Ora Euroleague e terzi sul campo
- Allegri ancora in lotta. E’ il momento dell’epilogo di questa disgraziata stagione: la Juve ha chiuso il pesante capitolo giudiziario, attende la decisione della Uefa per capire quale sarà il suo destino in Europa e ha ancora davanti a sé gli ultimi novanta minuti di campionato prima di dedicarsi alla programmazione del rilancio. Potrebbe sembrare un impegno inutile ma non è così: i bianconeri sono settimi in classifica e quindi certi di un posto nelle coppe. Al momento sarebbe Conference League, Nyon permettendo, ma l’ultima giornata potrebbe disegnare una graduatoria diversa e spalancale porte dell’Europa League.
INCASTRI. Come? Partendo dai 59 punti cristallizzati dalla giustizia sportiva, la “conditio sine qua non” è vincere a Udine e poi sperare in un passo falso di Atalanta (quinta a 61 punti) o della Roma (sesta con 60). Con un successo alla Dacia Arena, la Juve salirebbe a 62 punti e a questo punto servirebbe un altro aiuto: una non vittoria della Dea (in casa contro il Monza; anche un arrivo a pari punti favorirebbe la Signora in virtù degli scontri diretti a favore) o dei giallorossi, reduci dalla delusione di Budapest, impegnati all’Olimpico con lo Spezia in piena lotta per non retrocedere. A questo punto i bianconeri farebbero il salto in alto in Europa League, costringendo una delle altre due concorrenti ad accontentarsi della Conference. Un gioco di incastri che rende ancora frizzante l’ultima giornata e che la sconfitta della squadra di Mourinho contro il Siviglia ha un po’ complicato: se la Roma, infatti, avesse vinto la finale di Europa League sarebbe andata di diritto in Champions League, facendo “salire” la Juve nella ex coppa Uefa e aprendo le porte a chi arriverà all’ottavo posto per la Conference.
DOPPIO OBIETTIVO.
Allegri è ancora in lotta, in ogni caso, e questo è ciò che conta. Ed è in lotta non solo per un posto in un torneo continentale più prestigioso. Max ci tiene a chiudere al meglio il percorso anche per un altro motivo che va oltre la classifica “reale”. C’è anche la graduatoria “sul campo”, al netto della penalizzazione, cui il tecnico vuole dare un volto migliore. Tradotto: ottenere tre punti in casa dell’Udinese, consentirebbe di concludere il campionato al terzo posto “sul campo”. Con 72 punti e quindi virtualmente nelle prime quattro posizioni, ovvero in quella Champions che è stata impedita dalla penalizzazione. Il tecnico l’ha sempre indicato come obiettivo minimo della stagione e il quarto posto era stata pure la richiesta della proprietà all’alba del terremoto giudiziario.