dobbiamo solo spingere su questa perché, in costanza di regolamenti, ogni sviluppo che funziona può essere trasferito al 2024». Ma la progettazione della prossima monoposto comincia in questo periodo: su quali basi e con quali uomini, se i deficit della SF23 sfuggono alla comprensione?
GRADUALITÀ.
Comunque non mettiamo le mani avanti. La Ferrari ha in partenza una mole di novità e magari da venerdì tutto funzionerà, per cui forse ci stiamo allarmando inutilmente. «Abbiamo criteri di sviluppo diversi dalla concorrenza - ha anche detto Vasseur - Se gli altri portano tutto assieme (esempio la Mercedes a Monaco, ndr) noi procediamo con gradualità: avevamo novità per Miami, Imola dove non si è corso, Monaco e per la Spagna. Ma il nostro sviluppo continuerà anche dopo».
Il difetto della macchina è l’incostanza in gara: «Il comportamento cambia giro dopo giro, curva dopo curva, stiamo soffrendo per questo e con il nuovo pacchetto ci aspettiamo un rendimento più lineare. Siamo stati e saremo in grado di lottare per la pole; quanto alla gara, se si sblocca il potenziale della macchina saremo in grado di vincere partendo dalla prima fila».
COLPACCIO MCLAREN.
Per il resto il messaggio lanciato è business as usual, non c’è nulla di nuovo: Vasseur e Christian Horner hanno parlato a Montecarlo «ma molto brevemente e non dello spostamento di Mekies o altri tecnici. Tenete conto che in un anno la Ferrari conta circa centotrenta persone che arrivano o vanno, e non tutti provengono da Red Bull o Mercedes». Sarà, ma intanto la Red Bull ha annunciato la partenza di Rob Marshall, un suo ingegnere fondamentale che fu nel gruppo di lavoro di Byrne e Brawn nella Benetton del primo Mondiale di Schumacher (1994) e poi in Renault sviluppò il mass damper che mise Fernando Alonso in grado di vincere due titoli (20052006), per passare infine alla Red Bull e lavorare con Adrian Newey per 17 anni.
Se l’è preso la McLaren guidata dall’ex ferrarista Andrea Stella, per farne il suo nuovo direttore tecnico. Ma via signori, circolare: non è successo nulla.
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