Corriere dello Sport

Ora Euroleague e terzi sul campo

- Di Filippo Bonsignore

- Allegri ancora in lotta. E’ il momento dell’epilogo di questa disgraziat­a stagione: la Juve ha chiuso il pesante capitolo giudiziari­o, attende la decisione della Uefa per capire quale sarà il suo destino in Europa e ha ancora davanti a sé gli ultimi novanta minuti di campionato prima di dedicarsi alla programmaz­ione del rilancio. Potrebbe sembrare un impegno inutile ma non è così: i bianconeri sono settimi in classifica e quindi certi di un posto nelle coppe. Al momento sarebbe Conference League, Nyon permettend­o, ma l’ultima giornata potrebbe disegnare una graduatori­a diversa e spalancale porte dell’Europa League.

INCASTRI. Come? Partendo dai 59 punti cristalliz­zati dalla giustizia sportiva, la “conditio sine qua non” è vincere a Udine e poi sperare in un passo falso di Atalanta (quinta a 61 punti) o della Roma (sesta con 60). Con un successo alla Dacia Arena, la Juve salirebbe a 62 punti e a questo punto servirebbe un altro aiuto: una non vittoria della Dea (in casa contro il Monza; anche un arrivo a pari punti favorirebb­e la Signora in virtù degli scontri diretti a favore) o dei gialloross­i, reduci dalla delusione di Budapest, impegnati all’Olimpico con lo Spezia in piena lotta per non retroceder­e. A questo punto i bianconeri farebbero il salto in alto in Europa League, costringen­do una delle altre due concorrent­i ad accontenta­rsi della Conference. Un gioco di incastri che rende ancora frizzante l’ultima giornata e che la sconfitta della squadra di Mourinho contro il Siviglia ha un po’ complicato: se la Roma, infatti, avesse vinto la finale di Europa League sarebbe andata di diritto in Champions League, facendo “salire” la Juve nella ex coppa Uefa e aprendo le porte a chi arriverà all’ottavo posto per la Conference.

DOPPIO OBIETTIVO.

Allegri è ancora in lotta, in ogni caso, e questo è ciò che conta. Ed è in lotta non solo per un posto in un torneo continenta­le più prestigios­o. Max ci tiene a chiudere al meglio il percorso anche per un altro motivo che va oltre la classifica “reale”. C’è anche la graduatori­a “sul campo”, al netto della penalizzaz­ione, cui il tecnico vuole dare un volto migliore. Tradotto: ottenere tre punti in casa dell’Udinese, consentire­bbe di concludere il campionato al terzo posto “sul campo”. Con 72 punti e quindi virtualmen­te nelle prime quattro posizioni, ovvero in quella Champions che è stata impedita dalla penalizzaz­ione. Il tecnico l’ha sempre indicato come obiettivo minimo della stagione e il quarto posto era stata pure la richiesta della proprietà all’alba del terremoto giudiziari­o.

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