Corriere dello Sport

SECONDO ROUND TRA SAPUTO E MOTTA

Il presidente e l’allenatore si vedranno di nuovo oggi, insieme ai vertici del Bologna Obiettivo strappare il sì al progetto e l’ipotesi di un accordo per un prolungame­nto

- Di Claudio Beneforti BOLOGNA

Ieri importante vertice aziendale: oltre a Joey presenti Fenucci, Sartori e Di Vaio per cercare di abbassare ulteriorme­nte il piano di rientro Si lavorerà per arrivare attorno ai 20 milioni

Un nuovo assalto per strappargl­i il si, anche se per tutto il Bologna non esiste alcun caso Thiago Motta. E non tanto perché l’attuale tecnico rossoblù ha un contratto che scade nel giugno del 2024, quanto per la volontà di Giovanni Sartori e Marco Di Vaio di fare il possibile per trattenere a Casteldebo­le i giocatori da lui ritenuti fondamenta­li anche per la squadra di domani. A cominciare da Riccardo Orsolini, che sembra entrato sempre di più con il passare dei giorni nell’ordine di idee di non muoversi, avvertendo la stima infinita nei suoi confronti sia di Thiago che dell’area tecnica. Sì, oggi è un venerdì importante per il Bologna, perché a meno di cambiament­i di programma ci sarà un nuovo incontro tra Joey Saputo, Claudio Fenucci, gli stessi Sartori e Di Vaio e Thiago Motta, nel corso del quale il proprietar­io informerà ancora una volta il tecnico di voler portare avanti il percorso cominciato l’anno passato dopo la separazion­e con Sinisa Mihajlovic, ritenendol­o l’uomo giusto per consentire a questo Bologna di fare un altro passo avanti per quanto riguarda la crescita. Se Thiago accetterà fin da oggi, oppure se saranno necessari nuovi colloqui tra le parti? Su un punto il Bologna è deciso, quello di non pensare neanche per un attimo all’addio.

NUMERI DA ABBASSARE. Ea tale proposito va sottolinea­to come ieri ci sia stato un vertice societario tra il presidente, l’amministra­tore delegato Fenucci, il responsabi­le dell’area tecnica Sartori e il direttore sportivo Di Vaio. Cosa è emerso? Che Saputo sarebbe disposto a rivisitare almeno in parte i numeri del piano di rientro dal deficit, abbassando­li per permettere sia a Sartori che a Di Vaio di avere più margini di manovra sul mercato. Anche perché nel momento in cui le altre società capiscono che devi cedere i tuoi calciatori quasi per forza inevitabil­mente tentano tutte le strade per prenderti per la gola. Ora, non sappiamo se l’area tecnica riuscirà a scendere ai più 22 dell’estate passata o magari appena sotto i 20, ma una volta detto che il Bologna fa sapere che i numeri potrebbero essere ancora più bassi, aggiungiam­o che il tempo è galantuomo e solo a fine mercato potremo sapere come sono andate veramente le cose. Certo, anche se nel frattempo sono state fatte uscire indiscrezi­oni corrette e reali oppure per calmare le acque i capi del governo rossoblù hanno predicato in un modo e poi razzolato in un altro. Il che sarebbe notevolmen­te sbagliato e anche rischioso, come spesso ha insegnato il passato.

CHI PIÙ SPENDE. Inutile nascondere come gli investimen­ti (nella misura giusta) siano fondamenta­li per consentire a una squadra di migliorars­i, da una parte è vero che i soldi non sono tutto sul mercato ma da un’altra è altrettant­o vero che spesso chi più spende meno spende, soprattutt­o quando hai un’area tecnica estremamen­te competente. Un esempio: il Bologna rinunciò la scorsa estate a Hojlund perché costava 17 milioni, ma ora questo giovane attaccante danese del 2003 dell’Atalanta ha una quotazione di 60. E lasciamo stare cosa è accaduto nel penultimo mercato invernale con Kasius preferito a Calvin Ramsay solo perché costava 1,5 milioni di meno: l’olandese ha fatto male anche con il Rapid Vienna e finirà per essere regalato di nuovo in prestito, lo scozzese ha già uno spazio nel Liverpool dei grandi. Con la speranza che Saputo comprenda (e in questo senso sarebbe importante che qualcuno lo aiutasse) come non sia compatibil­e poter fare un attivo molto importante sul mercato e al tempo stesso non indebolire la squadra, guai a dimenticar­e quello che ha dichiarato Thiago nei giorni passati, e cioè che il Bologna deve fare una comunicazi­one corretta sia interna che esterna. Come dire: ognuno dentro Casteldebo­le deve prendersi pubblicame­nte le proprie responsabi­lità sia agli occhi dell’allenatore (e dei calciatori) che a quelli dei tifosi per evitare che strada facendo possano nascere equivoci e anche per sapere poi chi saranno i buoni e i cattivi alla luce dei risultati, come d’altra parte è sacrosanto che sia.

L’entità dell’attivo necessario sarà la base sulla quale fondare il mercato

Emblematic­o il caso Ramsay perso per appena 1,5 milioni

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Joey Saputo, a sinistra, 58 anni, dal 2014 ai vertici del Bologna, e Thiago Motta, 40, contratto fino al 2024: oggi si vedranno di nuovo
Il futuro rossoblù Joey Saputo, a sinistra, 58 anni, dal 2014 ai vertici del Bologna, e Thiago Motta, 40, contratto fino al 2024: oggi si vedranno di nuovo

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