Jacobs, la spirale da interrompere E Ceccarelli c’è
Samuele è l’unico ad aver battuto due volte di fila Marcell al coperto Nella corsia lasciata vuota Bracy
«Sono in tanti a essere frustrati dai forfait alla vigilia di scontri ad alto profilo. Ma ci sono alcuni atleti che non riescono proprio a sfuggire agli infortuni cronici e Jacobs è uno di questi». È il commento di Michael Johnson, non uno qualsiasi, ma l’unico della storia ad aver vinto l’oro olimpico nell’accoppiata 200-400 ad Atlanta 1996, alla notizia shock della rinuncia di Marcell Jacobs a correre i 100 domani al Golden Gala di Firenze. Nella gara che avrebbe dovuto consacrare, dopo il forfait di domenica a Rabat, la tanto attesa rivincita tra l’oro olimpico di Tokyo 2021 e Fred Kerley, lo statunitense campione iridato in carica.
Jacobs accusa ancora i postumi del “leggero blocco lombo-sacrale”. Evidentemente non è bastata la terapia cui si è sottoposto a Monaco di Baviera. Da qui la decisione di rinviare ulteriormente l’esordio, visti anche i precedenti infortuni che hanno caratterizzato le ultime due stagioni del bi-campione olimpico. Condizione cui spesso sono costretti quegli atleti dotati di un motore potete ma con fragilità muscolare.
Tuttavia l’ennesimo stop agonistico di Jacobs fa discutere e riflettere, anche Oltreoceano in cui, un po’ anche per invidia, non mancano i critici. I fatti innanzitutto. Sono trascorsi 290 giorni dall’ultimo 100 corso dall’azzurro (oro europeo con 9”95 il 16 agosto a Monaco). Le sue gare all’aperto del 2022 sono state 4, compresa la batteria ai Mondiali di Eugene prima di dover rinunciare alla semifinale per una contrattura all’adduttore. Una in meno di quelle messe a segno solo quest’anno dal suo rivale di riferimento Kerley: 2 successi nei 100, altrettanti nei 200 e addirittura uno nei 400 il 7 maggio a Sydney.
LE RINUNCE.
Si capisce come a questo punto siano proprio gli statunitensi a fare le pulci all’andamento ondivago di Marcell in fatto di apparizioni in pista: in poco più di un anno si contano 7 rinunce a partire dal traumatico forfait del 7 maggio 2022, quando un virus intestinale lo costrinse al ricovero in ospedale a Nairobi. Da lì la cancellazione delle DL di Eugene e Oslo, incluso il Golden Gala. Seguirono il no a Stoccolma per un fastidio al gluteo e la clamorosa rinuncia alla semifinale iridata dopo l’agevole 10”04 in batteria, che di fatto lasciò via libera a Kerley. Anche nel 2021 fu costretto a rinunciare al Golden Gala, causa la contrattura accusata alla vigilia del big match a Rieti con Filippo Tortu, al quale aveva tolto solo pochi giorni prima il record italiano sfrecciando in 9”95 a Savona. Mai decisione fu più saggia: tornò ai blocchi solo a fine giugno e in 5 settimane spiccò il volo verso l’oro olimpico. Eppure, tra tanti stop and go Jacobs non perde sui 100 o in staffetta da 10 gare.
100 DI STELLE.
Anche senza Jacobs al Ridolfi sarà un 100 metri stellare: la corsia lasciata vuota è stata occupata dall’altro statunitense argento iridato Marvin Bracy. Con Kerley e Bromell c’è tutto il podio di Eugene. Ma spiccano anche il primatista mondiale 2023 con 9”84, il keniota Omanyala, il cinese Simbine (vincitore sulla pista fiorentina due anni fa), l’iridato del 2011, il giamaicano Yohan Blake, e soprattutto Samuele Ceccarelli. Il neo campione continentale dei 60 indoor, l’unico ad aver battuto due volte consecutive Jacobs al coperto, è di fatto all'esordio sui 100. Il 23enne toscano allievo di Marco Del Medico ha un personale di 10”45 ottenuto nel 2021, quando arrivò 5° agli Assoluti di Rovereto dominati proprio da Jacobs con un vigoroso 10”01 controvento.
Johnson: «Alcuni atleti non riescono proprio a sfuggire a infortuni cronici»