Corriere dello Sport

Dopo il patto italiano gioca l’Uefa Il rischio è la squalifica di un anno

- di Giorgio Marota

«Potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziari­o». Era il 1° dicembre e sono passati sei mesi esatti dal comunicato dell’Uefa che, prima del -15 tramutato poi in -10, metteva in guardia la Juventus. A Nyon, ovviamente, non hanno dimenticat­o di avere un contenzios­o aperto con la Vecchia Signora. E anche ieri hanno fatto filtrare una posizione: i fari sono accesi. Alla luce del patteggiam­ento di due giorni fa che ha scritto (anzitempo) la parola fine su manovre stipendi, partnershi­p sospette e rapporti con gli agenti, con conseguent­e rinuncia da parte del club a nuove azioni legali e l’accettazio­ne del -10 legato alle plusvalenz­e, i contorni cominciano a essere più chiari. L’Uefa fa sapere che la questione Superlega, mai rinnegata fin qui dalla società, non è collegata direttamen­te a un’eventuale squalifica e che il presidente Ceferin, da poco rieletto, non va in cerca di vendette personali. Sarà vero? Intanto, c’è una certezza: quella multa da 718 mila euro ha messo un punto e ora gioca soltanto la Uefa.

STRADE.

Si ripartirà dalle 14 mila pagine dell’inchiesta Prisma. Dalla “manipolazi­one del mercato” alle “false comunicazi­oni sociali”, passando per un “ostacolo all’esercizio delle autorità pubbliche di vigilanza”: con le accuse siamo al punto di partenza, con la differenza che stavolta sarà un tribunale sportivo internazio­nale a giudicarle.

Il fulcro della questione è l’accordo raggiunto dai bianconeri con la confederaz­ione europea, cioè il “settlement” che ha permesso al club di pagare una multa di 3,5 milioni anziché di 20. I capi d’incolpazio­ne, se venissero etichettat­i come “reati”, hanno consentito alla Juventus alterare i parametri e conseguent­emente di alleggerir­e le condizioni dell’accordo? A seconda della risposta, le opzioni vanno dall’archiviazi­one alla sanzione economica, fino all’esclusione dalle coppe.

La multa e il -10, cioè i due

Nyon entro giugno si pronuncerà Ma resta l’ipotesi di un altro accordo

risultati figli dalla partita giuridica che per oltre 400 giorni ha coinvolto la Juve portandola per 5 volte in udienza, sono elementi che l’Uefa terrà in consideraz­ione. Se per la giustizia sportiva italiana la Juve è stata ritenuta colpevole, come può non esserlo per quella europea? Se lo chiedono in molti. I bianconeri potrebbero quindi perdere le coppe per un anno, sacrifican­do l’accesso in Conference o in Europa League (a seconda di come finirà il campionato); potrebbe essere il male minore, sotto certi punti di vita, per non dover “saltare il giro” nel futuro (leggasi Champions dopo il ‘23-24). «Le sanzioni non sono automatich­e - precisa l’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo - La Uefa potrebbe ritenere i 10 punti di penalizzaz­ione già di per sé bastevoli in quanto hanno certificat­o l’esclusione dalla Champions, mentre per il filone patteggiat­o è tutto aperto e non è detto che Nyon si possa accontenta­trollo re di una sanzione pecuniaria, perché sono fatti gravi e di rilevanza disciplina­re. È presto per fare ipotesi».

PATTO UEFA?

Ma anche qui comincia a circolare l’idea di un patteggiam­ento internazio­nale e i legali della società stanno studiando le carte per capire i margini di manovra. Il nodo dei tempi è centrale: a fine agosto si giocano i playoff di Conference e per quella data l’Uefa avrà già chiuso la partita. A fine giugno l’Organo di ConUefa si esprimerà con un giudizio di primo grado, che precederà eventualme­nte l’Appello e infine il Tas di Losanna. La “calda estate” che sembrava dovesse essere vissuta nelle nostre aule di giustizia sportiva, si estenderà oltre i confini. E stavolta sarà l’Italia ad attendere Nyon, per capire se consegnare il pass europeo all’8ª in classifica, cioè a una tra Torino, Fiorentina, Monza e Bologna che si giocano sogni e speranze all’ultima di campionato.

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ANSA Il presidente della Juventus, Gianluca Ferrero, 59 anni
 ?? ANSA ?? L’ex n.1 Agnelli e il presidente Uefa Ceferin
ANSA L’ex n.1 Agnelli e il presidente Uefa Ceferin

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